Giorgio, cosa stai facendo?
Sussurra la mia mente e solo ora sto realizzando che io e Jessica ci stiamo per baciare.
È così incredibilmente bella e le sue labbra sulle mie le vedrei benissimo insieme, ma non posso. Mi sposto con il viso.
Apre gli occhi rimanendoci di merda.«Scusa» mi alzo bisbigliando «devo andare.»
Esco dal parco, inizio a camminare verso casa mia guardando il cielo.Improvvisamente provo una rabbia immensa verso me stesso, verso i miei sentimenti che sono resuscitati.
Da quanto non provavo qualcosa di così intenso? Da troppo tempo.
Stringo i pugni iniziando a correre.
Correre per sfogarmi, per scappare dalle mie emozioni e cercare di pensare ad altro; ma nella mia mente c'è solo lei, quella cazzo di ragazza assurda che mi ha fottuto.Mi fermo affannato pensando alla mia prima e unica ragazza, Beatrice, era il mio unico appiglio insieme alla musica, con lei ero felice, davvero felice. Non riuscivo mai a darle quello che lei dava a me.
Un giorno avevamo litigato, ormai non mi ricordo nemmeno su cosa, ma era un fatto abbastanza stupido; la sera lei era ubriaca fradicia, io ero fatto, così le avevo urlato di andarsene...l'ho condannata...lei se ne è andata, e alla mattina mi era arrivata la chiamata dalla polizia dicendomi che l'avevano trovata con la mia macchina dentro un fosso, ormai senza vita.
Io le avevo detto di andarsene,
e lei se ne era andata per sempre.Il sudore si mischia alle lacrime.
Entro di fretta in casa ansimando.
Mi siedo a terra accanto allo stereo, metto la testa fra le ginocchia e un pianto isterico si impossessa di me.
Non posso fare male ad altre persone, ho già fatto abbastanza.
Tra i singhiozzi le voci nella mia testa iniziano ad urlare i loro nomi.
Jessica farà la stessa fine di Beatrice.
Devo impedirlo questo, devo proteggerla da me stesso, ma come faccio?
È l'unica cosa che vorrei in questo momento.22:35
Fuori ha iniziato piovere.
Guardo la pioggia battere sulla finestra.Il citofono spezza il silenzio, mi alzo da terra con un mal di testa allucinante andando verso la porta.
Quando apro mi ritrovo davanti Jessica in uno stato terribile, è bagnata dalla testa ai piedi,
ha gli occhi rossi con le pupille dilatate, e la felpa alzata sulle braccia lascia in mostra le vene gonfie.
«Che cazzo hai combinato?» Le urlo contro con rimprovero e la voce rotta.
Mi cade addosso distrutta.
«C'era un ragazzo...una siringa...» parla lentamente.
Cazzo, l'hanno drogata.
La prendo in braccio chiudendo la porta dietro di noi; la metto distesa sul divano.
L'hai lasciata sola, è tutta colpa tua.
Mi rimproverano le voci.
Delle lacrime mi bagnano gli occhi, le caccio dentro per poi andare a prendere delle pastiglie.
«Servono a evitare gli effetti e i danni di quel cazzo di liquido che qualche coglione ti ha iniettato.» le dico per poi fargliene ingoiare due.
Passano due minuti e si addormenta.
A occhi chiusi sembri così innocente.
Scuoto la testa per poi poggiare il viso sulla sua spalla, e casco anche io in un sonno profondo.02:45AM
Le urlo contro di andarsene, non la voglio più vedere; le lacrime le tolgono tutta la bellezza del suo viso, e gli occhi non sono più azzurri ma rossi.
Beatrice scappa fuori dalla porta.
«Giorgio..» una voce estranea si intromette in quel dannato incubo.
Apro gli occhi a fatica, mi sembrano incollati al viso con le lacrime.
Una mano mi accarezza i capelli.
«Stai bene?» mi dice Jessica guardandomi preoccupata. Annuisco senza far trapelare nessuna emozione, anche se la paura e il rimorso mi tradiscono appena.
«Te stai meglio?» le dico guardandola.
«Ho bisogno di una sigaretta per stare meglio» risponde.
Già anche io.
Prendo dalla tasca dei pantaloni il mio solito pacchetto di Marlboro e gliene porgo una accendendogliela.Fumiamo per mezz'ora, in silenzio.
Un po' perché non abbiamo niente da dirci.
Un po' perché non riesco a smettere di pensare a Beatrice morta.
Un po' perché tutto. Ecco.Si alza barcollando e mi guarda:
«È meglio che vada, ho già disturbato abbastanza» dice stanca.
Le poggio istintivamente una mano sulla gamba per poi toglierla subito.
«No, resta.»
Non voglio rimanere solo con i miei fantasmi del passato, ti prego.
Si risiede sul divano.
«Se vuoi dormire qua puoi restare, guardiamo un film e continuiamo a fumare.» le sussurro.
Senza pensarci un secondo acconsente, facendosi sfuggire un sorriso.SPAZIO SCRITTRICE
SCUSATE SE HO MESSO UNA CANZONE DI GEMITAIZ "NON TI RIVEDO PIÙ" MA, MI SEMBRAVA UN PEZZO ADATTO A QUESTO CAPITOLO ED IN GENERALE A QUESTA STORIA.😋
SPERO CHE LA STORIA VI STIA PIACENDO; DEVO MIGLIORARE QUALCOSA? Fatemelo sapere.❤️
Buona continuazione—Rebecca.

STAI LEGGENDO
Scrivilo con due L
Fiksi PenggemarGiorgio Ferrario, noto come il rapper Mostro. La sua carriera sembra andare magnificamente nonostante i suoi problemi continui. Ma ad un certo punto nella sua vita si presenta una ragazza bellissima; il cantante, convinto di non provare più affett...