Scrivilo con due L

Capitolo 11

Sento la sua voce inondarmi mentre nella mia testa rimbomba solo il nome che ho letto sul contratto, la persona con la quale Jessica dovrà partecipare a più videoclip.

Lowlow.

Il mio sguardo inferocito si posa su di lei:
«È per questo motivo che mi hai ignorato nelle ultime ventiquattro ore? Perché non me l'hai detto? Ma soprattutto perché hai accettato?!»

Le mie domande cadono a raffica sulla ragazza che mi guarda disorientata senza sapere bene cosa dire.
«RISPONDI CAZZO» le tuono addosso facendola sobbalzare per lo spavento.
«G-Giorgio...» riesce finalmente a parlare «scusami, non sapevo come dirtelo, immaginavo una tua reazione violenta perciò volevo aspettare. Due mesi fa ho fatto il contratto con l'Honiro per partecipare nei videoclip e l'accordo prevede che siano gli artisti o i loro filmaker a scegliere l'attrice.»
Stringo i pugni ancora più inferocito ed innervosito.

Quel bastardo l'ha fatto apposta.
Continuo a guardarla insistentemente e mentre sto per aprire bocca, Jessica mi anticipa: «No, non c'è niente da fare, dovrei pagare una penale davvero salata e metterebbero una brutta parola sul mio conto.»
Si avvicina timidamente a me, quasi come se avesse paura, per poi appoggiare il suo viso angelico sul mio petto ed iniziare a piangere silenziosamente.
Sembrava che non aspettasse altro, dai suoi singhiozzi e dalle sue lacrime abbondanti percepisco il suo bisogno di buttare fuori tutta la tristezza e paura accumulata a causa mia, aveva ansia e terrore di ciò che potessi pensarne e fare.
Perciò mi lascio andare e la stringo forte al mio petto,
non voglio perderla per colpa del mio comportamento impulsivo.
«Scusami Jes, io non lo sapevo... Non voglio farti perdere il lavoro della tua vita, troveremo una soluzione.»
La sento annuire silenziosamente mentre le voci nella mia testa fanno un rumore assordante.

Sarai la causa del suo dolore più grande,
la condurrai in rovina,
il tuo destino è rimanere solo.

15:00
Dopo aver pranzato, io e Jessica, raggiungiamo lo studio.
Spiego velocemente la situazione a colui che se ne intende di più, il mio filmaker, che ci spiega che non si può far nulla.
Cerco di trattenere il nervoso al mio interno, non voglio spaventare un'altra volta colei che mi fa stare bene (e non intendo la musica).
Attiro la ragazza più vicino a me mentre Tahir mi passa una mano sulla spalla, per poi tranquillizzarmi dicendomi che avrebbe fatto in modo di assumersi l'incarico di riprendere il videoclip per poter farmi assistere.
Ma proprio mentre le sue parole cercano di calmare il mio stato d'animo, Giulio entra dalla porta fischiettando.

«Heilà» dice con un tono alquanto irritante per poi avvicinarsi pericolosamente a Jessica «ora che ti guardo bene, penso proprio di aver fatto una scelta ottima.» conclude con una risatina maliziosa nei suoi confronti.

Ma quale scelta ottima che le scarpe col tacco te le devi mettere tu per essere alto quanto lei...
Penso innervosito mentre lo guardo in cagnesco.

«Andiamo Giorgio.» squilla la voce della ragazza che mi stringe la mano e mi trascina fuori dagli studi della mia casa discografica.

22:00
È da qualche ora che io e Jes siamo rientrati in casa mia ed entrambi non siamo ancora riusciti ad affrontare un discorso.

Ho paura di perderla.
Ho paura che lui possa portamela via.
Ancora una volta.

Sono seduto sul divano quando mi si siede affianco.
«Posso solo immaginare a cosa tu stia pensando, ma non accadrà nulla del genere» pronuncia lievemente nella penombra della stanza «faremo il videoclip con l'aiuto di Tahir e tutto andrà nel verso giusto.
Mi fai stare così bene Gio' e non permetterò a niente e nessuno di farmi allontanare da te.»

Appena termina di parlare le mie labbra sono sulle sue,
ho bisogno di sentirla,
ho bisogno di confermare ciò che dice.