capitolo 6

6.3K 210 24
                                    

Guardai il cielo plumbeo con un velo di preoccupazione, era piuttosto tardi e sperai vivamente che Ian e Marianne fossero tornati già a casa. Avevo chiamato Giulia, pregandola di prenderli da scuola, purtroppo in questo ultimo periodo il lavoro non faceva altro che occuparmi la maggior parte della giornata e il tempo che trascorrevo con loro era incentrato perlopiù la sera,quando mi dedicavo completamente ai miei piccoli. Quelle di certo erano le ore più piacevoli,anche se faticose ,quelle più divertenti e più liete ,non c'era niente di più bello che augurare buonanotte a quei piccoli ,osservarli dormire beatamente dopo aver letto ad entrambi le favole . Era proprio lì che mi sentivo incredibilmente felice,realizzata, lì che capivo che la mia vita era perfetta che tutto quello che avevo vissuto non era stato vano ,dato che c'erano loro. Finii di sistemare le ultime cose e presi l'ascensore, avevo già avvisato Trent della mia uscita , appena anticipata per controllare i i bambini . Sapevo che con le strade intasate dal traffico avrei fatto leggermente tardi . Misi in moto e lodai il cielo per aver raggiunto in così poco tempo casa. Presi le chiavi ed entrai,credendo che Marianne e Ian mi avrebbero accolto correndo euforicamente mentre James lanciava i suoi piccoli gridolini ma invece-con mia sorpresa- constatai il silenzio che mi circondava . Mi scrutai attentamente attorno mentre procedevo per il salone,abbassando poi il capo verso ogni angolo,pensando che i bambini si stessero nascondendo, anche se ormai la mia fantasia trovava impossibile considerare quei luoghi come rifugio per i giochi,l'immaginazione dei bimbi era straordinaria,superava di gran lunga quella degli adulti . In un angolo,in un armadio, trovavano un mondo inesplorato ,decorati con i colori più incredibili e le sfumature più elettrizzanti,tutto in un mondo surreale che li circonda con euforia . Tuttavia ,a quanto pare dei miei figli non c'era nessuna traccia,forse stavano al piano di sopra?

"Marianne,Ian?"li chiamai ma non ebbi nessuna risposta , magari erano ancora dalla zia,quando Ian e Alessandro iniziavano a giocare era impossibile farli separare e sicuramente Marianne stava parlottando con la zia , su come riuscire ad indossare le scarpe 'della mamma' ,era così che chiamava i tacchi .Premetti il dito sul telefono ,cercando dei messaggi in segreteria possibili chiamate di Giulia ma niente.Fu proprio quel momento che percepii due braccia ,avvolgermi . Un braccio si posò sul mio ventre ,mentre l'altro un po' più su del mio seno,spingendomi contro un petto,avvertii la linea dei suoi muscoli e dei suoi pettorali gonfi ed in un attimo venni investita da un meraviglioso profumo . Un alone di acqua di colonia unito ad un'aroma corporeo estremamente mascolino . Dopodiché quella stessa mano che si trovava sopra il mio seno coprii i miei occhi,e le mie iride vennero circondata dal buio "indovina chi sono"la voce era bassa e rauca,seducente con una piccola punta di divertimento ,schiusi le labbra mentre quelle braccia mi stringevano possessivamente a sé. Posai entrambe le mani sulla sua,cercando di allentare la presa ,desiderosa di vederlo ,ma fu tutto vano. "E' inutile, non ti libero fin quando non dici il mio nome"le mie orecchie vennero invase da un leggero risolino a cui era impossibile resistere

"Trent"risposi e immediatamente ,lui mi prese la mano facendomi voltare ,in modo tale che i nostri petti erano l'uno contro l'altro . Aprii gli occhi e alzai lo sguardo verso di lui ,i capelli erano un'elegante massa corvina portata all'indietro che incorniciava un viso mozzafiato,ornato da un filo di barba incolta e delle iridi azzurre che mi incantavano con lo sguardo.Tutto questo,enfatizzato dallo stravolgente sorriso che mostrava una dentatura perfetta come lui,tutto il suo corpo irradiava una bellezza fuori dal comune ,assolutamente mascolina. La semplice camicia nera a malapena contentava i suoi addominali scolpiti che si intravedevano . "Cosa ci fai qui?Pensavo fossi ancora in ufficio"non l'avevo neanche visto mentre usciva ed ero sicura che fino al mio ingresso in ascensore fosse ancora dentro,invece eccolo qui ,dinanzi ai miei occhi che mi stringeva 

"sono uscito poco dopo di te ma mentre tu eri bloccata nel traffico ,io ho preso una piccola scorciatoia,giusto in tempo per arrivare qui ,qualche attimo prima di te . Non preoccuparti i bambini sono da Giulia,dormiranno lì " le sue mani si posarono sul mio giubbotto e galantemente me lo tolsero , non mancando di accarezzarmi le spalle,uno strato sottile di pelle d'oca mi rivestii a quel contatto .Una volta posato il capotto mi prese la mano ,conducendomi in cucina ,dove un leggero ma intenso profumino albergava nell'aria .Un tavolino perfettamente preparato era illuminato da una candela,la stessa che circondava anche i ripiani della cucina per dare un'atmosfera soffusa ed intima dalle sfaccettature così romantiche .Spalancai la bocca per lo stupore che non passò del tutto inosservato,dato che  Trent sfoggiò un carismatico sorriso soddisfatto ,posando le mani sulle mie braccia " come?"mi voltai verso di lui

Amami,ti prego -Momenti da ricordareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora