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Minho's POV
Ero in classe, seduto al mio solito banco ad ascoltare la lezione di grammatica.
Erano passati solo tre giorni da quando Han Jisung si trasferì a casa Stray Kids, non so cosa ne pensa di tutto questo, posso solo dire che sembra sia felice, o almeno è quello che ci fa credere.
In realtà, anche se sono sicuro al 90% che ci si può fidare di lui, non credo che quello che abbia detto sia proprio vero: mi fido di lui, ma non di quello che ha detto sui suoi genitori, mia nonna diceva sempre che bisogna ascoltare le due campane: quella del figlio e quella dei genitori.
Bisogna sentire prima quello che dice il figlio, su come si comportano i suoi genitori, e poi quello che dicono i genitori del ragazzo o della ragazza, così da vedere se dicono le stesse cose oppure no.
Alcuni ragazzi hanno fatto andare in galera un sacco di persone adulte dicendo cose non vere, ovviamente non dico di non credergli, perché può veramente succedere una cosa del genere, ma prima voglio vedere con i miei occhi se questa cosa è vera o no.

Suonò la campanella, avvertendoci di alzarci e fare quel che volevamo per 3 minuti.
Come mio solito andai verso quell'aula abbandonata, entrai dentro sapendo benissimo che, una volta oltrepassato la porta, avrei trovato Han Jisung seduto su uno dei banchi in ultima fila, e, in effetti, era così.
Lui non si accorse nemmeno della mia presenza, la sua testa era sul banco, aveva gli occhi chiusi e le guance un po' gonfie, si vedeva benissimo che stava dormendo per il respiro profondo e anche perché i muscoli erano rilassati. Mi sedetti sulla sedia davanti a lui.

«Sembra un bambino...»

Incominciai ad accarezzargli dolcemente la guancia, cercando di non svegliarlo.
Andai avanti così per tutti e 3 i minuti, finché non suonò la campanella, dicendoci di rientrare in classe.
Mi ricomposi, staccai la mano dalla guancia di Jisung e cercai di svegliarlo.
"Hey, Han, svegliati, devi andare in classe" Dissi scuotendolo un po'.
"Han" Ripetei.
"Han" Non si svegliava.
"HAN JISUNG!" Urlai, facendolo spaventare.
"Alla buon ora, dai, alzati, devi andare in classe." Gli risposi bruscamente.
"Come è già suonata?"
"Si, ora sbrigati"

Si diresse verso la sua classe, cosa che feci anche io.

Skip time

Ero davanti la macchina di Chan aspettando il resto del gruppo, non potevo ritornare a casa senza di loro.
Vidi in lontananza Changbin che alzò la mano per farsi notare insieme al gruppo.
Sorrisi quasi immediatamente, adoravo il mia squadra.
"Hey! Jisung!" Una donna sui 40 anni incominciò ad urlare il nome di Han che, appena capì di chi era la voce, velocizzò il passo, cosa che fecero anche gli altri.
Jisung fu il primo a salire in macchina, il secondo fu Hyunjin, il terzo Seungmin, il quarto Jeongin, Il quinto Changbin, il sesto fu Chan che si mise al posto di guida, io e Felix non eravamo ancora entrati, stavamo controllando la donna che aveva urlato, si stava avvicinando sempre di più alla macchina finché non mi sbraitò contro.
"Hey! Tu chi sei? Perché hai mio figlio?"
"Vedo che è preoccupata, stia tranquilla, suo figlio sta bene" Rispose al posto mio Felix, cercando di essere gentile.
"No, non sono preoccupata, e che quel moccioso se ne è andato di casa, ha lasciato solo un lurido biglietto dove diceva che se ne sarebbe andato, io lo rivoglio a casa, lui non può uscire, è severamente vietato!" Stava letteralmente sputando.

«Come ha fatto ha sopportare questa donna per tutti questi anni» pensai.

"Mi scusi, ma Jisung non vuole ritornare, e non provare a seguirci- Feci segno a Felix di salire in macchina- E non si preoccupi per suo figlio, arrivederla!" Entrai più in fretta possibile chiedendo lo sportello, Chan accese i motori e si avviò subito verso casa, con alle spalle ancora la signora che ci rincorreva come un cane.
"Han, come hai fatto a vivere con questa donna per tutti questi anni" Chiesi.
"Lee Minho!" Mi urlò contro Felix.
"Scusa, scusa"

Nessuno di noi parlò per tutto il tragitto, rimasimo in silenzio, senza dire nulla.
Entrammo in casa e ognuno andò nelle proprie camere per cambiarsi, e poi rincontrarci in cucina.
"Hey- Parlò Jisung attirando l'attenzione di tutti- Io non ho molta fame, posso non mangiare?" Mentre lo diceva, continuava a guardare Chan.
"Va bene, se ti viene fame dimmelo" Rispose sorridendo.
"Certo" Detto questo ritornò su in camera.

"Brutto rammollito!" Mi urlò contro Felix tirandomi un pugno sulla testa facendomi abbassare.
"Yaah! Ma che fai?!" Urlai a mia volta toccandomi la testa.
"Non dovevi fargli quella domanda, stava per mettersi a piangere e per di più era spaventato, sicuramente voleva sotterrarsi in quel momento" Disse.
"Ok, non volevo!"
"Tsk, Minho, non lo devi dire a Lix, ma a quello scoiattolo che sta sopra in camera sua" Sbottò Changbin.
"Beh devo ammettere che Changbin ha ragione." Rispose Seungmin, mi sta spaventando quel ragazzo.
"Va bene, va bene! Dopo mi scuserò" Risposi alzando le mani in segno di arresa.
"Si ma non ora, su preparate la tavola che si mangia"

Jisung's POV
Ero nella mia stanza al buio, avevo spento le luci e chiuso la tapparella, mi ero disteso sul piccolo divano, fissando la scrivania al buio, anche se era un po' difficile.
In quel momento non volevo vedere nessuno, mi era passata anche la fame, volevo stare da solo, in silenzio, soffocando le mie lacrime nel cuscino.
Sentii i passi di qualcuno, cercai di calmarmi e di far finta di star dormendo.

La porta della mia stanza si spalancò, sentivo la luce del corridoio entrare nella mia camera, illuminandola. I passi si facevano sempre più vicini a me, ed io cercavo di nascondere il mio viso tra le mie mani.
Si sedette sul divano, vicino a me, portando la sua mano sui miei capelli, accarezzandoli.

«Ma che sta facendo..?»

Continuò ad accarezzarmi i capelli per altri 2 minuti interminabili.
"Aahh Jisung, Jisung" Disse sospirando.
«La sua voce... Minho»
"Ti volevo chiedere scusa per quello che ho detto in macchina, non volevo, e che proprio quella donna è mezza matta, ma infondo chi non lo è?" Continuò a parlare.
"Han Jisung..." Si avvicinò al mio orecchio.
"So che sei sveglio" Bisbigliò e mi diede una botta sulla testa. Mi alzai di scatto sbattendo la testa contro il soffitto.
"Yaah!" Urlai tenendomi la fronte con le mani, mentre Minho rideva delle mie disgrazie.
"Cosa ridi tu? Dovresti dispiacerti!" Gli dissi continuando a toccarmi la fronte.
"Scusami un sacco e che io-" Non riuscì a finire la frase che ritornò a ridere come un matto, lo guardai male per tutto il tempo.
"Scusami, non volevo" Riuscì a dire solo questo.
"Non importa" Gli risposi distendendomi di nuovo sul divano.
Minho si distese accanto a me, abbracciandomi.
"Beh, notte Jisung"
"Ma se hai appena finito di pranzare" Risposi ridendo, cosa che fece anche lui.

Rimanemmo in quella posizione fumo alle 15:30, senza muoverci di un muscolo.
"Hey Minho"
"Mh?"
"Come stai?" Gli chiesi
"Ma che domanda è?"
"Tu rispondi" sbuffai
"Sto bene, tu?"
"Bene" Gli risposi ancora con gli occhi chiusi.
Lui portò la sua mano sulla mia guancia e si alzò per guardarmi negli occhi.
"Sicuro?"

Angolo autrice

OH CIAO, dovevo aggiornare la storia ieri ma poi ho deciso di farlo oggi.

chiedo scusa per gli errori grammaticali o di battitura.

By Shioko Sasaki

"love after death" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora