Capitolo 23

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ISTANBUL

Sono nell'ufficio della direzione dell'hotel e sto lavorando da qui con mio padre e con Dubai. Siamo in video conferenza da mezz'ora e stiamo ragionando su una strategia pubblicitaria per l'hotel a cinque stelle che abbiamo qui ad Istanbul che ha perso un pò.
-"Papà, non so. Io l'idea te l'ho data. Parlane anche con James visto che è il direttore del Marketing. Poi aggiornami" dico a mio padre. 
-"D'accordo. Appena arriva gliene parlo. Voi state in avanti con l'orario, qui sono appena le sei del mattino" dice mio padre sbadigliando appena, mentre è nel suo ufficio.
-"Si lo so papà. Qui è piena mattinata. Ah, prima che me dimentichi, appena finiamo qui verremo qualche giorno a Londra" lo avviso.
Già solo pronunciare il nome della mia città mi fa venire il batticuore. Mi manca da morire la città in cui sono nata e cresciuta. Mi mancano da morire i miei e anche quell'imbecille di mio fratello con cui mi ci sento spesso.
-"Verremo? Quindi non vieni da sola" dice mio padre sorpreso.
Io e Firhat ormai facciamo coppia fissa e stiamo sempre insieme. Continuiamo a far mangiare i giornalisti del gossip con le nostre uscite insieme e i nostri viaggi.
-"Si, verremo. Non hai capito male. Firhat passa a controllare il ristorante in hotel e deve fare alcuni lavori" gli spiego.
-"Quindi state insieme a tutti gli effetti?" mi chiede serio papà.
-"Ci stiamo provando a far funzionare la cosa" dico a disagio e con molti dubbi in testa.
-"E cosa non ti convince? Megan, amore di papà, hai fatto bingo con un uomo come Firhat. E' un brav'uomo, un gran lavoratore, serio, intelligente, rispettoso, educato, bello e ricco. Cosa ti blocca?" chiede mio padre serio. Rimango zitta qualche secondo, forse minuti mentre fisso mio padre, sempre bellissimo. Sbuffo.
-"Non lo so papà. Dopo l'ultima fregatura ricevuta da James faccio fatica a credere negli uomini. Con Firhat è fin troppo tutto perfetto. Sembra di vivere in un sogno e lui è il principe azzurro. Ho paura di svegliarmi all'improvviso da un bellissimo sogno ed essere catapultata di nuovo in un incubo e soffrire ancora" spiego mentre mi asciugo le lacrime che scivolano giù dai miei occhi.
-"Amore di papà. Piccola mia. Ascoltami. Nessuno ti dice che con lui dovrai spingerti oltre. Godetevi la vostra storia così come state facendo adesso. Magari un domani le cose cambieranno ed evolveranno da sole. Nessuno vi forza. Siete liberissimi di vivere la vostra vita. Tu quando sarai pronta e ti passerà la paura, sarai capace di accettare di nuovo l'amore nella tua vita. Un consiglio che ti do amore mio, non amare qualcuno se non ne sei sicura. Il primo che dovrà accettare questo sentimento, sarà il cuore e se il cuore non è ancora pronto, non forzarlo" dice mio padre con dolcezza facendomi piangere ancora di più.
-"Papà, guarda cosa hai combinato?" dico con dolcezza continuando a frignare. Mio padre sorride con il suo sorriso di cui sono innamorata fin da piccola.
-"Dai, tesoro. Basta parlare. Torna a lavoro. Più tardi parlerò con James dell'hotel. A più tardi" mi saluta.
-"Ciao papà, a dopo" lo saluto e spengo la videochiamata al computer. Sospiro cercando di tranquillizzarmi dopo questi discorsi.
Firhat è in giro per Istanbul tra lavoro e amici e ci vediamo pochissimo. Lo vedo in tarda serata o piena notte quando torna nella suite e me lo ritrovo accanto a dormire, attaccato al mio corpo. Ci svegliamo la mattina presto con tante coccole e poi di nuovo la corsa per il lavoro.
Sembra un'altra persona quando è qui. Ha atteggiamenti diversi al  difuori della camera. Ha un comportamento più rigido e riservato quando siamo in mezzo alle persone ed in giro. Al massimo mi prende per mano e si sbilancia baciandomi sulla guancia. Rispetta in piena regola la sua cultura e io mi godo anche quest'altra sfaccettatura sua.

************

LONDRA

-"James, ho parlato con Megan prima. Abbiamo un pò di perdite con l'hotel ad Istanbul e mi ha dato qualche idea pubblicitaria" mi dice Mike seduto sulla poltroncina davanti la mia scrivania. Alzo un attimo lo sguardo dallo schermo del computer e poi torno a fissare di nuovo lo schermo.

-"Cos'è? Aveva paura a chiamare direttamente me e a parlarne con il sottoscritto?" chiedo acido. Mike mi fissa serio, come quando mi fissava quando ero bambino e avevo combinato qualcosa di brutto a sua figlia. E' inquietante.
-"Hai pensato che forse  non vuole parlarti?" dice serio. Sbuffo frustrato. Sono stato un gran coglione a perderla e me ne pento ogni giorno. Mi manca vederla qui, nonostante tutto questo tempo.
-"Va bene. Faccio organizzare un breifing da Derek così ne discutiamo anche insieme a papà" dico sbrigativo e scocciato. Mike mi squadra ancora qualche altro secondo prima di alzarsi e andare via.
Mi massaggio le tempie con la testa che mi scoppia. Renee da un pò di notti ci sta facendo passare i guai non facendoci dormire e piangendo sempre. A turno la prendiamo in braccio per un pò e camminiamo in casa facendola addormentare, ma dopo un'oretta si sveglia di nuovo piangendo. Valentina è stremata anche lei poverina e non sta nemmeno tanto mangiando visto che nostra figlia vuole stare sempre in braccio.
Prendo il telefono e la chiamo, come faccio sempre. La chiamo almeno ogni ora per vedere come stanno e se procede tutto bene.
-"James" parla a bassa voce, segno che la piccola sta dormendo.
-"Tesoro, tutto ok?" chiedo sempre con una vena d'ansia da quando l'ho rivista e ho scoperto che aspettava una figlia da me.
-"Tutto ok, si è appena addormentata. Spero resista almeno un pò, così posso sistemare casa" dice a bassa voce. Più volte le ho detto che avevo una donna delle pulizie e che mi preparava anche da mangiare, ma ha detto che tanto lei sta a casa senza fare nulla  e fa la casalinga almeno.
-"Speriamo dorma almeno un pò. Se ci sono problemi chiamami. Ci sentiamo più tardi piccola" la saluto immaginandola con il suo leggin attillato da mettere in risalto le sue forme e quel culo sodo e una canotta scollata e attillata con quei seni grandi pronti ad esplodere. Il mio cazzo ha un guizzo nell'immaginarla e non vedo l'ora di entrarle di nuovo dentro.
-"A dopo James" mi saluta e riattacco. 
Derek, il mio efficiente e rompi palle di assistente, entra come al solito senza bussare  e avanza con due fogli in mano. Lo guardo malissimo.
-"Come al solito entra sempre senza bussare" borbotto acido. Lui sbuffa.
-"Eeeeee due fogli che devi firmare" dice scocciato.
-"Se stavo parlando di una cosa seria con mia moglie?" dico irritato. Lui sbuffa e alza gli occhi al cielo.
-"Sei così scontato come uomo, James" dice strafottente e ridacchiando prima di uscire dal mio ufficio lasciando anche la porta aperta.
-"Derek!" urlo a squarciagola. Si affaccia sulla porta solo con la testa.
-"La porta, maledizione!" tuono ad alta voce. Derek chiude subito la porta, sapendo che quando sto così deve scherzare poco con me.

********

-"James oggi è irritante. Noel, non puoi capire che brutto umore che ha" dice a bassa voce il mio assistente a Noel che mi guarda con il viso bianco e muove gli occhi. Derek è bello tranquillo a spettegolare. Io sono appena tornato dal pranzo con un cliente e John.
-"Derek, quando hai finito di fare la vecchia pettegola, portami un caffè per cortesia" dico irritato alle sue spalle facendolo saltare giù dalla scrivania di Noel. Mi guarda ad occhi sgranati mentre io lo fisso duramente con le mani nelle tasche dei pantaloni.
-"Scusa James.. non volevo..." dice in imbarazzo ma lo blocco.
-"Adesso ti faccio vedere io quanto sono irritante. Portami prima il caffè e poi chiuditi in archivio e tirami fuori tutte le campagne pubblicitarie dell'hotel di Istanbul. Voglio un resoconto entro stasera" dico severo ad alta voce. 
-"Ma è un bordello di roba" obietta già ansioso.
-"Lo so. Entro stasera o ti sbatto fuori a calci nel culo. Che nessuno lo aiuti!" tuono agli altri che stanno assistendo alla scena. Sono tutti silenziosi. Li guardo ancora un attimo, poi guardo Derek e vado via tornando nel mio ufficio, trovando una bellissima sorpresa.
Sorrido appena vedo mia moglie e mia figlia bella sveglia.
Chiudo la porta alle mie spalle e le raggiungo. Bacio Valentina sulle labbra e poi la testolina profumata di nostra figlia. Guardo mia moglie, bellissima, con addosso un jeans attillato e sopra una camicetta rosa antico un pò larghina. E' semplice e non si è nemmeno truccata.
-"Che ci fate voi due qui?" chiedo sorpreso sorridendo e prendendo Renee in braccio dopo aver messo il piccolo asciugamano sopra la spalla. Faccio un bel respiro del profumo buono della piccola e fisso mia moglie.
-"Sono uscita a prendere un pò d'aria e poi noi due abbiamo deciso di venirti a trovare" dice sorridendo. Sorrido e mi allungo verso di lei per baciarla. Valentina poggia una mano dietro la mia nuca e attacca il suo corpo al mio, sentendo il suo seno contro il mio braccio e baciandomi con passione, facendomi venire un'erezione.
-"Tra poco entra Derek senza bussare, a portarmi il caffè" la avverto con voce roca. Mia figlia si è addormentata. Le bacio la testolina e la metto nel passeggino, coprendola. 
Prendo Valentina tra le braccia e la premo contro il mio corpo facendole sentire la mia erezione. La bacio dolcemente facendo intrecciare la mia lingua alla sua e poi con una mano tiro i suoi capelli portando la sua testa all'indietro per baciare il suo collo.
-"James" ansima. Bussano alla porta e tengo Valentina davanti a me, mentre faccio entrare chi sta bussando. Derek saluta mia moglie, poggia il caffè sulla mia scrivania e poi esce chiudendo la porta.
-"Ho una voglia matta di entrarti dentro" le dico sulla bocca prima di baciarla con irruenza da lasciarla senza fiato. Valentina deve fare un'ultima visita di controllo prima che la dottoressa gli da l'ok per tornare a praticare di nuovo sesso. E' quasi passato un mese e sono due mesi he non le entro dentro e sto impazzendo.
-"Ancora un pò di pazienza tesoro" mi dice dolcemente con voce roca.

*********

ISTANBUL

-"Che cosa Firhat? Me lo spieghi che davvero non riesco a capire" dico irritata. Stiamo litigando sulla prossima meta. Londra. Il motivo di discussione è James.
-"Ti sto chiaramente dicendo che verrò anch'io con te alle riunioni. Ti starò attaccata al culo. Non ti lascerò per nessuna ragione da sola con lui" mi minaccia. 
-"Sei serio Firhat? Sei geloso per caso?" chiedo seria con le mani sui fianchi. Siamo nella nostra suite e siamo appena entrati.
-"Sono follemente geloso e pensare che dovrai rivedere il tuo ex, la cosa mi manda in bestia!" dice ad alta voce gesticolando mentre le vene sul suo collo sono pronte ad esplodere. Non l'ho mai visto così.
-"Firhat, ascoltami. E' acqua passata. Ognuno abbiamo una vita nostra ora" dico con calma avvicinandomi a lui.
-"Non ti è passata. Non dire stronzate Megan. Lo vedo dai tuoi occhi quanto soffri ancora, nonostante tutto, nonostante tutti gli sforzi che stiamo facendo insieme" dice irritato. Gli prendo il viso tra le mani e lo fisso negli occhi.
-"Firhat..." dico in un sospiro mentre sento un nodo pieno di emozioni chiudermi la gola e sento il cuore battere come una furia.
-"Megan. Ce la sto mettendo tutta a far funzionare le cose tra di noi, davvero. Sto facendo l'impossibile. Ti voglio nella mia vita e ti sto dando tempo senza farti pressioni. Ti sto aspettando. Però non puoi chiedermi di non essere geloso e preoccupato. Non hai paura solo tu. Ho paura anch'io. Una paura matta di perderti da un momento all'altro. Sono un umano anch'io" dice alla fine con un filo di voce e gli occhi lucidi. Lo tiro a me e lo stringo fortissimo. Stringo fortissimo quel corpo statuario ma pieno di dubbi e paure. Io praticamente sto piangendo come una fontana.

FOLLEMENTE INNAMORATIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora