7. "Puoi chiamarmi Mr. Robson"

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Co-scritto con strawberryila

Devo dire che "particolare" era troppo generico come aggettivo. Con quell'espressione la mia amica mi aveva solo causato ansia e preoccupazione… Non sapevo veramente cosa aspettarmi da questo Steve. Ho passato il resto della giornata a progettare il mio incontro con Niall Horan aiutata da Ashe e, dopo quella che è stata un'intensa giornata di lavoro (persino per Calum), abbiamo deciso di invitare i tre ragazzi a casa a vedere un film e a mangiare una pizza. Ovviamente non era neanche lontanamente come quella a cui sono abituata ma mi sono accontentata… Dopo tutto stavo letteralmente vivendo un sogno e se questo è il prezzo da pagare accetto volentieri. 

Il film lo abbiamo scelto io e Ashe, "Sixteen candles", un classico che stranamente i tre non avevano mai visto… Ci abbiamo pensato noi a rimediare. Ogni tanto gettavo delle occhiate compiaciute alla mia amica, seduta vicino ad Ashton che aveva un braccio intorno a lei. Io ero in mezzo tra Calum e Luke e devo dire che non era molto comoda come posizione ma la serata è passata piacevolmente e soprattutto senza nessuna sbronza, io e Ashe abbiamo preferito non bere nemmeno un goccio di alcool durante la settimana visto quello che era successo il giorno prima, avremmo rimediato nel weekend.

Durante il tempo passato con i miei nuovi amici non ho ripensato più alle parole del nonno anche perché i ragazzi non hanno più riaperto l'argomento e io preferivo non mettermi ancora più ansia addosso. 

"Ciao ragazze, grazie per la serata… Ci vediamo domani a lavoro" dice Luke a nome dei tre che subito dopo lasciano la stanza. Mentre Ashe va a chiudere la porta nota che Ashton ha messo un piede in mezzo per far si che non la chiudesse. Io ovviamente da brava pettegola quale sono ho cercato di origliare tutto pur essendomi allontanata… insomma, dovevo fare un po' di scena. Così appena ho visto un Ashton grattarsi la nuca imbarazzato e  Ashe guardare a terra super rossa in viso, capii che forse non ero al posto giusto. "Ooookayy io vado di là a incipriare il naso dello struzzo" una volta chiusa la bocca ho capito la cazzata che avevo appena sparato, ma almeno i due non sembravano averci fatto caso e hanno iniziato a ridacchiare imbarazzati. Mi sposto nella stanza che combacia con l'entrata ma non sento nulla. Così, sempre da brava pettegola quale sono, tossisco così da richiamare l'attenzione dei due e portarli alla realtà. Insomma pur non vedendoli immagino la scena: Ashe che guarda a terra pensando a mille modi per uccidermi dato che l'ho lasciata sola e Ashton che a quest'ora per quanto si stava grattando la nuca dall'imbarazzo avrà un buco in testa. Il mio piano deve aver funzionato perché una volta aver tossito sento i due che iniziano a parlare. "Emhh Ashe, beh wow e sai diciamo che beh emmh e si si okay" Ashton impanicato più che mai. Cerco di trattenermi dalle risate ma non ne sono mai stata capace, infatti scoppio a ridere facendo sobbalzare i due… o almeno credo. "SOPH DAI" grida Ashton. Come dargli torto, sono proprio una stronza. Basta la smetto, penso fra me e me. PUAHAHAHAHAHAHAH ma a chi voglio prendere in giro non ci riesco. "Scusa Amico ma non ce la faccio proprio, sii più tranquillo dai, infondo è solo Ashlyn super friga Willinson che hai davanti daiii”. Sento Ashe ridere imbarazzata e capisco che è ora di lasciarli soli… forse."Okay okay mi allontano, per davvero stavolta...FATE COME SE IO NON CI FOSSI" grido dall'altra parte della parete come una camionista ubriaca. "Vedi quello che devi fare tu eh". Dico con fare minaccioso ad Ashton per poi andare ad impigiamarmi e mettermi a letto. Circa 10 minuti dopo Ashe entra nella mia stanza con un sorriso a 32 denti e gli occhi a cuoricino. "MI HA CHIESTO DI ANDARE AL CINEMA CON LUI AWWWWWW". Mi alzo dal letto di botta, abbandono il telefono con aperta una storia che stavo leggendo e inizio a saltellare per la stanza con la mia amica...Sono proprio felice per lei. Ci salutiamo dandoci la buonanotte, domani sarà una giornata lunghissima. Conoscerò il grande capo… ansia io??? Pff macchè

Arrivo in ufficio con perfetta puntualità e vedo davanti alla porta un uomo che poteva avere circa 40 anni vestito con un completo da ufficio color cachi, sembra una persona seria… deve essere lui Steve. Si avvicina a me "sei tu Sophia?" io annuisco, non ho il tempo di aprire bocca che subito lui continua con tono autoritario "piacere, Steve Robson, il tuo nuovo capo. Puoi chiamarmi Mr Robson, ora sali in ufficio e continua il tuo lavoro… verrò sicuramente a controllarti. Ah e sappi che io non sono come tuo nonno. Non tollero ritardi, pause, risatine, errori, Intesi signorina? Vedi di non farmi irritare perché se mi arrabbio per te è la fine". Sono confusa… pensavo che fosse una persona simpatica e disponibile come il nonno, invece sembra uno super montato, ma insomma chi si crede di essere? Bah che stronzo. 

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