5. "Chi sono realmente gli One direction?"

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Co-scritto con strawberryila

E’ incredibile come sia bastato un semplice caffè per rendermi conto di quanto quella ragazza sia incredibile, credo che io e lei andremo molto d’accordo. 

Tra una risata e un’altra io e Ashe ci incamminiamo verso la sede dell’azienda: è quasi ora del tanto atteso meeting.

Ad ogni passo che faccio l’ansia sale. E se mi blocco? E se mi trovassero incompetente e non adatta a questo incarico? E se tutta l’attesa non fosse servita a niente e sarei dovuta tornare subito a casa?

Le preoccupazioni si fanno sempre più numerose fino a quando non riesco più a camminare.

Mi blocco nel bel mezzo del marciapiede.

Sono come pietrificata. 

“Sophia? Sophia? Mi senti?” sento la voce ovattata della mia amica che si fa sempre più chiara alle mie orecchie.

“Che succede? Stai male? Devo chiamare un medico?” aveva un’espressione preoccupata sul volto.

“N...No, sto bene” dico con una voce poco sicura fissando il vuoto.

Sembra che Ashe abbia avuto all’improvviso un illuminazione. “Sei preoccupata per il meeting vero?”

a sentire quelle parole torno in me e comincio a sudare freddo.

“S...si” abbasso lo sguardo, mi sento a disagio.

Un braccio mi cinge le spalle ed una voce familiare mi dice dolcemente “A me sono bastati pochi minuti per capire che sei una persona fantastica, sono sicura che riuscirai a colpire anche i colleghi di tuo nonno”.

A quelle parole mi si inumidiscono gli occhi, abbraccio forte la ragazza e le sussurro un “grazie, sei un’amica”.

Sono sempre stata abituata a dare un grandissimo valore all’amicizia, non mi era mai capitato di creare un legame così forte in meno di un’ora…

questo viaggio promette molto bene, spero di non rovinare tutto.

Dopo poco arriviamo davanti alla sede della “Just Music Entertainment”.

Le mie gambe perdono leggermente stabilità appena varco la porta.

Il nonno è in piedi ad aspettarci proprio davanti all’entrata. Com’è possibile? Siamo 10 minuti in anticipo!

“Eccovi finalmente! Andate entrambe in sala riunioni...Stiamo per iniziare”.

E’ incredibile quanto le persone possano essere puntuali… mi dovrei abituare a tutto ciò. 

Ci avviamo verso la stanza indicata.

Una grande sala bianca con al centro un tavolo immenso attorno al quale ci sono già sedute alcune persone in giacca e cravatta, sicuramente i ‘pezzi grossi’ dell’azienda.

Davanti ad ogni sedia ci sono delle etichette segnaposto, la mia e quella di Ashe sono vicine per fortuna.

Prendo un bel respiro ed entro salutando cordialmente i presenti. 

Una volta seduta al mio posto tiro fuori i miei bigliettini-promemoria che avevo scritto sull’aereo.

Le mani mi tremano.

Cercherò di dare il meglio di me e colpire tutte quelle persone.

Alle 16 in punto entra il nonno e da inizio alla riunione:

“Cari colleghi, sappiamo tutti perchè siamo qui oggi. Il contratto dei One Direction è scaduto e abbiamo finalmente l’opportunità di dare a questi ragazzi quello che si meritano”

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