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"Come stai?" Gli chiesi
"Ma che domanda è?"
"Tu rispondi" sbuffai
"Sto bene, tu?"
"Bene" Gli risposi ancora con gli occhi chiusi.
Lui portò la sua mano sulla mia guancia e si alzò per guardarmi negli occhi.
"Sicuro?"

"Si, Lee Minho, sto bene" Gli risposi con un filo di voce.
"A me non sembra" rimasi in silenzio con gli occhi chiusi, lui continuava a fissarmi, ed io non avevo intenzione di rispondergli di nuovo.
"Allora, come stai, Han Jisung?" Mi domandò di nuovo.

Non risposi.

"Allora?" Mi chiese nuovamente.
"Ti ho detto di sì"
"Mh.."
Si distese di nuovo accanto a me, abbracciandomi. Aprii gli occhi, fissando un punto fisso sul soffitto, non avevo voglia di alzarmi. Dopo un paio di minuti mi addormentai.

Ero di nuovo lì, nel solito posto dove passo il tempo libero, il tetto.
Amavo rimanere sul tetto di casa mia e guardare tutte le altre abitazioni una ad una, il cielo era così azzurro, le nuvole sembravano avvicinarsi sempre di più a me, come se mi volessero portare via, verso la mia vera casa.

Decisi di alzarmi e avvicinarmi alle nuvole, portai una mano in alto, come per toccarle, ma ovviamente non ci riuscii, perché erano troppo lontane da me, ma quel giorno sarei riuscito ad arrivare a loro.

Mi avvicinai al bordo del tetto, continuando a guardare il cielo, quel cielo così immenso, quel cielo che nascondeva la mia vera casa, il paradiso.

Continuai a camminare, senza fermarmi, arrivato al bordo guardai verso il basso, poi guardai nuovamente in alto, sorridendo.

Mamma, sto arrivando da te, finalmente potremo rivederci, mi potrai abbracciare di nuovo, come facevamo prima, saremo di nuovo felici insieme.

Guardai per un ultima volta tutte le abitazioni che si presentavano davanti a me.
Misi un piede nel vuoto, per un secondo esitai, ma poi cedetti, mi buttai, lasciandomi andare.

Sto arrivando mamma...

In quel momento sorrisi, ero felice della mia decisione, non avevo più rimpianti, ora tutti sarebbero stati felici senza di me, ed anche io lo sarei stato.

....Finalmente potrò rivederti

Vidi il pavimento della strada farsi sempre più vicino, poi il buio.
Mi risvegliai, mi ritrovai sul tetto, non so come ho fatto ad immaginarmi quella scena, dove io cadevo schiantandomi al suolo.
Guardai verso le nuvole e mi alzai, portando una mano verso l'alto, mi avvicinai al bordo del tetto.

Non valgo nulla, dovrei farla finita sul serio, oppure no...

Sentii una presenza alle mie spalle, mi girai per vedere chi era, ma non c'era nessuno.
Guardai nuovamente il cielo, poi le case, e poi accanto a me.

Mamma

Qualcuno mi spinse, facendomi cadere nel vuoto. Ormai la mia vita non aveva più un senso, non potevo ritornare in dietro.
Mi schiantai contro il suolo, per una seconda volta, e poi buio.

Minho's POV
Jisung si era addormentato, sembrava un cucciolo quando dormiva. Con la coda nell'occhio vidi una lacrima rigargli il viso, mi alzai fissandolo.
"Mamma..." Disse nel sonno.

«Mamma?»

Restai a guardarlo per una quindicina di minuti, finché, finalmente, non si svegliò.
"Che ore sono?" Chiese con la voce impastata dal sonno.
"Sono le 17:45" Risposi alzandomi prendendo il cellulare sulla scrivania di Han.

Angolo autrice
ALLORA, ho deciso di cambiare il nome di tutti  i capitoli, la copertina e il "riassunto" perché sì.

chiedo scusa per gli errori grammaticali o di battitura

By Shioko Sasaki

"love after death" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora