CAPITOLO 3

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Siepi

"Tom i-" sussurrai

non feci in tempo a finire la frase che le sue mani erano già sopra il mio petto.

Volevo fermarlo, vietargli ogni contatto, ma ogni volta che mi sfiorava sentivo le farfalle nello stomaco.

Spostò le sue mani sui miei fianchi e cominciò a baciarmi ; inizialmente erano teneri baci brevi volti a trasmettere affetto, poi Tom cominciò ad accarezzami i fianchi e a baciarmi in maniera più appassionata.

Sapeva di vino rosso e fragola, e potevo sentire l'odore del dopobarba che gli regalai per il nostro anniversario.

Mi prese dai fianchi e sollevò da terra, portando le mie gambe dietro la sua schiena, che istintivamente incrociai;mi appoggió alla siepe e staccò le sue labbra dalle mie passando la sua lingua dal mento fino al collo, dove iniziò a succhiarmi la  pelle.

"ahia Tom" imprecai.

Si staccò dal mio collo e sussurrò guardandomi negli occhi

"sorry miss"

facendo il suo solito sorrisetto perverso.

Non passarono neanche 2 secondi che tornó a baciarmi il collo lasciandomi piccoli segni.

"mi hai fatto male stronzo" dissi al mio ragazzo

"sorry sweetie" rispose in maniera matura lui

"dico davvero" risposi, portandomi la mano al collo.

Sentimmo dei passi dietro al giardino e staccai le gambe dalla sua schiena cercando di tornare con i piedi per terra. Le mie braccia circondavano il suo collo, e Tom, riportando le mie gambe su di sé, mi poggió delicatamente sul prato.

L'aria cominciava ad essere  fredda e si era fatta già una certa ora, Tom era mezzo ubriaco e la mia giacca era rimasta in sala. Non avevo nessuna voglia di andare a prenderla e in ogni caso non mi sarei potuta muovere, Tom si era stravaccato sopra di me sul prato e aveva poggiato la sua testa sul mio petto.
Lo guardai per un pó e d'istinto gli accarezzai i capelli.
Sembrava un bimbo felice e rilassato, infatti non passò molto tempo prima che si addormentasse. Portai le mani dietro la testa e guardai il cielo;
le nuvole creavano delle forme bizzarre che pian piano andavano a coprire il sole,mentre l'aria si faceva sempre più fredda. Tornai a fissare Tom che nel mentre dormiva beatamente poggiato sopra le mie tette e provai a svegliarlo.

"Tom" - dissiportando la mano sui suoi capelli arruffati-"amore, svegliati".

Provai a svegliarlo più di una volta ma vederlo così spensierato mi riempiva il cuore. Non dormiva da giorni per l'ansia causata da questo incontro, vedere suo padre ogni volta lo stroncava.
Ero l'unica a sapere di chi fosse figlio e percepivo la paura dai suoi occhi ogni volta che dalla sua bocca usciva il suo nome. Non sapeva ancora della nostra relazione finché un giorno non ci becchó nel pieno della notte a baciarci, dopo una riunione avuta con i suoi seguaci, in camera mia.

Da quel giorno siamo segnati ed un errore suo, è anche un errore mio.

Quel giorno fece una scenata imponendoci di nascondere la nostra relazione e così è stato. Ogni volta che avevamo bisogno di stare un pó da soli venivamo qui, nel nostro angolo del giardino dietro la siepe, a scambiarci baci o delle semplici chiacchiere. L'unica ad essere venuta a conoscenza di questa relazione è stata Narcissa, mi è sempre stata affianco e si è comportata da madre, mi ha vista crescere e mi ha dato una casa, quando casa mia non c'era più. Odiavo casa mia, una piccola casa di due piani con un elfo domestico a tenermi compagnia. Era buia e spoglia ed ero sempre sola.

Odio ancora quel posto ma Tom ha deciso di sfruttarlo, e così siamo finiti per abitarci insieme.

I passi dietro il giardino cominciavano a farsi più intensi, come se qualcuno stesse correndo via. Piano piano i passi si fermarono davanti a noi e vidi il giovane Malfoy intento a guardarci. Indossava dei mocassini neri e una camicia nera, i pantaloni erano dello stesso tessuto del tailleur di Lucius, mentre la giacca era a portata di mano poggiata sulla sua spalla.

"Hai bisogno?" dissi, guardandolo dall'alto in basso.

Aveva i capelli biondi tutti scompigliati, con due ciuffi che ricadevano sulla sua fronte ed era affaticato.
Guardò me e poi Tom, poi ci nuovo me.

"Ti stavo cercando" mi rispose.

"Non ti conosco, e dubito tu abbia qualcosa di intelligente da dirmi, mi hai cacciato dalla mia camera che cosa vuoi ancora?" dissi in maniera piuttosto calma

"volevo domandarti una cosa sul tuo ragazzo"- affermò, poggiando lo sguardo su Tom- "prima mi ha parlato di te, inizialmente pensavo volesse picchiarmi ed effettivamente mi ha tirato un pugno, poi una volta arrivati qui si è come dire.. Addolcito"

lo guardai stranita

"che vuoi dire?" chiesi

"voglio dire che il tuo fidanzato è uno stronzo e vuole solo scoparti"

"chi ti dice che non sia il contrario?"-risposi di tono al biondino-"pensi che ti avrei trattato diversamente se avessi avuto "l'onore" di conoscerti? " dissi in maniera sarcastica.

Mi guardò dalla testa ai piedi e Tom cominciò a muoversi interrompendo la ridicola discussione.

"sbamma malfoy"-sussurrò- "lascia in pace la mia ragazza"- e tornó con la testa sulle mie tette.

"Tom andiamo"- dissi dolcemente- "si è fatto tardi"

"dammi altri 5 minuti" sussurrò

"Vi conviene andarvene"-ordinò il piccolo malfoy-"Salazar è impaziente di salutarvi e di scambiare quattro chiacchiere"

Slytherinscript||RIDDLE & BLACK Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora