un mango per domarli tutti

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Un pugno sbattè contro la porta costringendo Dick a distogliere lo sguardo dall'immenso vuoto che aveva fissato nelle ultime ore. "Dick? Alfred ha fatto la zuppa". Gemette in risposta mentre si alzava dal letto per poi inciampare verso la porta. La sua testa comparì lentamente attraverso lo spiraglio dell'ingresso con la coperta drappeggiata sulle spalle e i capelli sparati in ogni direzione.

"ehm...Dick? Puoi tornare a letto, non preoccuparti posso portarti io il piatto".

"Sto bene Tim" mormorò il ragazzo facendo scorrere una mano lungo il muro per sostenersi mentre barcollava oltre il fratello e si dirigeva in cucina.

"Giusto, sì certo, stai a ballà la tarantella" Tim diede un'altra occhiata scettica al fratello: "Siamo solo preoccupati per te....senti, e se tornassi in camera tua, io ti porto la zuppa e poi rimango a vedere un film con te?"

"Non voglio restare nella mia camera. In soggiorno?" Essendo i figli e gli eredi di un imprenditore avevano imparato velocemente a contrattare. "Vada per il soggiorno, solo...lascia che ti aiuti ad arrivarci, va bene?" Dick annuì lasciando che Tim mettesse il suo braccio intorno al collo per poi condurlo attraverso i corridoi infiniti del maniero Wayne.

Damian balzò giù dal divano al loro ingresso precipitandosi a ispezionare la figura leggermente ingobbita di Richard: "Grayson hai un aspetto orribile. Ti avevo detto di non mangiare quel mango"

"Ma mi piacciono i manghi..." il cadavere ambulante protestò debolmente, raggiungendo l'adolescente dagli occhi verdi e sorridendo quando si rese conto che, invece di allontanarsi come avrebbe fatto solitamente, corse dall'altra parte di Tim per aiutarlo: "Come te lo dobbiamo spiegare che sei allergico? Allergico. Ciò significa che dovresti evitarli e non rimpinzartene come un idiota o come un cretino"

"Sono abbastanza sicuro che vogliano dire più o meno la stessa cosa" beato lui che pur non mantenendosi in piedi riusciva ancora a fare battutine stupide.

"Ha bisogno di coccole, per favore puoi iniziare tu mentre vado a prendere la zuppa? Sai com'è quando è malato" quando Damian non gli diede nessuna risposta passò alle maniere forti, cioè una gomitata nelle costole che aveva più di mille significati, uno di questi poteva essere 'ehi, è anche tuo fratello e ti ricordo che se non fosse per lui tu non saresti qui, quindi smettila di fare il difficile e vai ad abbracciarlo come fai con quelle bestie infernali che chiami animali domestici'. Come se avesse intuito anche lui il significato, Dick iniziò a fare gli occhi da cucciolo: "Per favore Dami, non mi vuoi bene?" Dopo non pochi sbuffi Damian si sedette sul divano lasciando che il ragazzo più grande si raggomitolasse accanto a lui e gli avvolgesse le braccia intorno: "Sappi che lo faccio solo perché non voglio che mio padre mi esoneri dalle pattuglie" evitò di farsi vedere in faccia godendosi segretamente la piacevole sensazione di essere avvolto tra le braccia di suo fratello maggiore.

Tim tornò pochi istanti dopo portando una ciotola di zuppa e un termos di tè: "Vediamo un film quindi?" Dick annuì allungando una mano verso Tim in una muta supplica affinchè si unisse anche lui all'abbraccio.

Poche ore dopo, a metà del secondo film, Jason entrò dalla finestra del salotto, sì esatto, dalla finestra, avete capito bene, non c'è bisogno di spiegazioni. Diede un'occhiata ai tre sdraiati sul divano con Damian ancora stretto tra le braccia di Dick e gli scappò una risatina: "Cosa ha fatto stavolta?"

"Manghi"

"Ovvio" Jason alzò gli occhi al cielo quando Dick lo guardò implorante. Si fece strada tra Tim e Dick: "Sai, per essere il golden boy sei piuttosto stupido"

Dalla porta Alfred osservava i quattro con un'espressione affettuosa in volto. Era raro vedere i ragazzi andare d'accordo ed essere così 'amorevoli' l'un l'altro. Si era sentito in colpa per aver lasciato un mango in bella vista sapendo che Richard non sarebbe sato in grado di resistere alla tentazione? Certo. Ne era valsa la pena? Assolutamente sì. Odiava vedere star male la sua famiglia, ma era sicuro che il signorino Richard si sentisse più che bene in quel momento.

Nessuno aveva bisogno di sapere la verità.

Era un segreto che avrebbe portato con sé nella tomba.








La condizione di Dick rispecchia molto la mia in questo momento.

young justice e DC one-shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora