Justin
Lunedì
Era da qualche giorno che Michael continuava imperterrito a inviarmi messaggi lasciati in sospeso senza una mia risposta. Non ce l'avevo con lui, in realtà con nessuno aldilà dei Kings, ma era necessario non essere tentato. Se avessi parlato ad Ashley o Michael, di conseguenza avrei rivolto la parola anche ad Alis deconcentrandomi dal mio compito: trovare delle prove. Forse Ash pensava che me la fossi presa per il suo fidanzamento, non potevo nascondere di essere leggermente infastidito, ma non tanto da troncare l'amicizia. Il vero problema era proprio la distrazione. Dovevo stare lontano da loro per un po', almeno finché avrei trovato qualche informazione su quel gruppo per tenere lontana Alis da loro. Il motivo era uno solo e continuava a frustarmi da tempo. Ashley aveva un'amica, Lena, distrutta da una frequentazione con un ragazzo. Il momento di debolezza la portò ad avvicinarsi ai Kings finendo per soffrire maggiormente fino a sparire come se fosse diventata un fantasma. E con lei, fu distrutto anche il cuore di Ashley. Io e Michael non sapevamo come tirarla su di morale, come farla smettere di piangere, era diventato straziante. Non volevo che l'episodio si ripetesse per la seconda volta, non con Alis. Forse la mia era una scelta sbagliata, ma avevo preso la mia decisione e non sarebbe cambiata se non avessi trovato soluzione.
"Secondo te perché Tyler era alla festa?" chiese Jessica mentre sistemava dei libri sull'armadietto. Eravamo andati alla festa di Dan, più per suo volere che per il mio. A Jessica piacevano le feste, non tanto per l'alcool o la musica, ma per le persone. Non aveva amici stretti, anche se aveva un animo gentile e innocente e nessuno la odiava. L'avevo incontrata delle volte per caso e, quando ero arrabbiato per la questione con Alis, mi ero confidato con lei che mi aveva visto e si era interessata.
"Non lo so, ma lo scoprirò." Le avevo raccontato tutto nei minimi dettagli, forse un po' troppo affrettato, ma sapevo che mi sarei potuto fidare.
"Lo scopriremo" mi corresse facendomi l'occhiolino e sorrisi. "Per ora abbiamo del materiale..."
"Sappiamo che arrivato Tyler, hanno dovuto interrompere la festa. Abbiamo l'effetto, ma non la causa completa" riflettei. Eravamo proprio come Sherlok Holmes e il dottor Watson, o almeno cercavamo di investigare. Tyler era un membro dei Kings, il leader. L'anno passato frequentava l'ultimo anno, quindi non si vedeva molto in giro. In realtà né a scuola né fuori, sembrava quasi non avere più niente a che fare con il gruppo. Che ci fosse qualcosa dietro? Un litigio forse?
"Perché Alis ha la testa bassa?" notò Jess e con uno scatto la vidi uscire dall'aula giù di morale. Una rabbia ceca mi pervase sicuro che la causa era dovuta ai Kings.
"Stai tranquillo, prima o poi la questione si risolverà" la sua mano calda sulla mia guancia mi fece rilassare."Sì, sarà bene farlo il prima possibile." La vidi allontanarsi con passo felpato e insicuro, tutto ciò che con me non era. Scherzavamo, facevamo battute, era più sicura di sé. Sentivo che qualcosa iniziava a distruggerla e dovevo intervenire prima che i pezzi rotti fossero irreparabili.
Jessica aveva confessato di avere un problema con le amicizie. Dava affetto a tutti, ma non quanto ne serviva per costruire una relazione. Il primo vero amico ero stato io e desiderava poter conoscere un giorno anche Alis e Ashley. Parlavo spesso di loro e lei ascoltava silenziosa e incuriosita. Le avevo promesso che un giorno le avrebbe conosciute, dovevamo solo eseguire il nostro compito e il gioco sarebbe stato fatto.
Dalla classe di Alis uscì anche Dan seguito da Alan e Thomas, come normale che fosse, tutti e tre con il solito sguardo e atteggiamento. Li studiai, magari era un modo per notare dei cambiamenti sospetti in futuro. Era il bene di Ashley principalmente che mi spingeva a proteggerle, tenevo troppo a lei, e non potevo nascondere quanto mi mancassero. Alan stava dicendo qualcosa a Dan con un filo di rabbia, ma quest'ultimo non sembrava molto interessato, tipico di chi non vuole ascoltare prediche. Jessica seguì il mio sguardo senza interrompere la mia concentrazione e studiò anche lei la scena. Sapeva sempre cosa fare per non rovinare i momenti. I tre si allontanarono dal nostro campo visivo per raggiungere il resto del gruppo.
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𝐊𝐈𝐍𝐆
Romance(Se questa storia vi incuriosisce, vi consiglio di leggere "The King's Mark", ha la stessa trama, ma lo sviluppo è diverso, più dettagliato e complesso.) Bugie, rivelazioni e amori incerti. Il Bronx è una scatola piena di ricordi dolorosi per Alis...