Capitolo 10

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Lucius fissava dalle feritoie della cupa cella, in cui era stato buttato con Narcissa, la luna che si intravedeva mentre si innalzava nel cielo.
I suoi pallidi raggi accarezzavano la chioma bionda dell'uomo che, ritto, sembrava cercare una risposta nella volta celeste.

Dentro sentiva solo il vuoto, i sensi di colpa lo attanagliavano, era stato lui a trascinare la sua famiglia in quel baratro.

A volte la brama di potere era una cattiva consigliera.

Si era venduto al signore Oscuro, accecato dai suoi ideali sul sangue puro, e solo ora vedeva la sua stoltezza. Lui e Narcissa, la sua bellissima moglie, sarebbero morti tra atroci torture, mentre Draco avrebbe messo in gioco la sua vita per salvare la loro, perchè non aveva dubbi che suo figlio avrebbe agito in questo modo.

Il suo mondo era crollato, era bastata solo una folata di " vento " e tutto gli si era rivoltato contro. Ora aveva una nuora mezzosangue ed un figlio veela e, se pure controsenso, lui era fiero di quella ragazza, era la donna giusta. Se pur nata babbana, valeva molto di più di molte oche figlie di suoi pari. Se suo figlio e sua moglie fossero sopravvissuti, avrebbero dato nuova vita alla casata Malfoy, nipoti sì mezzosangue, ma con potente magia che gli scorreva nelle vene. Ma il loro futuro era nelle mani di un folle, un pazzo che stava letteralmente annientando il mondo magico. Per il Lord Oscuro contava solo il potere, e lo dimostrava quotidianamente, con idee sempre più " malate ".

Scuotendo il capo, si girò verso la moglie che gli si era affiancata.

Chi non la conosceva la vedeva come una donna dura e fredda, ma non era così, anche lei indossava una maschera quotidiana.

Era dolce, amorevole, era moglie e madre, e avrebbe dato la sua stessa vita per chi amava. Il suo unico figlio era uno di questi.

Pensieroso, Lucius assottigliò lo sguardo e strinse i pugni.

C'era il serio rischio che Voldemort schiavizzasse Draco, obbligandolo ad accoppiarsi con le donne scelte da lui, soddisfacendo le sue perversioni ed ottenendo il frutto dei suoi lombi. I suoi nipoti sarebbero stati anch'essi schiavi di Voldemort. Che amaro destino per i Malfoy.

- Perdonami, Narcissa.- Disse senza guardarla.

- Non lo hai voluto tu.- Ribattè lei calma, pallida, ma composta.

- No, ma è colpa mia. Io ho voluto seguire Riddle in questa avventura. Ora moriremo e Draco..-

- Non è ancora finita. -

- Speri ancora? Se Draco si fa vedere, sarà la fine dei Malfoy. Sai cosa accadrà...-

- Tu dai per scontato che Draco perderà lo scontro..-

- Andiamo Cissy! Nostro figlio è solo un ragazzo, un veela certo, ma inesperto, mentre Voldemort è il più grande mago oscuro di tutti i tempi e ha centinaia di mangiamorte al suo servizio.-

- Tu dimentichi Hermione, senza contare Harry Potter.-

- Altri due ragazzini inesperti, svegli quanto vuoi, ma sono di un'altra caratura rispetto al nostro signore. Non illuderti tesoro, è finita per noi.-

Lei sorrise mesta e poi disse

– Tu sottovaluti quei ragazzi. Forse moriremo, ma io spero ancora. Temo per Draco, quello che tu paventi è un pericolo reale, ciò che temi potrebbe avvenire davvero, ma prego e spero che non sia così.-

Lucius non rispose, si limitò a stringere a se la moglie.

Si considerava un uomo fortunato, aveva una moglie devota ed un figlio brillante, non avrebbe potuto desiderare di più, ed ora...

Mentre i due coniugi Malfoy si abbracciavano, traendo conforto l'uno dall'altro, in un letto dalle lenzuola di raso nero i gemiti di una donna si innalzavano lussuriosi.

Bellatrix Lestrange a cavalcioni di un corpo pallido, ondeggiava sapientemente i fianchi; Lord Voldemort con un espressione di serpentina soddisfazione le cingeva la vita con le mani, guidandola nel ritmo che preferiva.

- La prossima volta – ansimava lui – portami l'ultima prigioniera , la biondina catturata da tuo marito ieri. Voglio divertirmi un po'.-

- Ma è solo una ragazzina inesperta. Io posso darvi molta più soddisfazione, mio signore. - Disse mentre aumentava il ritmo e lui gemeva – appunto, voglio "sporcarla" per bene insieme a te.-

In pochi conoscevano le sue perversioni.

Mentre i loro gemiti annunciavano l'apice del piacere, Bellatrix pensava ai mille e uno giochi da fare con la ragazzina che il suo signore voleva coinvolgere nei loro passatempi preferiti.

- E' tutto pronto per l'esecuzione dei Malfoy? - Chiese lui mentre il suo respiro rallentava.

- Tutto pronto, mio signore, la trappola è pronta a scattare. Draco sarà nostro! Ma ehm..Vi prego.. Non dimenticate la vostra promessa.- la voce roca, infastidì l'uomo.

- Come sei noiosa Bella! Non temere io ho una sola parola, la prima a godere del veela nel cerchio sarai tu. Sono certo che Rodolphus troverà molto eccitante guardarti in azione.-

- Ahahah! Non credo, quel l'incapace è da tempo che evita il mio letto, non ho memoria da quando ha..- Fece una smorfia schifata e proseguì - neanche con l'aiuto di Merlino in persona avrebbe risultati soddisfacenti! - Ridacchiava sardonica.

Voldemort ghignò divertito e crudelmente le strinse con forza un seno e le passò una mano sulla schiena ancora dolente per le frustate che le aveva fatto infliggere come punizione per le sue omissioni. Non apprezzava Bella più di tanto, tranne che a letto, qui era un vero vulcano senza limite alcuno. Qualunque pratica sessuale la trovava partecipe entusiasta, era una vera puttana e lui se ne traeva ogni beneficio, almeno a letto. Al di fuori di esso lei era una mina vagante, letale e spesso incontrollabile ed un giorno l'avrebbe sicuramente uccisa, ma fino ad allora ne avrebbe goduto a letto. Bellatrix gemeva per il dolore, ma nello stesso tempo sembrava quasi che quell'atteggiamento crudele la eccitasse, infatti allungò una mano sul sesso del suo signore, mentre lui ghignava.

- Non ne hai mai abbastanza, eh piccola ingorda? -

- Di voi? Mai mio lord. -

Poi altri ansiti e sospiri si sollevarono nel silenzio della stanza, mentre in una stanza accanto un uomo spiava i due amanti da un buco nel muro. Quando Rodolphus Lestrange allontanò il viso dalla sua osservazione, la rabbia deturpava il suo viso cupo. Sua moglie gliela avrebbe pagata cara...

Stavolta Hermione aveva avuto il suo bel da fare a calmare Draco, il suo dolore e la sua rabbia l'avevano investita in pieno, l'impatto emotivo era stato violentissimo e lei stessa era crollata a terra. Le emozioni di un veela erano molto più potenti di quelle di una persona normale, più basilari, immediate e violente. Solo la consapevolezza che che Hermione era stata travolta dall'impeto di quello che provava e ne era rimasta schiacciata, aveva riportato Draco alla normalità. Ma comunque era rimasto con le mani strette a pugno, angosciato per i suoi genitori.

Le si era avvicinato accucciandosi, poi l'aveva aiutata a sollevarsi, ma non aveva detto nulla.

"Draco, li salveremo, troveremo il modo, fidati di me."

"Li vuole torturare a morte quel bastardo! Ha centinaia di mangiamorte al suo servizio, è un suicidio. La verità è che non abbiamo chance." Constatò amaramente via telepatica.

- Non dire sciocchezze, siamo le menti più brillanti di Hogwarts, troveremo la maniera di salvarli. -

- Salvarli!! Sei impazzita?! Hai idea di chi ci troveremo di fronte? - Esplose Ron – e poi salvare chi? Due mangiamorte che fino ad ora hanno leccato il culo a quel serpente di voi sapete chi?-

Un ringhio pericoloso attraversò il petto di Draco.

- Ron..- Intervenne Potter.

- E' inutile che ringhi tu! Credi che dovremmo rischiare tutto per due, che fino a ieri ci avrebbero consegnato nelle mani di quel maniaco o ucciso senza pietà, se solo lo avesse ordinato? Ma nemmeno sotto imperius!! - Sbottò.

Gli occhi di Draco si fecero di nuovo neri.

- RON!!- Lo apostrofò di nuovo Potter.

- Eh, che c'è?! -

L'amico gli fece cenno di osservare Draco, che lo stava fissando con aria assassina. Ron deglutì improvvisamente spaventato "miseriaccia... Ma a questo non gli si può dire nulla che diventa un uccello?" Pensò agitato. Poi borbottando tra i denti rivolto ad Hermione, - Tieni a cuccia, quella cosa - indietreggiò.

- Hermione, Draco... Forse Ron si è espresso in modo un po' crudo, ma la verità è che noi non abbiamo modo di salvarli, siamo solo dei ragazzi alla fine. E quella è sicuramente una trappola per il veela e per me... Voldemort vuole prendere due piccioni con una fava. E poi, non è che Lucius Malfoy e Narcissa mi ispirino tutta questa voglia di rischiare la pelle, visto come si sono comportati in passato e che ora abbiano cambiato linea non mi spinge a provare una simpatia particolare per loro. E a parte tutto poi, il nostro scopo è chiaro, dobbiamo trovare gli horcrux, se vogliamo avere la minima speranza di farcela. Mi spiace Draco, ma temo che non ci siano possibilità...- Osservò calmo Harry.

- Potter, nonostante la situazione, nemmeno tu mi ispiri tutta questa simpatia, sai? - Rispose acido Draco – né mi aspetto che corriate rischi per la mia famiglia. Ma quelli sono i miei genitori e io devo fare qualcosa. Sono un veela, potenzialmente sono molto potente, devo riuscire a tirare fuori ogni oncia del mio potere naturale e forse riuscirò a salvarli.

- Hermione, preoccupata, con sguardo implorante disse – Harry..- - Niente Harry, mi spiace, ma stavolta Ron ha ragione, non possiamo rischiare, c'è troppo in gioco. - Il tono duro non lasciava spiraglio ad alcuna possibilità e lei sapeva che, quando l'amico s'impuntava in questo modo, c'erano poche probabilità si smuoverlo.

Draco annuì, comprendeva benissimo Potter, i Malfoy ed il loro destino non erano una sua priorità, poi si girò ed abbracciò Hermione come se fosse l'ultima volta.

La strinse a se per percepire il calore del corpo, inalò il suo aroma, si caricò baciandola con passione.

Faceva scorrere le mani su di lei, poi le disse

" Ho bisogno di stare solo, devo riflettere. "

Si sciolse dal suo abbraccio e si allontanò.

- Dobbiamo fare qualcosa – mormorò Hermione, mentre lo guardava scomparire nel folto degli alberi.

- Sì, ma cosa - rispose sconsolato Harry, che non vedeva soluzione a quel problema.

- Non contate su di me, io non vado a cacciarmi nella tana del lupo, specie per quello là - s'intromise Ron, indicando il punto dove era scomparso Malfoy.

Piccata, Hermione l'aggredì

- Quello là ha un nome ed è mio marito, che ti piaccia o no. Ed i suoi genitori ormai sono la mia famiglia. -

- Bella famiglia che ti sei scelta, - rispose acido il rosso.

- Non me la sono scelta e lo sai. Comunque farò da sola, non manderò a morte mio marito. - Ribattè secca e decisa.

- Ma Hermione..- Balbettò Harry, che conosceva la caparbietà dell'amica, che amava come una sorella.

Hermione si girò di scatto e rientrò nella tenda, anche lei doveva pensare.

- Ron..- Lo riprese Harry.

- Non cominciare - rispose prevenuto il rosso, - se andiamo al manor la nostra morte è certa. -

Intanto Hermione cercava di sentire Draco, ma sembrava che lui fosse svanito, scomparso.

" Draco..Ti prego rispondimi. "

Uscì di corsa e quasi urlò

- Draco se ne andato! - Il suo viso esprimeva tutto lo sgomento che provava.

Harry e Ron si scambiarono un'occhiata contrita. Si sentivano vagamente in colpa. Ron mormorò – io e la mia boccaccia.. Ho detto esattamente cosa pensavo, ma forse potevo usare un altro tono...-

- Non sei stato solo tu, Ron, anche io ci ho messo del mio...-

- Dobbiamo trovarlo!! Potrebbe fare qualche pazzia! - Sbottò Hermione agitatissima.

- Non temere, lo troveremo! - Rispose Ron deciso.

E mentre i tre si avviavano nel bosco a cercare Draco, lui aveva preso le sue decisioni. Avrebbe salvato i suoi genitori, costasse quello che costasse.

- Madre, padre, sto arrivando.... -



Lucius abbracciò la moglie disperato, il momento era giunto, un attimo dopo Rodolphus Lestrange e James Coulibaly entrarono nella cella.

– E' ora. - Disse con tono solenne Rodolphus. Nella sua espressione si intravedeva un certo rammarico, ma né Narcissa, né Lucius lo notarono. L'angoscia per quello che stava per accadere loro e la preoccupazione per il figlio assorbiva tutte le loro energie. Avanzarono dunque nel tetro corridoio delle segrete del manor, poi attraverso il piano terra fino all'esterno, da qui attraverso una passaporta fino al luogo dell'esecuzione. Quando si materializzarono nella piazza, la trovarono gremita di gente, un patibolo rialzato era stato approntato al centro, il lord Oscuro era seduto su un alto scranno anch'esso rialzato in modo da godersi lo spettacolo, al suo fianco una ghignante Bellatrix Lestrange. Narcissa si aggrappò al braccio del marito terrorizzata, intorno a loro la folla parlottava in un vociare continuo e li indicava commentando. Mentre passavano attraverso un corridoio di gente un uomo gli sibilò nell'orecchio

– Sporchi mangiamorte, avete quello che vi meritate.. E' una ruota che gira alla fine, oggi a me, domani a te... - Lucius serrò la mascella e a testa alta si diresse al patibolo, mentre al suo fianco Narcissa avanzava, tenendolo per il braccio, pallidissima, ma anch'essa impassibile. I Malfoy sapevano comportarsi con dignità e di fronte al loro coraggio, in molti commentarono il loro rispetto. Sul patibolo nei rispettivi angoli, quattro mangiamorte con la bacchetta sguainata attendevano i condannati per eseguire la sentenza di morte. Con calma questi salirono la scaletta, Rodolphus e James rimasero fermi ai piedi di essa, osservandoli andare incontro al loro destino. - Non si può dire che non abbiano del fegato quei due, - osservò James. - Sono purosangue di antica nobiltà, la loro dignità viene prima di tutto. Peccato che non si possa dire di tutti...- Rispose Rodolphus cupo. Intanto i Malfoy avevano raggiunto il centro del patibolo, a quel punto Bellatrix Lestrange parlò

– Per ordine del Signore Oscuro siete condannati a morte a mezzo di cruciatus per il reato e terribile peccato di alto tradimento nei confronti del nostro signore. Un'espressione ghignante e soddisfatta le deturpava il bel viso, la sua vendetta era compiuta, la sua odiata sorella e l'uomo che doveva essere suo avrebbero pagato con la vita la loro stoltaggine. Mai pestare i piedi a Bellatrix Lestrange... Rodolphus le si era avvicinato

– Ma non hai vergogna di te stessa? E' tua sorella quella lassù che sta per essere ammazzata, - le sibilò a voce bassa. - Ah tesoro, che bambinone sei... Sono nemici del mio signore, hanno tradito e ora pagheranno.-

- Dunque è questo il prezzo del tradimento? Ne terrò conto...- Le sussurrò assottigliando gli occhi. Intanto Voldemort si era alzato ed il silenzio era calato sulla piazza, alzò una mano e diede il segnale con aria annoiata, mentre un ghigno gli sfiorava le labbra, presto il veela sarebbe caduto nella sua trappola.

La piazza era gremita di mangiamorte, Draco Malfoy non aveva scampo e se anche Harry Potter si fosse fatto vedere avrebbe preso entrambi.

Ne era quasi certo, "quella stupida della sanguesporco sicuramente si era rifugiata dai suoi amici, e lui avrebbe presto risolto il problema del bambino leggendario. L'eroe dal cuore d'oro sarebbe accorso a mostrare al mondo tutto il suo coraggio e sarebbe caduto come uno stupido nella sua rete." .

I quattro boia al segnale del loro padrone alzarono le bacchette, pronti a fare il loro sporco lavoro. Lucius fissava Narcissa dritta negli occhi in piedi di fronte a lei e le teneva le mani con le sue

– Ti amo, ti ho sempre amato, perdonami per non avertelo mai detto. - Le disse.

Narcissa sorrise debolmente

– Lo so, l'ho sempre saputo. - Dimentichi di tutto quello che avano intorno si sorrisero, dandosi l'ultimo addio. In quell'attimo un urlo disumano attraversò la piazza, mentre il primo dei quattro mangiamorte veniva colpito da una palla di fuoco, subito seguito dal secondo e dal terzo, il quarto non tardò a seguire la sorte degli altri.

- Draco..- Mormorò la donna alzando gli occhi al cielo.

In un lampo quattro uomini in fiamme urlavano e si rotolavano a terra, urla terrorizzate si alzarono dalla folla, Lucius e Narcissa impietriti rimasero paralizzati in mezzo al patibolo. Poi un ombra oscurò il cielo, un angelo vendicatore dall'oscura algida bellezza seminava morte intorno a se, mentre i mangiamorte cadevano una voce attirò l'attenzione dei Malfoy.

– Presto, da questa parte abbiamo poco tempo! - Hermione Granger, ai piedi della scaletta, li incitò a raggiungerla. - Ragazza! Siete impazziti! E' una trappola! Dovevate lasciarci morire! - Le disse a voce secca Lucius mentre la seguiva tra la folla, trascinandosi dietro la moglie. Hermione, bacchetta sguainata, li condusse in un vicolo, il primo mangiamorte che le si parò davanti lo schiantò, mentre agli altri pensò Draco.

- Non siete la famiglia che mi sarei scelta, né quella ideale, ma siete pur sempre i genitori di mio marito, ora datemi retta e non perdete tempo a discutere. Usate la passaporta e sarete al sicuro, io devo raggiungere Draco. - Disse loro.

-Ma...- Obiettò Narcissa, grata ed al contempo stesso spaventata per quell'azzardo.

- Non c'è tempo, fidatevi di noi, sappiamo cosa stiamo facendo. - Le rispose Hermione – Presto!! Abbiamo poco tempo.- Narcissa annuì, afferrò la mano del marito prima che potesse fiatare e poi la passaporta, un vaso su una finestra al pian terreno. In un attimo furono trascinati via.

Hermione si affrettò a tornare nella piazza, Draco aveva bisogno di lei. Qui la battaglia impazzava, Draco era scatenato, ma presto si trovò in difficoltà, erano troppi, Hermione fu schiantata un attimo prima di lui.

Centinaia di mangiamorte si erano materializzati all'improvviso, cogliendo Draco ed Hermione alla sprovvista e soprattutto mettendoli in netta inferiorità. Nonostante la loro abilità ed i poteri extra di Draco non avevano possibilità, come aveva detto innanzi prima Lucius era una trappola molto ben congegnata.

Voldemort ghignante si avvicinò al veela schiantato a terra, che nel frattempo era tornato normale, con la punta del piede scarno lo girò. Poi alzando la mano esclamò

- Abbiamo quello che vogliamo! -

Quando Draco si svegliò, si trovò chiuso in una stanza ben strana, sembrava la cella imbottita dei manicomi babbani, in effetti era stata studiata per contenerlo, lì le sue palle di fuoco venivano annullate da complicati incantesimi che impregnavano la camera. Ringhiando impotente, tentò di aprire la porta, ma senza successo, dopo vari tentativi si rese conto di essere in trappola. Non appena si arrese, una risatina gli giunse alle orecchie, si guardò intorno senza vedere nessuno, poi la parete di fronte a lui divenne trasparente, al di là Hermione giaceva incatenata ad una parete. Un ringhio gli fuoriuscì dalle labbra, mentre la voce di Bellatrix suadente e divertita gli diceva

– Mio bellissimo angelo oscuro, come vedi non un capello le è stato toccato, ma se non farai quello che ti sarà richiesto, qualcuno potrebbe divertirsi parecchio con lei, Fenhir ad es, era molto "interessato" a lei, il suo ultimo giocattolino è deceduto ieri...-

- Che cosa volete da me? - Sibilò rabbioso Draco. - Torcetele solo un capello e sarà l'ultima cosa che farete, - continuò mentre la rabbia gli saliva dalle viscere.

" Hermione..Rispondimi " chiamava, poi la voce roca della zia disse - Oh ma è semplice, vogliamo solo il tuo seme... Il nostro signore ha selezionato le fanciulle dal sangue più puro e dalla bellezza più fulgida per te... - Gli rispose con voce quasi carezzevole. Poi con tono improvvisamente imperioso e secco aggiunse – Ti accoppierai con loro e verserai il frutto dei tuoi lombi nel loro ventre. I tuoi figli saranno il fiore all'occhiello del nostro signore. Le possiederai nel cerchio, in modo da essere sicuri che tu faccia il tuo dovere, o Hermione patirà le pene dell'inferno! Non la uccidiamo solo perchè ci servi in forza, ma credimi sarà un vero piacere occuparmi di lei, in fondo sei un veela anomalo, non è detto che moriresti, ma ci servi in forza, dal momento che contiamo su centinaia di piccoli veela... Eheheh! Ti divertirai parecchio mio bel uccellino, quindi cancellati quell'espressione cupa dalla faccia, molti uomini vorrebbero essere nei tuoi panni. - Draco fece una smorfia schifata "si i maniaci come te..."

Poi nuovamente suadente Bellatrix disse

– Sono certa che sarai lieto di sapere che la prima donna che onorerai del tuo seme sarò io... Stasera nel cerchio...Eheheh! Felice, nipote? - Un espressione disgustata attraversò il viso di Draco

– Sei una squallida pervertita, ZIA! - Le sibilò. Lei osservò, impermeabile all'insulto

– ah, ma mio piccolo pennuto, nessuna ti farà godere come me, nemmeno quella sporca mezzosangue della tua compagna!- Un ringhio accompagnò la trasformazione di Draco che esplose palle di fuoco che rimbalzarono innocue contro le pareti, mentre una risata maligna si disperdeva nell'aria e la parete da trasparente tornava alla sua normale consistenza.

- Non osare nominare mia moglie - ringhiò ormai furioso, avrebbero forzato la sua natura, sfruttandolo come uno stallone da monta, avrebbero tenuto in vita la moglie in modo che la vicinanza lo avrebbe ricaricato, ricattato per i loro scopi.

Un urlo disumano scaturì dalle labbra del ragazzo, che sfogò la sua ira e fece ridere stridulamente la zia, che si leccò le labbra al sicuro fuori dalla cella, già assaporando nella sua mente il sesso incestuoso che l'aspettava in serata.

Quella sera tutto era pronto per il cerchio, Voldemort pregustava lo spettacolo, mentre Bellatrix si era fatta bella, con i capelli sciolti, nuda, coperta solo da una vestaglia di raso lunga fino ai piedi si spruzzava di profumo dietro le orecchie e canticchiava contenta. Pregustava il piacere che si sarebbe presa, mentre Rodolphus seduto in poltrona beveva whisky incendiario e la fissava con sguardo assassino. Ad ogni sorso la sua espressione si induriva, mentre la moglie apparentemente ignara della rabbia del consorte continuava a fissarsi, soddisfatta e piena di anticipazione, allo specchio. Intanto nelle profondità del manor una parete di pietra si smaterializzava, lasciando entrare delle figure ben note, Severus Piton le accolse in silenzio, annuendo fece loro cenno di seguirlo lungo il tetro corridoio illuminato solo dalle fiaccole appese alle pareti, quatti quatti raggiunsero la cella di Draco, in un attimo l'uomo di guardia venne schiantato e Piton impassibile pronunciò un nuovo incantesimo

– Avada kevadra! - Harry Potter sobbalzò e disse

– Non era necessario, l'avevamo schiantato.-

- Non ho intenzione di correre rischi inutili, nessuno deve sapere di me... Se il tuo cuoricino grifondoro non è in grado di reggere è meglio se ti ritiri subito o abbiamo già perso in partenza! - Gli sibilò duro Piton. Ron pallido mormorò

– Miseriaccia...- Harry annuì e non disse nulla, il professore di pozioni non gli era mai piaciuto ed ora era strano averlo per alleato. Non aveva simpatia per lui e, a dirla tutta, gli dava i brividi, ma era dalla loro parte. La cella di Draco però era vuota.

– Siamo arrivati tardi...- Osservò Harry.

Piton scosse la testa e disse – andiamo...-

Silenziosi scivolarono, rasentando i muri attraverso i corridoi, e attesero nascosti dentro una nicchia il passaggio di un drappello di uomini, che sembravano scortare qualcuno.


Intanto nel salone del manor Draco, spalle dritte e sguardo fiero, fissava dritto negli occhi voldemort, che ghignante, seduto sul suo scranno, teneva in braccio Hermione e le puntava una bacchetta alla gola.-

- Mio caro ragazzo, non c'è bisogno che ti dica quanto sono lieto di averti qui tra di noi e che ti trovi tanto disposto alla collaborazione... - Sibilò soddisfatto, per poi aggiungere – Tuttavia, vorrei godere di questo spettacolo in altro modo... Trasformati! - Draco ringhiò, mentre l'altro premeva la bacchetta sul collo di Hermione, quasi sembrò lanciarsi su di lui, ma poi obbedì e in un lampo lo splendido veela dalle ali argentate comparve nella stanza. In quel momento Bellatrix fece la sua entrata ad effetto, la vestaglia nera di raso leggero sottolineava le sue curve voluttuose, avanzava fiera della sua indubbia bellezza, il viso soffuso di eccitazione e lussuriosa anticipazione, fissò Draco e si leccò le labbra vogliosa. Lui non si girò nemmeno verso la zia, i pugni stretti fissava Hermione, che piangeva in silenzio, mentre Voldemort ghignava

– Via, mio giovane veela, non è carino ignorare così Bellatrix, è una donna splendida che ti donerà molto piacere ed un figlio speriamo..- Poi fece un lieve cenno alla sua amante, che con un lieve sorriso fece scivolare la vestaglietta a terra, rimanendo trionfante nella sua nudità.

Draco lentamente voltò lo sguardo su di lei e la esaminò da capo a piedi. Nulla lasciava intendere cosa pensava, il viso era impassibile, in silenzio sembrava valutarla. Lei a sua volta lo fissava, era una donna splendida, i seni alti e sodi, la vita stretta, morbidi fianchi voluttuosi, gambe snelle, un piccolo brillante splendeva nel suo ombelico, dandole un aria esotica, il suo vello scuro nascondeva ad occhi indiscreti il suo bocciolo segreto. Dopo quel lungo esame che lasciò tutti i membri del cerchio con il fiato sospeso, lei si mosse, ancheggiando sensualmente, e gli si avvicinò, poggiandogli un mano sul petto e cominciando a slacciargli la camicia, mentre il ringhio minaccioso di Draco si levava ed Hermione si agitava sconvolta.

Poi la zia, mentre con una mano gli sfiorava la pelle ormai scoperta del petto, saggiando i fasci di muscoli tonici del torace di Draco, gli allungò una fialetta, prontamente materializzata nell'altra mano.

- Bevi dolcezza, ti aiuterà a risvegliare la tua libido, è un potente afrodisiaco. - Il ragazzo schifato con un gesto secco e violento con il dorso della mano la colpì, facendo volare ed infrangere contro il muro l'ampolla.

- Come preferisci - disse roca la donna che oramai lo guardava rapita. Draco trasformato con la camicia slacciata, gli addominali lievemente scolpiti, l'espressione tempestosa, sembrava un angelo caduto dal cielo.

Voldemort come un satiro ghignava e, tenendo bloccata Hermione, attendeva come gli altri che lo spettacolo avesse inizio.

- Draco, no... Ti prego non farlo. - gemette ad un certo punto la grifona, mentre Bellatrix gli si strusciava addosso nel patetico tentativo di eccitarlo.

Ad un tratto la sala piombò del buio ed il grido della Lestrange si sollevò nella stanza, prontamente gli incantesimi lumos dei mangiamorte illuminarono la sala. Quando la luce permise loro di vedere, notarono Bellatrix a terra con una ferita che le deturpava il viso, un taglio che partiva dallo zigomo per terminare al mento, sanguinante gemeva il suo dolore e la sua indignazione. Sul fondo della stanza Draco, alla sua destra Harry Potter e alla sua sinistra Ron Weslay fissavano tutta la congrega oscura con aria di sfida. Voldemort furioso urlò

- Vale tanto poco la vita della tua compagna, giovane Malfoy? - Draco ghignò divertito

– Quale compagna, mostro? - Gli disse indicando con un cenno Hermione. Voldemort si rese allora conto che l'aspetto della donna stava mutando, non era Hermione quella seduta sulle sue ginocchia, ma Edward Torval, un giovane mangiamorte reclutato da poco e che gemeva incontrollato

– Draco, amore mio, non lasciarmi! -

Voldemort ululò la sua rabbia, scagliando il giovane a terra,

- PRENDETELI!! ORA!! - I mangiamorte scagliarono i loro incantesimi, nella confusione nessuno notò il mangiamorte più vicino a Draco crollare a terra colpito alle spalle. Un attimo dopo Draco, Harry e Ron scomparvero, smaterializzati in un lampo In un angolo Rodolphus ghignava, mentre Voldemort rabbioso uccideva il giovane trasformato dalla polisucco in Hermione e chiaramente sottoposto ad imperius, e Bellatrix piangeva di rabbia con il bel viso deturpato dal nipote. Quando Draco e gli altri si materializzarono nel luogo convenuto, Hermione si precipitò tra le braccia del marito piangendo di sollievo e Lucius e Narcissa li raggiungevano.

- Miseriaccia... Non credevo che il nostro piano avrebbe funzionato.. Fare credere che Draco agisse da solo è stato un colpo di genio.-

- Eh si, la nostra Hermy è un vero genio, Napoleone le fa un baffo.-

- Napo chi?- - Lascia stare Ron. Era un babbano..- Disse Harry, sorridendo, in fondo il furetto non era poi tanto male, lui non abbassava la guardia, ma certo aveva guadagnato il suo rispetto.

Ma, comunque, i Malfoy erano tutti in " prova ", alla prima defaiance si sarebbe liberato di loro, abbandonandoli al loro destino.

Lui aveva una missione da compiere e questo era stato solo un piccolo intoppo al suo percorso, sicuramente ricco di imprevisti e pericoli, ma confidava sui nuovi arrivati e non credeva che avrebbero avuto necessità di balie, ma solo di nuove bacchette.

La convivenza non sarebbe stata facile, specie con Ron, che già osservava torvo Lucius che guardava schifato il loro nascondiglio. Ma ora pareva avessero trovato nuovi alleati, i più improbabili...


spazio me 

oggi doppio capitolo visto che è l'ultimo dell'anno così lo finiamo in "bellezza"❤️❤️❤️

The secret of Malfoy |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora