Capitolo 13

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L'horcrux era stato disintegrato, Harry era crollato a terra inginocchiato, stringendosi la testa tra le mani dondolandosi avanti ed indietro, quasi volesse scacciare quel dolore sordo che l'attraversava.

Hermione aveva spostato lo sguardo su Ron e, nonostante cercasse di calmare il marito accarezzandolo, la cosa non sfuggì a quest'ultimo, che le ringhiò

" Smettila di fissarlo, sta bene, ha appena espresso un pensiero difficile. "
- Draco.. - Mormorò lei, che non sapeva se correre ad abbracciare il rosso, o continuare ad accarezzargli lentamente la schiena, come si fa con i bambini.

- Draco un cazzo! Sono io tuo marito, e tu Potter, se non vuoi un altra cicatrice che ti bilanci l'unico neurone che hai, non ti azzardare più a mettere le tue sudicie mani addosso a mia moglie. - Ringhiò furioso.

- Certo, Hermione, che sei sposata con un pollo, se il cibo dovesse scarseggiare possiamo sempre infilargli... - Disse sarcastico Ron, che sembrava aver ritrovato la favella.

- Occhio alla lingua donnola, potrei farmi uno scalda palle con la tua pelliccia..Anzi no, il colore rosso non mi dona.- Sputò astioso.

Satura per le sceneggiate del biondo marito, stanca per quella situazione che le stava stretta, Hermione esplose.
Tutti si erano resi conto che era stata una mera questione di tempo, che prima poi lei avrebbe eruttato come un vulcano, in modo esplosivo, riversando come lava incandescente tutto il disagio trattenuto....
Quindi lasciarono che si sfogasse. Erano giorni che lei si stava caricando come un orologio con la molla troppo tirata, era stressata dalla situazione, ma anche dai continui duelli verbali tra Ron e Draco, come se lei fosse una corda che si tiravano avanti e indietro. E lei era stufa di essere oggetto del loro contendere e se non la finivano l'avrebbero pagata cara entrambi. La regina grifondoro si era svegliata e aveva gli artigli affilatissimi.
Non visto, Lucius mosse la mano e silenziò la tenda
- Basta! Bastaaaa! Non ne posso più, ora ..- Puntando il dito verso il petto di Draco - tu sei mio marito, e va bene! Sei un veela, e va bene! Ti faccio da carica batterie e " valium ", e va bene! - Poi stringendo gli occhi - Ma non va bene, che mi stai addosso, non sono un robot, che si attiva a comando, sono umana con umane sensazioni, quindi se non vuoi andare in bianco, come il giorno di Natale sulle alpi svizzere, da retta a me lasciami vivere la mia vita. Scherzare con i miei amici, senza soffiarmi sul collo, ricordandomi continuamente chi sono ed il mio posto. SO CHI SONO, E SO DOVE VORREI ESSERE! - Tutti erano ammutoliti, poi si girò verso Ron e disse
- Tu piantala di stuzzicarlo. Piantala di fare la vittima, capisco che a essere il sesto figlio maschio, ti senta trascurato e pensi che tutto quello che ti capiti sia ingiusto. Ma la vita non è sempre giusta, purtroppo per avere qualcosa bisogna lottare con le unghie e con i denti. Tutti noi ti amiamo Ron. - Prima che Draco dicesse qualche cavolata, lei alzò la mano e lo fermò con un occhiata che lo fulminò.
- E per quanto riguarda voi tre – disse, indicando i suoceri ed Harry

- Apprezzo il vostro aiuto, e so che vi state sforzando. Quindi siate voi stessi, specie lei signor Malfoy, so che non sono la nuora dei suoi sogni, mi spiace, ma è l'unica che avrà, quindi si rassegni. - Poi girandosi uscì dalla tenda, andandosi a sedere poco lontano e fissando con gli occhi lucidi le braci del fuoco che si stava spegnendo, esattamente come lei che a diciassette anni si sentiva "vecchia"; non aveva vissuto nessuna delle fasi normali di crescita, l'adolescenza l'aveva passata dietro ad Harry, gli unici balli a cui aveva partecipato erano quelli della scuola.
Hogwarts le sembrava così lontana, nella mente le parole della Cooman " sei arida e legata alle pagine ingiallite dei libri che ami più di ogni altra cosa ". . Tormentandosi le mani in grembo, lasciò che una lacrima le scendesse solitaria sulla gota.
Il vento muoveva le fronde degli alberi, facendo si che le ciocche sfuggite alla treccia le svolazzassero sul viso, quasi solleticandola.
Automaticamente, con le piccole mani le spostò, e tirando su con il naso pensava.
Chiusa nel suo piccolo mondo, non sentì il fruscio alle sue spalle. Poi una voce dolce disse

- Posso?! - alzando il capo annuì, Narcissa le sedette accanto e, stupendola, l'abbracciò.

- So come ti senti tesoro. Capitò anche a me quando sposai Lucius, io conoscevo la leggenda, ma il gene non si presentò . -

- Non credo che lo sappia, io non sono mai sola. Noi siamo collegati anche mentalmente, non ho intimità neanche nei pensieri - pigolò lei.

- Come te la cavi con l'occlumanzia?- Chiese Narcissa.

- Sono autodidatta, come nella maggior parte degli incantesimi, - disse con tono vergognoso.

- Se vuoi da domani ti insegnerò, non so se lo sai ma noi Black siamo abili occlumanti, mentre i Malfoy sono legilimens naturali, non hanno bisogno di bacchetta per entrarti nella testa. -


- Non lo sapevo. - disse sorpresa Hermione, Narcissa le baciò il capo e, lasciando che la sua mano scivolasse sul viso della nuora in una dolce carezza, disse

- So che l'avrai studiato sui libri, ma la vita con un veela non è una passeggiata. La sua natura è preponderante, è possessivo, il suo desiderio di riprodursi lo rende ossessivo - Hermione arrossì facendo ridacchiare Narcissa - non vergognarti, lui ritrova la forza in te, se tu sei lontana lui è debole, se tu dovessi morire ..beh anche lui morirebbe. Ma una cosa è positiva in un unione veela, lui ti proteggerà a costo della sua stessa vita. Il contatto, o il sesso per i veela è vitale. Per Draco essendo un ibrido, forse entrano in gioco anche gli ormoni adolescenziali. Insomma è un giovane uomo ed i Malfoy sono noti per la loro esuberanza. -

Hermione aveva ascoltato attentamente e chiese

- Passerà? Cioè lui riuscirà a controllarsi? - La donna alzandosi disse

- Si, è un giovane veela impulsivo, ma con il tuo aiuto imparerà. Adesso sta scoprendo quello che può fare, dopo scoprirà come contenere i suoi poteri, e quando scatenarli. Ora sei una Malfoy e noi siamo forti. - poi le porse la mano

- Vieni andiamo, vedrai imparerai ad amarlo,come ho fatto io con Lucius. -

" Amarlo... " Quella parola le vorticava in testa mentre tornava al campo. "Sarebbe mai possibile? Amarlo... Amare Draco Malfoy, essere amata da lui.." La sua razionalità lottava con il desiderio nascosto nel suo cuore. Aveva solo diciassette anni, l'amore era un sogno nel cassetto, che del resto condivideva con tutte le adolescenti. Dopo avere scoperto di essere destinata a Draco l'aveva rinchiuso nella cassaforte del suo cuore, ma ora per un attimo lo liberò e le ali dell'immaginazione la trascinarono lontano..

Draco nella tenda, aveva sentito tutto il disagio ed il malessere di Hermione, non capiva perchè lei non lo accettava.
Sapeva di essere impulsivo, e il tarlo della gelosia lo rosicchiava, la possessività già faceva parte del suo carattere e la natura veela aveva accentuato rendendolo quasi soffocante.
L'aveva sposata, l'avrebbe protetta, certo ora il loro futuro era un po' incerto, ma, se lo sfregiato riusciva nel suo intento, avrebbe avuto una vita agiata. Che cosa voleva di più ?
Poi la sentì, quella parola gli perforò la mente " amarlo.. "

Più volte aveva cercato di analizzare il rapporto con la moglie, ma l'educazione ricevuta lo portava sempre sempre alla stessa soluzione, in fondo il loro era come un matrimonio combinato, rispetto, obbedienza e sesso per mettere al mondo un erede. Ma era sufficiente? Poteva vivere davvero così? Improvvisamente si rese conto che il suo punto di vista era davvero limitato, cresciuto con quegli ideali in fondo gretti e limitanti, non aveva tenuto conto dei desideri del suo cuore, che ora scalpitava stuzzicato dai pensieri tormentati di Hermione. Sentiva l'esigenza di qualcosa di più che una moglie, a cui si era legato spinto dal suo codice genetico di veela, voleva una compagna per il suo cuore, per la sua mente e la sua anima. Voleva una donna che l'amasse e che lui potesse amare, ed al suo cuore non importava un bel nulla degli altisonanti doveri di famiglia e della connessione del veela. E se non fosse stata Hermione la donna giusta per lui in realtà? Poteva vivere legato in perenne a costei se fosse stato così? Poteva accontentarsi di uno pseudo matrimonio combinato, come era stato educato a fare? In sottofondo percepiva gli stessi dubbi in Hermione e questo alimentava anche le sue riflessioni. La sua natura di veela non avrebbe tollerato un'altra compagna, ma la sua parte umana si dibatteva in mille dubbi e desideri repressi. Lui voleva la possibilità di amare ed essere amato, ora doveva solo scoprire se era Hermione la donna giusta per lui.
Ma come capirlo? Si sentiva così confuso, dilaniato tra la sua natura umana e quella del veela.

Mentre lui cercava di farsi un esame di coscienza, suo padre discuteva con Potter su come poter entrare alla Gringott.
Con il ragionamento avevano aggiunto un altro tassello al puzzle degli horcrux.

- Quindi, nella camera blindata di Bellatrix, c'è la coppa di tasso rosso. -

- Si, è quello che mi ha detto mio cognato, Lestrange. Sembrerebbe che- tu -sai- chi l'abbia affidata a quella pazza degenerata. Il problema non sarà tanto entrare, quanto prenderla, sicuramente avrà studiato qualche incantesimo protettivo oscuro. -

Ron dalla branda che ascoltava, disse sarcastico

- Beh, ma noi abbiamo lei. I Malfoy non sono i più grandi fautori delle arti oscure? Non mi dica che non è in grado di superare sua cognata in quanto ad abilità e cervello?!-

- Mai sottovalutare una donna, e per di più pazza - rispose lui muovendo la mano come per dire "taci pidocchio. "

- E come credete di entrare? Sicuramente sarete segnalati ed i folletti sono creature infide, - chiese Hermione, che era entrata in quel momento.

- Con sogni e speranze - ghignò il rosso, beccandosi un occhiataccia da Lucius.

Draco che aveva avvertito la moglie si precipitò nel lato adibito a ritrovo e, senza rendersene conto, l'abbracciò sussurrandole all'orecchio

- Scusa, so che la mia gelosia è un po' oppressiva, ti prometto che ci proverò. - Lei allontanandosi di poco da lui, lo guardò, non capiva a cosa si riferiva, ma poi la sua mente sveglia fece le somme e capì che lui aveva sentito tutte le sue emozioni, compresa le parola di Narcissa e brontolando disse

- Devo imparare a a schermarmi meglio, ho bisogno di privacy. - Lui ridacchiando disse

- Ci lavoreremo su, ma ricordati, la connessione fra di noi è fondamentale. -

- Draco io ..- Posandole prima un dito sulle labbra e poi un leggero bacio, disse

- Shhh..Proviamo a ricominciare da qui. - Non si erano resi conto che tutti li fissavano, Narcissa aveva le lacrime agli occhi, suo figlio stava crescendo.
Il ragazzino acerbo stava lasciando il posto ad un uomo.
Quando la guerra sarebbe finita, lui avrebbe lasciato il " nido ", e lei ne sentiva già la mancanza.

Ron che, nonostante tutto, non riusciva a digerirlo, infilandosi un dito in bocca simulò il gesto del vomito e disse

- Bleah, andate a strofinarvi da un altra parte .-

Ron era infastidito, quei due che tubavano davanti a lui gli facevano contrarre le viscere, lo stomaco gli bruciava mentre una rabbia sorda gli scorreva nelle vene. Avrebbe voluto urlare dalla frustrazione ogni volta che era costretto ad assistere ad un simile spettacolo.

Draco, fu sul punto di scattare, ma poi si ricordò di quello che aveva percepito poco prima, ed alzandole spalle, disse

-Fattene una ragione rosso, lei è mia in tutti i sensi, e presto mi renderà padre – Le ultime parole non piacquero alla moglie che, accigliata, gli lanciò un occhiata e chiese

- Presto quanto? C'è qualcosa che devo sapere? - Come se fosse stato preso con le mani nel vasetto della marmellata, lui balbettando imbarazzato per la gaffe, rispose

- Ehmm..No io perchè ..Sai la natura veela..Mi spinge..Te l'avrei ..Ne possiamo parlare dopo? - Hermione ebbe un flashback, un ringhio le sortì tra i denti, le sovvennero in mente le immagini di suo marito che frugava nella sua borsetta

- Spero per te, Draco Malfoy, che non hai fatto quello che penso o giuro che, veela o non veela, non sarai più in grado di riprodurti, la tua discendenza si ferma con te. - lo sguardo non lasciava nulla all'immaginazione, era fuoco puro.

- Ne parliamo dopo, non pensare che te la cavi così e la passi liscia. -

Lui deglutì a vuoto, Ron ed Harry ridacchiavano sotto i baffi, conoscevano l'amica e sapevano che non minacciava mai a vuoto.
Dopo la parantesi, tutti si riunirono, doveva escogitare un modo per entrare alla Gringott, e per prelevare la coppa dalla camera blindata di Belatrix.

Infine fu proprio Hermione a trovare la soluzione, che non era proprio di semplice attuazione, era un azzardo, ma l'unica possibilità che avevano.

- Pozione polisucco. -

- Io quella roba non la bevo - disse borbottando Weasley, che con l'aiuto di Harry si era seduto con loro.
- Nessuno ha chiesto il tuo parere - ringhiò scocciato Draco.
Hermione che si mordicchiava le labbra, cercando una soluzione per ovviare il problema, chiese rivolgendosi poi al suocero

- Signor Malfoy, pensa che Lestrange ci potrebbe procurare dei capelli di sua moglie?- Alzando un sopracciglio e facendo una smorfia, rispose sicuro

- Certo, non sarebbe un problema per lui. -

- Beh allora possiamo provarci, io ne ho una fiaschetta pronta nella mia borsa, sa per ogni evenienza. -

Allargando un sorriso disse compiaciuto

- Sempre più lieto di averti in famiglia, sarai anche una mezzosangue, ma vali cento sangue puro. - Lei abbassando il capo imbarazzata per il complimento inaspettato, disse

- Grazie. -

Passarono un ora buona a studiare il piano nei mini dettagli, ci furono discussioni su chi avrebbe bevuto la pozione, alla fine vinse la giovane Malfoy.

- Il gruppo sarà composto da me, Harry e lei signor Malfoy. - La voce adirata di Draco tuonò nella tenda

- Mi spiace, ma io ti proibisco di andare. -

- Forse non mi sono spiegata bene, qualche ora fa. Tu non puoi proibirmi nulla, e poi sono sempre stata io, con la mia mente pronta a salvare le chiappe ad Harry, quindi rilassati e non intrometterti. -

- Ma se ti succede qualcosa? -

- Non succederà nulla, c'è tuo padre a proteggermi. -

Dopo aver inviato un patronus a Rodolphus, Lucius disse

- Bene io vado a riposare, direi che ne avete bisogno anche voi. -

Tutti annuirono, Hermione, mettendo una mano davanti alla bocca, aveva già tentato di nascondere un paio di sbadigli.
Draco le passò il braccio intorno alle spalle e lei disse io e te dobbiamo finire un discorso. -
Lui, mugugnando e cercando di svicolare il confronto, rispose - Non ora sei stanca , ne parliamo a mente fresca. -

Lei annuì e si lasciò cullare dalle braccia del marito. In quel momento aveva bisogno di sicurezza e lui gliele stava dando.

" Tu mezzosangue sei la mia metà della mela, che tu ci creda o no, sei importante, e forse non solo perchè sono un veela. "

Le parole che gli arrivarono nella mente la spiazzarono, non capiva cosa volesse dire. Ma prima che potesse elaborare, le palpebre si fecero pensanti e gli occhi si chiusero.

La mattina dopo Lucius ricevette un gufo, Rodolphus aveva inviato quello che stavano aspettando, i capelli di sua moglie Bellatrix ed in aggiunta ricevette una piccola, ma utile sorpresa, i capelli di un altro mangiamorte, Rufus Bell e di sua moglie Edwina.

Presto furono pronti ad agire, come progettato Harry, Hermione e Lucius sarebbero penetrati alla Gringott. Hermione diventò Bella, Harry divenne Rufus Bell e Lucius divenne con suo sommo disgusto Edwina.

Tutto andò liscio, come previsto entrarono nella banca e furono accolti con tutti gli onori dai folletti.

Harry sussurrò a Lucius
– per Merlino, si dia una regolata, una donna non cammina con un passo simile... Ondeggi un po' i fianchi.-

La donna arcigna e segaligna al suo fianco fece una smorfia infastidita, ma obbedì, ed Harry si passò una mano sul viso
– Oh per tutti i Troll... Lasci stare o qui ci beccano subito.-

Raggiunsero agevolmente le camere blindate, il folletto dopo avere aperto li lasciò soli, lanciando un'occhiata acuta a quella strana donna dall'aria acida.

Bellatrix ghignò – ce l'abbiamo, guardate, la coppa di tassorosso.-

Soddisfatti stringevano la coppa, ma non pensarono che il loro inganno non era passato inosservato, la falsa Edwina aveva al dito l'anello con il simbolo dei Malfoy.
I folletti erano creature subdole e, per una ricompensa adeguata, avrebbero venduto anche la madre.
Li avevano fatti scendere nelle profondità delle caverne della Gringott e, senza nessuna vergogna, li avevano venduti. In un attimo furono circondati ed il loro senso di trionfo si trasformò in paura, erano troppi.
In poco tempo, infatti, si ritrovarono a duellare con decine di mangiamorte.

- Un idea per uscire da qui? - Urlò Harry in direzione della finta Bellatrix.

- Perchè le idee le dovrei trovare sempre io?! - Disse, mentre scartava di lato uno schiantesimo.

- Sei o non sei la strega più brillante della tua generazione? - Uno sguardo lo fulminò.

- Mi avete stufato con questa storia, amare i libri non significa dovervi salvare il culo ogni volta. -

Lucius, che impacciato si muoveva in abiti non suoi, gridò ai due

- Finitela di litigare, non è il momento! - Il tono era stato un vero ruggito -Hermione usa la connessione, chiama Draco. Presto! - Poi con un gesto si liberò dei vestiti, strappandoseli di dosso. Un mangiamorte di fronte a lui fissò ad occhi sgranati la donna, perchè Lucius per lui era esteticamente una donna, denudarsi in un attimo, era a seno nudo e brandiva la bacchetta. A bocca aperta, si beccò una maledizione senza perdono, mentre Lucius/Edwina ghignava – tesoro, non hai mai visto una donna nuda?! -

Gli incantesimi volavano intorno a loro, fino ad ora erano riusciti a cavarsela, erano bravi, ma non avrebbero resistito ancora a lungo.

" Draco, ti prego siamo..Sono in pericolo, " amore " ti prego aiutami ."

Non si soffermò sull'uso forse improprio della parola, che le era scaturita dal cuore, si era concentrata sul volto del biondo marito e disperata lo chiamava, pregando che lui riuscisse a sentirla.

Draco si aggirava poco lontano, li aveva seguiti nonostante gli avessero detto di rimanere al campo.
Ma lui non poteva, lui doveva proteggerla, era come se un sesto senso gli dicesse di non lasciarla andare, che lei era in pericolo.
Nervoso, appoggiato ad un muro, lanciava occhiate furtive all'ingresso della banca, quando un ondata lo colpì.
Era colma di paura e lo chiamava disperatamente. Senza aspettare, si trasformò, il cuore gli batteva, sembrava volergli uscire dal petto e l'adrenalina gli scorreva a fiumi nelle vene.
Nella sua mente solo LEI!
" Hermione sto arrivando, resisti, non mollare. " Il suo incoraggiamento aveva raggiunto la sua compagna, che stringendo i denti disse con un grido felice

- Sta arrivando!! -

- Whao, però Herm, è una figata avere un veela come marito - disse Harry, lanciando uno schiantesimo ed alzando uno scudo protettivo contemporaneamente.

Lucius a fatica combatteva contro due ex amici.

Traditore, sei un traditore Malfoy!! - Gridò il vecchio Greengrass. - Oltre tutto,guardati, guarda come ti sei ridotto!! Una femmina discinta e volgare senza vergogna. Come osi infangare così l'onore di mia cugina? L'indignazione dell'uomo fece ghignare Lucius, Edwina Bell era cugina di secondo grado dell'uomo.

- Cos'è non apprezzi le discutibili grazie di tua cugina? O forse le apprezzi troppo Greengrass! E poi io sarò anche un traditore, ma non vendo i miei figli per avere il potere che può dare un cognome - disse lui di rimando, lanciando nello stesso tempo un incantesimo.

L'altro gli sputò contro e poi acido disse

- La mia Astoria, non l'avrei fatta sposare a quel mostro di tuo figlio, neanche per tutto l'oro che hai alla Gringott, lei è..-

-SOLO UNA PUTTANA ARRIVISTA, E OLTRE TUTTO TUA FIGLIA ME LA SONO GIA' SCOPATA TEMPO FA. E, TI DIRO', NON E' NEMMENO UN GRANCHE' A LETTO, OLTRE A NON AVERE UN CERVELLO CHE USA IN AUTONOMIA, E' VUOTA! - una voce ringhiante e furiosa sovrastò tutto nella grotta.

- Arrivano i nostri - disse Harry ridacchiando.

" Stai bene? " le chiese una voce con un tono sinceramente preoccupato, ma molto dolce, e lei si sentì colma. Erano quelle le sensazioni che si provavano quando un sentimento era nell'aria?
Si sentiva scoppiare, il suo cuore fremeva di un sentimento talmente forte che premeva per uscire, era come se stracolmo non potesse più contenerlo ed il suo cuore si aprisse verso di lui. Le sue labbra tremavano nello sforzo di non urlarlo verso di lui. "Ti amo!" Avrebbe voluto gridargli. Si trattenne a stento, non era il momento, e comunque quel sentimento era talmente nuovo ed improvviso che ne ebbe quasi paura e lo trattenne dentro di se.

I loro sguardi s'incatenarono, lei annuì e, come se la certezza di lei lo rasserenasse, si scatenò, librandosi nell'aria sospeso cominciò a scagliare palle di fuoco.
Le sue ali argentee spiegate, i palmi delle sue mani aperte, mentre bolle incandescenti sembravano fluttuare su di esse e, come un angelo vendicatore, incanalò magia e rabbia.
Non colpì a casaccio, ma, ad uno ad uno, assottigliò le file nemiche.
Eliminò i più scaltri , e salvò persino la pelle a Potter, che con un cenno della testa lo ringraziò.
Suo padre stava facendo un testa a testa con Greengrass, ma come vide un mangiamorte alle spalle della nuora, si lanciò, infrapponendosi, ed urlò
- PROTEGO!! -
Hermione sobbalzò, ma si riprese subito, schiantando l'uomo, poi disse

- Sono in debito con lei signor Malfoy.- Disse ansimante. Era stanca stava bruciando la sua magia al massimo della potenza, ma tenere quel ritmo era pesante.
- Chiamami Lucius e siamo pari ragazzina, in fondo sei parte della famiglia. E la famiglia si difende e protegge. - Le disse strizzandole un occhio, mentre schiantava un altro avversario senza perdere minimamente la sua concentrazione ed il suo aplomb.
Draco dall'alto aveva visto la scena ed un sorriso gli comparve sul volto.
Poi decise che era giunto il momento di porre fine a quello scontro, attraverso la mente diede rapide istruzioni ad Hermione.

" Prendi gli altri e mettevi al riparo. "

" Cosa vuoi fare? " Chiese lei preoccupata.
" Non lo so, ma so che posso farlo. Mettevi al sicuro ORA! "

Spaventata, urlò in direzione degli uomini

- Harry, Lucius. dietro quei massi subito - disse con voce concitata, facendo segno e spianando la strada da un paio di mangiamorte, che si erano infrapposti tra loro e il loro riparo.

Draco, che intanto li osservava dall'alto, nel momento che li vide al sicuro, cominciò a ruotare su stesso, sbatteva le ali così velocemente che creò un vortice, tanto che le palle di fuoco sembrarono unificarsi in un unico grande globo, che con un ringhio spaventoso lanciò abbattendo così i rimanenti, ed i pochi superstiti se la diedero a gambe terrorizzati.
Sbigottiti, nascosti dietro i massi, lo guardarono riprendere la sua forma, era planato ghignando, e guardava le schiene dei fuggitivi sparire nelle grotte.
Poi porse la mano alla moglie e disse rivolto agli altri

- Non vi dispiace se porto fuori prima il mio " CUORE "? - Sembrava non avere che occhi solo per lei, e lei solo per lui. Gli prese il volto tra le mani e lo baciò con trasporto, come non aveva mai fatto, tanto che la " marea " di emozioni che la squassavano investirono il marito. Draco rimase senza fiato e parole, se l'amore fosse stato qualcosa di tangibile, lui poteva dire di averlo toccato. Mentre tutto il suo essere veniva invaso dai potenti sentimenti di Hermione, la sua bocca veniva presa d'assalto con passione divorante. Rimase per un attimo spiazzato, che ne era stato della sua timida sposa? Ma decise di non farsi troppe domande e si godette tutto il premio.
Non disse nulla per la prima volta, non fece battute o sorrise, l'avvolse nelle sue ali, beandosi dell'aroma che lei sprigionava.
Poi con un frullio di piume cominciò a volare, lei gli si stringeva contro, ma stavolta sapeva che non era paura.
Lo faceva perchè voleva sentirlo, forse l'equazione della vita si stava risolvendo alla fine, e nella maniera più semplice.

The secret of Malfoy |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora