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Yamaguchi pov
Il mio nome è Yamaguchi Tadashi, ho vent'anni, e faccio lo stipper, o in italiano, lo spogliarellista a Tokyo. Non è un lavoro che a tutti piace, ne sono consapevole, ma almeno mi aiuta a pagare le tasse universitarie, le spese per il mio appartamento, dal momento che vivo da solo, e, ovviamente, i miei costumi. Uno stripper non è uno stripper senza i suoi costumi. Il mio lavoro non va molto d'accordo con il mio carattere. Sono timido. Ma almeno questo lavoro mi aiuta a valorizzare il mio fisico, e, di conseguenza, mi fa sentire più sicuro di me stesso, ed alzare quella piccola autostima che ho. Per esempio io odio le lentiggini, mentre gli altri le amano. E quella notte, sembrava una notte qualunque. E lo era. Entrai come ogni sera nel locale, sempre in orario. Non mi potevo permettere di arrivare in ritardo. Prima di tutto, i miei clienti sarebbero stati tristi se non mi avessero visto in tempo, come si aspettavano. E secondo, più importante, il mio capo mi avrebbe pagato di meno. E questo non potevo assolutamente permettermelo. Salutati il mio capo, o come lo chiamavo io, il mio boss.
"Buonasera boss!" Lo salutai, con il mio solito tono di voce: dolce, allegro e gentile.
"Ciao Yams", "Yams", sarebbe il mio soprannome. "Sei pronto per stasera? Ci sono tanti clienti, questa sera sarà molto pesante."Poi scoppiò in una grassa risata.
Feci per andarmene, ma il mio capo mi fermò.
"Ah, Yama!"-sì, un altro soprannome.
"Un cliente mi ha detto che vorrebbe incontrarti dopo l'esibizione, a te va bene?"Ero alquanto confuso. Ma non mi feci troppi problemi. E ci scherza pure su.
"Se vuole solo parlare per me va bene!"
Ok, sul "solo parlare" non scherzavo affatto. Non faccio dei trattamenti speciali. Specialmente a clienti che non ho mai visto nella mia vita.
"Perfetto, dai, vai a cambiarti, che stai facendo tardi." Detto questo, mi limitai ad un semplice "ok", accompagnato da una risata. Entrai nel mio camerino, trovando due costumi, appoggiati sopra alla specchiera. Uno era molto carino: fucsia, con varie trasparenze su tutto il vestito e pieno di glitter. Il secondo, invece, era un po' diverso: Un body nero senza spalline, abbinato a delle maniche di camicia, e, per concludere in bellezza, delle calze a rete. Ero preso a scegliere quale dei due abiti indossare, poi notai un bigliettino sul body nero: "Dopo l'esibizione fatti trovare sul retro con indosso questo." Una volta letto il biglietto, mi cambiai, e mi recai verso il palco, il luogo dove mi sentivo apprezzato. Tutti i presenti mi guardavano, quasi sbavavano: avevano tutti l'attenzione su di me.
Quando la mia performance finì, tornai in camerino, fiero del mio lavoro. Come sempre tra l'altro. Prima di entrare in camerino, vidi una figura alta, muscolosa: Era un ragazzo alto, con un fisico niente male. Dei capelli biondi, ricci. Occhi vispi, color ambra, protetti da degli occhiali. Ed infine, un tatuaggio di un serpente sul collo. Mi fissava. Entrai finalmente in camerino, mi cambiai, e misi il body nero. Uscì. E mi avvicinai, preoccupato, a questa figura.
Fu lui a parlare per primo, interrompendo il silenzio imbarazzante che si era creato.
"Ciao. Tu devi essere Tadashi Yamaguchi, vero?" mi chise.
"Sì, volevi parlarmi?" risposi.
"Dovresti farmi un favore."
"Ehm...ok, ma prima di tutto, qual è il tuo nome?"
"Il mio nome è Tsukishima. E voglio che tu diventi il mio giocattolino sessuale."

Spazio autore
Ciao ragazzi, questa è la mia prima storia e vorrei chiedervi se vi piace e se ci sono delle imperfezioni di indicarle in modo che possa correggerle.
Grazie mille e al prossimo capitolo

IL MIO YAKUZA ~tsukkiyama ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora