coincidenze sfigate

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"Scommetto che non riuscirete in ogni caso a scoprire la mia identità" Robin riiniziò a prenderli in giro dopo aver finito il gioco delle venti domande. "Quindi hai dei genitori russi con origini egiziane che sono stati deportati qui in America per condurre esperimenti su cavie umane. Forse abbiamo sbagliato a capire qualcosa..." commentò Megan.

"Forse è sbagliato quello che vi ho detto" ridacchiò il ragazzo. "Cosa intendi?" Chiese la marziana mentre il resto della squadra cercava di nascondere quanto fossero infastiditi. "Beh, avevate detto che avrei dovuto rispondere alle domande, non che dovevo essere sincero" e con ciò scomparve dalla sala lasciando dietro di sé dei compagni non poco seccati.

"Lo giuro sulla mia vita, scoprirò chi è quel ragazzo fosse l'ultima cosa che faccio" ringhiò Artemis. "Forse dovremmo coinvolgere qualcuno" Superboy, non essendo un clone di molta pazienza, fece subito squadra con l'arciera: "Chi ci aiuterebbe?" i due soffocarono le proteste di Kaldur che, nonostante fosse curioso della vera identità dell'amico, conservava ancora la sua morale e il suo rispetto; anche Wally si unì contro le proteste, il problema è che si trattava delle sue stesse proteste. Esatto, mentre gli altri discutevano se fosse giusto o meno invadere la privacy del ragazzo meraviglia, il velocista cercava disperatamente di tapparsi la bocca. Se si fosse mostrato contrario all'idea di Superboy gli altri avrebbero intuito che doveva essere al corrente del segreto del suo migliore amico, ma se gli avesse dato una mano avrebbe potuto tradirsi facilmente o peggio, far scoprire il pettirosso.

"Quindi, si può sapere chi avevate in mente?" Se non poteva evitare tutto ciò, almeno in quanto leader doveva essere sicuro che questo detective improvvisato fosse fidato. "Dovrebbe essere qualcuno che già conosciamo e questo limita la lista di un bel po'" Artemis riflettè ad alta voce: "E qualcuno di estremamente intelligente e capace..." si interruppe quando un'idea si formò nella sua mente, ma Wally la battè sul tempo "Richard Grayson?"

"Stavo pensando proprio a lui baywatch" rispose Artemis con un sorriso complice. "Chi è Richard Grayson?" a quanto pare non tutti i membri della squadra erano al corrente del famoso principe di Gotham. "Meghan ha ragione, dobbiamo prima scoprire se questo ragazzo è davvero abbastanza abile". Il team si avvicinò al computer aspettando che Kid Flash caricasse le informazioni fornite da Internet, cosa che, con loro stupore, non fece; quindi ci pensò l'arciera a prendere le redini della ricerca: Richard John Grayson, figlio di Mary e John Grayson. Si esibiva nel circo di Haly fin dalla nascita finchè, all'età di nove anni, i suoi genitori furono assassinati durante un atto a causa del criminale Tony Zucco (per ulteriori informazioni sull'incidente fare clic qui). Attualmente vive a casa Wayne come erede del miliardario Bruce Wayne.

"La notizia ha dimenticato di menzionare i suoi straordinari voti scolastici e i risultati nelle gare sportive" Artemis avrebbe potuto anche accennare al fatto che i suoi esami avessero dei punteggi tali da avergli fatto saltare due anni e che sembrava impegnarsi la metà del suo potenziale durante i compiti in classe, ma credeva che gli altri avessero afferrato il concetto. "Allora, chi ha contatti con lui?" Conner non voleva perdere tempo, doveva sapere l'identità di quel folletto o gli sarebbero saltati i nervi. Dopo che Artemis annunciò che avrebbe parlato a Dick il giorno dopo a scuola iniziarono a pianificare tutte le vendette che avrebbero potuto mettere in atto una volta rivelato chi si nasconde sotto la maschera di Robin.

Artemis rimase sveglia fino a tardi con il team per progettare il piano che si divideva in due parti principali: far accettare a Richard il piano e non lasciare che Robin lo scopra. Non dovrebbe essere così difficile, giusto? Ma chi volevano prendere in giro, era una missione suicida.

Artemis entrò a scuola e scrutò la folla alla ricerca di qualsiasi segno di Richard finchè vide la sua testa corvina vicino a un'altra color rosso. Si avvicinò e gli diede un colpetto sulla spalla: "Oh, sei la ragazza con cui mi sono fatto un selfie" disse mentre si voltava: "Se vuoi che la cancelli va bene, ma è su un router esterno quindi dovrai aspettare che torni a casa"

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