[COMPLETA]
Dove Eun e Jisung si incontreranno in una semplice palestra di judo nella periferia di Seul e conoscendosi dopo vari malintesi si faranno spazio ognuno nel cuore dell'altra.
Dalla storia:
"Perché?" chiese improvvisamente con fare infasti...
Sicuramente non saprai il nome di alcune cose del judo quindi troverai un * ogni volta che ci sarà una parola che sicuramente non avrete idea del significato, che troverete a fine frase.
-Mmm-grugnii
Sospirai esasperata.
-Ho capito, questa tecnica non fa per me, fai tu che è meglio- dissi spazientita rivolta a Jisung che ancora una volta era il mio compagno.
-Prova semplicemente a chiudere il braccio e a tirarmi verso di te-
Ma chi si credeva di essere, era arrivato nemmeno 3 mesi fa e già si credeva di saper tutto il go-kyo* a memoria?! (*go-kyo: 5 principi fondamentali di insegnamento del judo. In teoria sono suddivisioni di tutte le tecniche e le tecniche stesse).
Provai svogliata a fare ciò che il moro mi aveva appena proposto e inaspettatamente la tecnica uscì molto meglio.
-grazie...- dissi troppo orgogliosa per ringraziarlo sul serio.
Forse gli dovevo delle scuse per i troppi insulti che gli tiravo dietro, e forse dopotutto non era cosi male. Forse era un bravo ragazzo.
.
.
Dopo allenamento, una volta uscita dallo spogliatoio lo incontrai come sempre.
Salutai tutti e me ne andai.
Mi trovavo in uno dei vicoli bui vicini alla palestra necessari da attraversare per arrivare al condominio in cui vivevo, quando sentii una mano sulla spalla che mi fermò prendendomi saldamente.
Spaventata, riuscii a malapena a vedere e riconoscere chi era. Era Jisung.
"Cosa vuoi?" dissi cercando di rilassarmi.
"Magari non è il momento o il luogo perfetto per chiedertelo, ma volevo solamente chiederti se un giorno di questi ti sarebbe andato di uscire..." chiese mentre sul suo viso apparve un piccolo sorriso timido.
"Va bene, in caso organizziamoci" gli dissi ricambiando il piccolo sorriso.
"Mi dispiace se ti ho spaventata, ma in palestra non ho mai trovato un momento in cui stare da solo con te per chiedertelo.
"Non preoccuparti" sospirai mentre mi accompagnò davanti casa.
.
.
.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
