la fisica dell'amore

238 9 4
                                    

[chalant]

"Non lo capirò mai!" C'era un importantissimo test di fisica in arrivo per la prossima settimana e Zatanna non era per niente pronta. Di tutte le materie che aveva a scuola quella era sicuramente la peggiore. Aveva chiesto aiuto a Robin visto che era un mago dei numeri, ma non importava quanto il ragazzo ripetesse l'argomento, lei non riusciva proprio a ficcarselo in testa: "Non vedo in alcun modo come questa roba potrebbe mai essermi utile. Quello che voglio fare in futuro non ha niente a che fare con linee e parabole".

"Ma ne hai bisogno per diplomarti" ormai anche la sua pazienza era terminata, soprattutto nel ripetere argomenti per lui così basilari; giaceva sul letto accanto alla scrivania dondolando le gambe avanti e indietro: "Passiamo alla prossima. Se il numero davanti all'equazione è un quadrato, che tipo di equazione è?"

"ehm...lineare?" Robin si bloccò per qualche secondo, poi alzò il busto e la guardò male: "Adesso lo stai facendo apposta..."

"inversa?" tentò nuovamente lei guadagnandosi un sospiro sconsolato dal suo insegnante: "No. Quadratica. Li stavi facendo bene prima."

"Scusa, sono un po' stanca. Saranno tre ore che studiamo". Chiuse il libro e sbattè la testa contro la scivania, poi sembrò pensare che il letto fosse più comodo, così si lasciò cadere accanto all'amico con un braccio che le copriva gli occhi. Robin appoggiò la testa sul suo stomaco e la guardò aspettando che si lamentasse del suo peso in modo da ricattare la libertà della sua pancia con lo svolgimento di un paio di esercizi. Poi gli venne in mente qualcosa che aveva letto e le diede un colpetto appena sopra l'ombelico per attirare la sua attenzione. Lei sbirciò da sotto il gomito. "Secondo uno studio le perone assimilano meglio le informazioni se viene offerto loro un incentivo" si tolse il braccio dagli occhi e lo guardò con curiosità: "Quindi ogni volta che faccio giusto ricevo qualcosa in cambio?"

"Esatto" confermò già nel panico non avendo idee su cosa potesse darle come premio; poi gli venne un'idea. Un tantino azzardata, ma pur sempre un'idea.

Zatanna si rimise a sedere e aprì il libro in grembo: "Allora, cosa ottengo che non possa procurarmi con la magia?"

"Questo" squittì mentre lui si avvicinava al suo viso e chiuse rapidamente gli occhi. Poteva sentire il suo respiro contro la pelle. Le labbra si sfiorarono e l'aria calda scomparve. Quando sentì il ragazzo scostarsi lo guardò accigliata cercando di formulare una frase che non gli facesse notare quanto l'avesse mandata in confusione per non gonfiare maggiormente il suo ego: "Questo avrei potuto farlo anche con la magia"

"No, non è vero"

"E come fai a esserne così sicuro?"

"Perché se fosse così l'avresti già fatto" cosa stavamo dicendo sull'ego? La maga sbuffò non sapendo cosa rispondere. Desiderava che la baciasse di nuovo, ma voleva anche schiaffeggiare via quel sorrisetto compiaciuto dalla sua faccia. "Un bacio ogni cinque domande. Pensi di poterlo fare?" inarcò un sopracciglio.

In realtà c'era una frase che avrebbe potuto usare per spiazzarlo totalmente. Avrebbe potuto dirgli il classico 'mi dispiace, ma ti vedo solo come un amico' e rimanere a ridere della sua reazione; il problema è che non ci credeva nemmeno lei. Volto pagina: "Numero D4?"

Lui sorrise: "Numero D4".

young justice e DC one-shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora