Go gayssss

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Non sapeva come Stephanie lo avesse convinto ad andare a quella festa di beneficenza. Il fatto che l'unica conoscenza in quel cerchio di persone fosse il suo ex e che fosse stato invitato dalla ragazza di quest'ultimo era probabilmente...non sapeva neanche come descriverlo, ma sicuramente si sentiva a disagio. A quanto pare Stephanie non era della mentalità del "ora é il mio ragazzo, prova a guardarlo e ti distruggo", da quel che aveva capito il suo ragionamento, sempre che ce ne fosse stato uno, era "io sopporto Tim, tu hai sopportato Tim, facciamoci forza a vicenda e facciamo fronte comune contro Tim" e già...povero Tim. Siamo realisti, una prospettiva del genere non allettato nessuno e lei lo sapeva bene; appena Tim si allontanò abbastanza da essere fuori portata d'orecchio la bionda si avvicinò di nascosto per sussurrargli qualcosa. Fu in quel momento che Bernard capí che forse aveva in comune qualcosa con stephanie oltre gli stessi gusti in fatto di ragazzi e il colore di capelli. Ebbene sì, il fatto che si fosse lasciato con Tim non voleva dire che non avrebbe potuto apprezzare la compagnia dei suoi fratelli; voglio dire, li avete visti? Chi avrebbe negato così crudelmente ai propri occhi l'occasione di tanta felicitá?
Che fregatura.
Ovviamente ognuno di loro era riuscito ad accaparrarsi per la festa una ragazza da capogiro, tanto che non sarebbe riuscito ad attirare la loro attenzione neanche se si fosse messo in mutande a ballare la macarena; e come se non bastasse dei suoi amici nessuna traccia. Certo, aveva passato la serata ad osservare i fratelli Wayne, ma non nel modo in cui aveva programmato, cioè non di certo in un angolo della sala con le spalle al muro e le braccia incrociate.
Dick e Barbara si erano appropriati della pista da ballo, dopotutto nessuno aveva di comparare la propria grazie e coordinazione con un mostro della danza e della ginnastica artistica e un ex acrobata professionista. Sembrava che Bruce fosse riuscito a trascinare in quella riunione per ricconi persino Jason che a sua volta aveva trascinato Artemis, o almeno sperava si chiamasse così perchè se avesse sbagliato era sicuro che quella donna avrebbe fatto cessare la sua vita con un solo sguardo, per lo meno era quello l'effetto che faceva alla gente mentre cercava di avvicinarsi al buffet in cui la coppia si era accampata per poi scappare subito dopo un'occhiataccia della rossa. Iniziava seriamente a chiedersi se Jason l'avesse portata con sé come sua ragazza o come sua guardia del corpo per tenere lontana la gente che voleva conversare. Damian e Raven invece..... doveva ammettere che ci mise un po' ad individuarli, normalmente per trovare un membro di quella famiglia sarebbe bastato seguire lo sguardo di un gruppo di persone, ma quei due eccellevano particolarmente nel mimetizzarsi tra le ombre. Era ovvio che non avessero intenzione di intrattenere alcuna conversazione, soprattutto se la maggior parte delle domande rivolte a lui erano sul mistero della sua nascita e sulla storia del figlio illegittimo. Bernard distolse subito lo sguardo dalla coppia, non voleva  he qualcuno si incuriosisse del motivo della sua attenzione e li trovasse, dopotutto dovevano aver faticato parecchio per sparire così dopo la performance di ballo iniziale. Perché sì, probabilmente Alfred era stato offeso in qualche modo, perché costrinse tutta la famiglia padrona di casa ad aprire le danze. Fatto sta che due quattordicenni così aggraziati e austeri non si erano mai visti e finirono inevitabilmente per guadagnarsi le attenzioni di tutti. Non senza grande sdegno da parte di Dick che era sempre stato abituato a essere la stella della casa. Bernard non poté fare a meno di chiedersi come avrebbe reagito la gente se avesse saputo che i due ragazzini che reputavano 'danzassero come angeli' fossero entrambi discendenti di demoni. In realtá non sapeva neanche fosse cosí, si era rifiutato di lasciar approfondire la questione al suo ex per il troppo mal di testa causato da tutte le informazioni sulla sua famiglia disfunzionale. Problemi che una coppia affronta ogni giorno insomma. Il biondo lasciò vagare gli occhi sulla folla e scorse una zona della sala più satura di persone delle altre. Se Damian era il ritratto dell'asocialitá, suo padre aveva ai suoi piedi più gente di quella al centro commerciale durante il black friday. La maggior parte di loro erano uomini, ma non perché Bruce avesse perso il suo charme, anzi. La ragione aveva un nome e degli artigli: Selina Kyle. C'erano gruppi di donne ingioiellate e senza pudore che osservavano la coppia per potersi lanciare sullo scapolo di Gotham non appena Selina si fosse allontanata. Quelle più disperate mandavano in avanscoperta una vittima in modo che potesse "accidentalmente" rovesciare il suo bicchiere di punch sul suo vestito per costringerla ad andare in bagno o, nei migliori dei casi, abbandonare del tutto la serata. Selina però era riuscita a schivarle tutti senza sforzi, dopotutto cosa poteva essere un bicchiere di acqua colorata in confronto a coltelli e proiettili? Le ragazze degli Wayne erano assolutamente terrificanti.
"Anche tu sei caduto in trappola per colpa dei bei ragazzi?" Ci mancò poco che Bernard facesse un salto di tre metri. Era così impegnato nell'osservare la sala che non aveva notato il ragazzo moro che si era avvicinato a lui. Una volta passato lo shock e aver appurato di non essere in pericolo di vita, si concese di pensare a quello che l'altro aveva detto e si ritrovò a ridacchiare. "Giá, colpa di Stephanie Brown. Tu?".
"Beh, mia sorella é pur sempre sua amica. Deve aver imparato il mestiere". E questo fu abbastanza per spiegare tutto.
"C'é una ragazza che abbia a che fare con gli Wayne che non me la faccia fare sotto con una sola occhiata?" Quando il moro gli rispose si rese conto di aver fatto quella domanda ad alta voce, invece di tenerla tra i suoi pensieri.
"Non so, la loro mucca forse?" Fece una risata strozzata, come se volesse ridere insieme della  sua stessa battuta, ma avesse paura che il biondo l'avesse trovata orrenda. Quando Bernard si unì poté vedere le spalle dell'altro rilassarsi. Era rimasto un po' spiazzato dall'allusione alla Bat-cow; certo, Tim gliel'aveva accennata una volta, ma credeva stesse scherzando. Quindi il famigerato zoo di Damian non era una leggenda. Gli occhi gli caddero inevitabilmente sul pavimento, come se si aspettasse che un enorme drago pipistrello potesse sorgere dalle mattonelle. Non sapeva se essere sollevato o deluso quando questo non accade. Si rese conto solo dopo che quel guardarsi intorno poteva sembrare un modo per dire "non voglio parlare con questo tipo, magari se evito di prestargli attenzione se ne andrà", infatti quando si voltò di nuovo trovó il moro in un evidente stato di disagio. Si stava strofinando la mano dietro alla nuca e improvvisamente trovava le sue scarpe molto interessanti. "Ecco, mi dispiace..." Non lo guardó neanche in faccia quando iniziò a borbottare scuse e giustificazioni: "Non volevo disturbarti, é solo che..." sospirò esasperato dalla sua stessa goffaggine: "Sono venuto con mia sorella e, quando mi hanno visto in compagnia di una nota amica degli Wayne, sono stato circondato da un gruppo di ragazze. Ti ho visto qui da solo e..."
"Hai pensato di usarmi come pretesto per svignartela". Il moro annuì imbarazzato. Fantastico, un ragazzo carino era venuto a parlargli e lui era riuscito a fargliene pentire.
"Braccato dalle ragazze? Deve essere un vero trauma". L'altro alzò la testa di scatto con occhi sgranati, poi scoppiò a ridere di gusto. La tensione sparì di colpo.
"Un trauma? Beh, allora non sono poi cosí originale. Ci sono piú traumi in questa sala che nel reparto psicologico di Arkham". La risata gli morì in gola quando si rese conto di ció che aveva detto. "Aspetta, tu sai? E sai che io so? Come fai a sapere che io so?!"  Il ragazzo spostò velocemente gli occhi in direzioni diverse, come se non avesse capito una parola di quello che aveva detto Bernard e si stesse recuperando i sottotitoli. Dopo un po' sembrò intuire cosa gli avesse chiesto e sghignazzó: "Non é stato molto difficile. Vederti quasi sputare il punch dal naso quando due vecchie hanno definito Damian e Raven 'degli angioletti' é stata una conferma più che sufficiente". Bernard ammise internamente di non essere un esempio di discrezione.
"Questo é un altro dei motivi per cui sono venuto a parlarti. Sapere che c'è qualcuno come me, che é a conoscenza dei segreti degli eroi di gotham senza farne parte é....fantastico. Non puoi neanche immaginare quanto abbia bisogno di parlare con qualcuno di certi argomenti".
"Oh, invece lo immagino eccome". Il moro alzò un sopracciglio e Bernard continuò: "Quando ho scoperto di Tim, di Robin, Red Robin o come si faccia chiamare al momento..." L'altro sorrise divertito. "Beh, é stato....complicato. Credo tu conosca la signorina Kane, no? Mi sono recato da lei a chiedere consiglio. Sapevo che aveva dato una mano a Tim quando stava ancora cercando di comprendere le sue preferenze sessuali, quindi doveva essere giá al corrente di me. In un certo senso è diventata la mia terapista quando avevo bisogno di sfogarmi di tutti i problemi che derivavano dall'essere il ragazzo di un supereroe". Il biondo fece cenno verso Kate con la testa. La vide spostare il peso da un piede a un altro mentre si scervellava per trovare un modo per svignarsela da quella situazione: due delle sue ex l'avevano bloccata in una conversazione per niente invidiabile.
"Ripensandoci forse ho chiesto alla persona sbagliata".
Non si resero neanche conto del tempo che passava tra battute e risate. L'orologio segnò la mezzanotte e per qualche motivo, probabilmente un trauma derivante da cenerentola, a Bernard venne in mente il fatto di non essersi ancora presentato.
"Bernard Dowd". L'altro sembrò confuso. "È il mio nome. E il tuo?" Chiese allungando una mano.
"Cullen...Cullen Row" Rispose stringendogliela.
"Allora..." Fino a un attimo fa parlavano spensierati, mentre adesso sembrava fossero finiti gli argomenti a disposizione.
"Sì?"
"M-mi consigli qualcosa dal buffet?" Cullen sembrò pensarci su: "Parti con il presupposto che io mi sia avvicinato al tavolo con un'amazzone assassina di due metri e passa". Non sapeva cosa fosse successo, forse quella battuta gli aveva dato un po' di coraggio, fatto sta che non si sarebbe mai aspettato di sentire quelle parole uscire dalla sua bocca: "Che ne dici di andare a mangiarci una pizza allora? Tanto qui dentro nessuno noterebbe la nostra assenza". Fu felice di constatare che Cullen avesse accettato senza pensarci due volte.
Mentre si incamminavano verso l'uscita Bernard si infilò le mani in tasca per poi trovarci un biglietto. Era firmato Harper Row e conteneva poche ma semplici parole 'Ferisci mio fratello e sei morto'. Non aveva idea di quando e come avesse fatto a infilarglielo nei pantaloni senza che se ne accorgesse. Non era così sicuro di volerlo scoprire.

Angolo autore:
Questa è una one-shot scritta tipo un anno fa insieme a IlfigliodiWanda come uno spin-off per la sua storia.... che ormai ha cancellato. Anygay...helo

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 08, 2022 ⏰

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