Alcuni spifferi di vento , mossero i miei capelli, in una flebile danza che accarezzava gli zigomi del mio viso, mentre osservavo il giardino alla ricerca di James . Scorsi quella capigliatura corposa, quelle ciocche nere che sembravano non lasciar passare neanche il sole . Lo trovai ,disteso sull'erba, le mani incrociate dietro la schiena, e il volto disteso in un piacevole rilasso , con gli occhi chiusi,beandosi del cullare dell'erba,movimentata dalla brezza primaverile. Decisi di lasciarlo, ancora un po',tranquillo a riposare e rientrai in casa . Distolsi la mia attenzione , quando percepii le parole di Marianne "si ,papà , va bene, spero torni presto"salutò il padre ,staccando il telefono . Alzò lo sguardo, verso di me,con un guizzo dispiaciuto " scusa se non te l'ho passato,stava andando di fretta, ma ha promesso che ti avrebbe chiamato una volta finito"piegò un braccio sull'isola della cucina mentre le sue labbra si schiudono , in un piccolo sorriso e i suoi occhi brillavano di una strana luce ,mentre avanzavo . La mia bambina ,sebbene non potevo considerarla tale, in quanto,ormai era una bellissima fanciulla di 15 anni. Alcune ciocche castane scendevano verso l'incavo del suo petto , il volto immacolato, dalla fattezze delicate come una bambolina, era la perfetta combinazione tra fanciullezza e adolescenza. I tratti del viso, infatti conservavano ancora i segni puerili dell'infanzia, ma ,al medesimo tempo, si cominciavano a delineare , abbracciando la maturità . Mi sorpresi,io stessa, della velocità con il quale il tempo era passato. Sembrava ieri che correva euforica , con la sua variopinta vivacità ,muovendo i primi passi verso quel mondo che ormai stava scoprendo, amplificando i suoi orizzonti . Tuttavia, nei suoi occhi ,continuavo a scorgere la variegata curiosità , che l'aveva contraddistinta per tanti anni ,che l'avrebbe aiutata in quell'avventura che era costellata da non poche difficoltà .Il mio sguardo si addolcii mentre ,erratamente , incolpavo il tempo ,d'essere trascorso tanto ratto ,lo imploravo ,di fermarsi almeno per un minuto, solo per un istante, in tal modo da riavere la mia bambina al mio fianco. Ero in bilico, tra il desiderio di lasciarla andare alla sua strada-quindi di accettare la realtà - e la nostalgia che mi chiedeva di trattenerla , ma ero cosciente che non potevo farlo . Ero assolutamente convinta che ciò era una sensazione, di cui erano testimonianza tutte le donne, tutte le madri che avrebbero potuto dare la vita per la propria creatura, l'avevano generata e si erano prese cura di loro per tutta la vita,proteggendoli con una naturalezza e un'amore indescrivibile, generosamente senza ricevere nulla in cambio, perché già la loro presenza , ti ricambiava di tutto .
"Ho capito, avete parlato molto non è vero?"annuì, non mancava giorno che lei e suo padre non si sentissero per più di una volta, e la medesima situazione succedeva a James ed Ian. Trent riusciva a capirli più di tutti, li conosceva meglio di chiunque altro, li spronava e li sosteneva come nessuno- non che io non lo facessi- . Parlavano con un'assoluta naturalezza di tutto ,di ogni cosa . Ed era veramente bello, assistere a questo rapporto incredibilmente aperto. Mio marito, era il 'pilastro' della nostra famiglia, non soltanto per me, ma anche per i nostri figli, era il loro braccio destro, il loro mentore e migliore amico,perché l'incredibile dei padri, non era soltanto essere il loro eroe ma continuare ad rappresentarlo negli anni avvenire ,e in ciò consisteva il difficile.Lui invece, stava continuando ad esserlo, anche ora ,che si trovava in viaggio, e non era qui .
"Papà quanto torna?"Ian sporse la testa in cucina, per poi entrare reggendo in mano il borsone degli allenamenti, ogni tanto si divertiva con altri ragazzi , in un campetto vicino.La t-shirt conservava,infatti, i segni della fatica, in piccoli aloni di sudore, sul petto, una ciocca castana si appiccicava sulla fronte,leggermente imperlata da alcune gocce. Alcuni lineamenti del suo volto, molto più squadrato e marcato di quello di Marianne , erano identici a quelli di Trent, mi sembrava di vederlo, anche in alcuni dei suoi atteggiamenti .
"Tra circa una settimana, ma la cosa,tuttavia potrebbe prolungarsi"un piccolo sbuffo fuoriuscii dalla bocca di Marianne ,inclinando il capo all'indietro verso il fratello che avanzava , dritto verso il vassoio di fragole "non provarci nemmeno!"con lo sguardo captò la traiettoria di Ian, e gli colpì con uno schiaffo la mano,in un gesto fulmineo . Schiusi le labbra in una risata,osservando come in tutti questi anni, seppur cresciuti, i miei piccoli, non erano cambiati per niente, in loro persisteva ancora la loro innata ed energica esuberanza .
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Amami,ti prego -Momenti da ricordare
ChickLitAmami,ti prego si è concluso con Trent e Beatrice che coronano il loro sogno . Hanno il cosiddetto lieto fine . La storia quindi sembra essere terminata ma come sono stati gli anni , dal loro matrimonio fino alla partenza di Marianne? Piccolo viaggi...