• 25 •

1.6K 45 10
                                    

Alis

Venerdì

Appena vidi Nathan, sorrisi e fermai la musica che ero solita ascoltare quando ero da sola, mettendo le cuffiette arrotolate casualmente dentro la prima tasca disponibile del mio cappotto. Il giorno prima avevamo deciso di andare a scuola insieme, tanto ci eravamo divertiti a guardare film in compagnia dell'altro. La sua casa distava pochi minuti dalla mia e non erano molti i metri a separarci dalla scuola, così l'idea migliore era fare due passi per spendere più, anche se poco, tempo assieme. 

"Stavo pensando..." cominciò senza nemmeno darmi il buongiorno e avviandoci. "Se ogni giovedì ci guardassimo un film? O potremmo iniziare una serie..."

"No, sono troppo curiosa per aspettare una settimana per poter continuare una serie! Però l'idea mi piace. Ogni giovedì sarà la nostra serata film!" esclamai iniziando già a pensare a qualche titolo nuovo, non volevo trovarmi impreparata come l'ultima volta. 

"Bene, anche io sono entusiasta! Il mio cervello lavora più del dovuto o queste idee brillanti non si spiegano." Rimasi spiazzata ed ero pronta per scoppiare a ridere, ma mi trattenni e aspettai che continuasse. "Come si diceva? Ah sì, ho il quoziente intellettivo alto. Come quei bambini che si annoiano alle elementari perché già sanno tutto..."

Scossi la testa allibita e mi limitai a sorridere: "Penso proprio che non hai appreso il significato di avere il quoziente intellettivo di quei bambini di cui parli. A proposito... ho sentito di un film basato su una storia vera di questo genere, potremmo vederlo!"

"Già, così confermeremo la mia intelligenza." Non badando alle sue parole, pensai di dover scrivere una lista di tutti i film che mi venivano in mente così da eliminarli una volta visti. Lo avrei fatto in classe, perché data la mia scarsa capacità di memoria a casa lo avrei sicuramente dimenticato. 

Iniziò a raccontarmi come sarebbe andata la sua giornata con supposizioni varie affiancate dalle descrizioni dei suoi insegnanti, nessuno di loro gli andava a genio, a eccezione della professoressa di matematica. Probabilmente era la materia in sé a piacergli, non chi la insegnava. Restai ad ascoltarlo senza interromperlo, era carino quando parlava così tanto. Iniziai a pensare che forse non aveva amici con cui confrontarsi ed esprimere le sue idee e ci rimasi un po' male; chissà se i Kings gli mancavano o se l'odio sovrastava la nostalgia. Mi parve strano non avesse contatti con nessun membro, in fondo qualcuno di loro era anche gentile e comprensivo, ero sicura che Aron per esempio non lo avrebbe giudicato per essersene andato. 

Arrivati a scuola, fece una pausa per controllare l'armadietto. "Non è nemmeno qui" borbottò e sbuffò.

"Cosa?" chiesi osservandolo spostare i libri da un lato all'altro un paio di volte.

"Il libro di storia, non lo trovo più. Non è né a casa né sull'armadietto."

"Hai controllato bene? Sicuro di averlo perso?" Annuì e spiegò di avere un'interrogazione in vista. Cercai di trovare le parole giuste per tranquillizzarlo: "Chiedi a qualcuno di fare delle fotografie e inviartele, così puoi studiare."

"Giusto, dalla preoccupazione non mi era venuto in mente" risi leggermente. Si avvicinò Matthew e mi parve strano siccome tra lui e Nathan era chiaro che non scorreva buon sangue. All'inizio faticai a capire il suo avvicinamento, poi notai un libro sulle sue mani.

"Lo avevi dimenticato in classe" disse privo di emozioni e porse il libro a Nathan rimasto confuso.

"Buongiorno Matt" lo salutai e mi sorrise. Rimase a guardarmi con il sorriso per molto fino a darmi il buongiorno anche lui. Nathan aveva osservato la scena dove lui sembrava fosse un intruso, limitato a fare l'osservatore. Mi vennero le farfalle nello stomaco immaginandolo come terzo in comodo, ma cercai di togliermi quella sensazione distraendomi con altri pensieri.

𝐊𝐈𝐍𝐆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora