"love after death"

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Hyunjin's POV
Ero seduto sul mio banco che guardavo fuori dalla finestra, senza ascoltare quella noiosa lezione di geometria, e pensare che io amavo la geometria, ma per colpa della nostra nuova prof la sto incominciando ad odiare. Per fortuna eravamo quasi alla fine dell'anno, ciò significa che tra tre giorni ci sarebbe stato il ballo scolastico.

Anche se la scuola finiva tra sette settimane, il consiglio di classe aveva deciso di anticipare il ballo e che l'ultimo giorno saremmo venuti a scuola ma senza portare lo zaino.
Suonò, finalmente, la campanella avvertendoci di ritornare a casa. Mi alzai, riordinai lo zaino mettendo i libri e l'astuccio dentro, presi il giubbotto e, dopo aver salutato la prof, uscii dalla classe. Nel corridoio incontrai Chan e Seungmin, avvicinarsi al restante del gruppo.

"Minho è già fuori che ci aspetta?" Domandò Jisung, sapendo già la risposta.
"Si, lui è sempre il primo ad uscire, ecco perché ci aspetta davanti la macchina" Rispose Changbin.
"Vabbè meglio se andiamo" Dissi incamminandomi verso l'uscita.
"Hey, Hwang, Han, Yang! Venite qui!" Ci urlò una voce molto familiare. Mi girai di scatto verso l'uomo che aveva appena urlato.
"Signor preside, cosa succede?" Domandai incuriosito, notando dietro di lui Jennie, la cugina di Jeongin, Bong-Cha e la sua amica italiana, Marta.
"Ragazzi- Parlò guardando il resto del gruppo- Voi potete pure andare, tranne i tre che ho chiamato" Tutti ci guardammo straniti e confusi.
"Allora arrivederla" Parlò per primo Chan, uscendo dalla porta d'ingresso con il resto degli Stray Kids, tranne me, Jisung e Jeongin.
"Allora- Il preside si sistemò la cravatta- Voi e le vostre compagne di scuola sarete incaricati di preparare e di allestire, o di arricchire la palestra per il ballo scolastico che si terrà tra tre giorni, non voglio scusanti, è stato deciso così e così sarà" Disse poi salutandoci e andandosene via, senza dirci più nulla.

Jennie guardò le ragazze impaurita, aveva paura che le facessero di nuovo del male, ma non sarebbe stato così: questa volta non sarebbe stata da sola con Jeongin.
"Tsk, non collaborerò mai con un frocio" Disse la ragazza odiata da tutti sputando per terra.
"Ed io non collaborerò con una lella" Rispose a tono il ragazzo che assomigliava troppo ad uno scoiattolo imitando lo stesso gesto di Bong-Cha.
"Ora basta!- Urlò Marta mettendosi in mezzo tra i due- Lo sappiamo tutti che tu cerci continuamente di vendicarti di Han, fallendo miseramente, e tu, sappiamo tutti che cerci di sembrare migliore di Bong-Cha, ma se fai così non lo sarai mai- Disse mettendo una mano sul petto della ragazza- E voi sapete tutti quanto è importante per me il ballo scolastico quindi in questi tre giorni voi non farete nulla di nulla! Capito?" La guardai stupefatto delle sue parole.
"Capito" Risposero all'unisono sbuffando.
"Perfetto, ci si vede domani!" Urlò uscendo.

Salutammo Bong-Chan che, con malavoglia, ci salutò anche lei. Uscimmo da scuola con Jennie che, una volta arrivati al cancello, ci salutò anche lei andando dalla parte opposta.
"Aaahh, non ci voglio credere, sul serio dovremmo collaborare per tre giorni con quelle due?!" Urlò Jeongin che per tutto questo tempo non aveva ancora aperto bocca.
"Tranquillo, sono più scioccato io di te" Risposi mettendomi subito dopo a ridere.

Arrivammo finalmente davanti alla macchina dove, il resto del gruppo era dentro ad aspettarci. Salimmo e Chan partì quasi subito verso casa.
"Allora? Cosa vi ha detto?" Domandò incuriosito il nostro autista personale.
"Beh, ci ha detto che dovremmo collaborare con Jennie, la cugina di Jeongin, con Bong-Chan è una delle sue amiche, Marta, per preparare la palestra per il ballo." Risposi.
"Con Bong-Chan e Marta?!" Urlò Minho.
"Porca vacca, Minho! Non urlare che sennò così mi distruggi i timpani!" Rispose a tono Seungmin.
"Minho, sono più scioccato io di te, vai tranquillo" Risposero Jeongin e Jisung all'unisono per poi ridendo accorgendosi di aver detto la stessa frase nello stesso tempo.

Spazio autrice
chiedo scusa se il capitolo è così corto, domani cercherò di farlo un po' più lungo, almeno ci proverò.

By Shioko Sasaki