Prologo

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Il Mondo magico stava crollando, pezzo dopo pezzo, come un castello di carta colpito da una folata di vento.

Finchè la guerra magica impazzava e si lottava per sopravvivere, Voldemort mieteva le sue vittime. Mentre Harry Potter, il bambino sopravvissuto, era alla ricerca degli Horcrux, un oscuro segreto incombeva, come una spada, sulla famiglia Malfoy ,era tornato alla superficie da un passato lontano e minacciava l'esistenza del suo ultimo rampollo. Ognuno lottava per la propria sopravvivenza. Draco Malfoy svolgeva la sua personale ricerca per salvare la propria vita e il destino della propria famiglia.

Londra babbana.

Lì, in piedi nella sua stanza, salutava il suo mondo, che l'aveva vista crescere e diventare una strega, la più brillante degli ultimi cento anni.

Lei, Hermione Jane Granger, stava per cancellare la sua vita ed il suo passato con un colpo di bacchetta, per proteggere il futuro di chi amava.

Con le dita accarezzò i libri che avrebbe dovuto abbandonare, poi la mano scivolò sul copriletto che aveva cucito insieme alla nonna. Un singhiozzo le morì in gola.

Diede un ultimo sguardo a quella stanza ed una lacrima solitaria le corse sulla gota. Il cuore le martellava in petto, poco prima aveva abbracciato i genitori con una scusa. Si era stretta a loro in un muto addio.

Lentamente scese di sotto, arrivò in salotto dove i suoi genitori ignari, accoccolati sul divano stavano guardando la televisione. Silenziosa arrivò alle loro spalle, si era preparata per mesi a quel gesto, ed ora la mano le tremava.

- Perdonatemi, ma lo faccio solo per proteggervi - sussurrò più a se stessa e poi, alzando la mano e concentrandosi, disse

- Oblivion! - Si girò ed uscì, non vide la sua vita babbana cancellarsi.

Aveva scelto di scomparire per amore.

Con il cuore gonfio, cominciò a percorrere il lungo viale. Camminava quasi fosse un automa, lasciando che i ricordi la inondassero un ultima volta. Quante volte aveva percorso quella strada, si vedeva bambina ed ignara di tutto con la sua manina stretta in quella del padre. Poi più grande correre incontro alla madre, per raccontarle la sua giornata scolastica. Con il dorso della mano asciugò le lacrime, che fuoriuscivano copiose.

Lei non era più Hermione, la ragazza babbana, ma Hermione la strega.

Quello non era più il suo mondo.

" Coraggio " si disse svoltando l'angolo. Ma presa com'era dai suoi pensieri, non si rese conto che improvvisamente il cielo si era oscurato ed una nuvola di fumo nero la stava avvolgendo, quando percepì il pericolo, ormai era troppo tardi, era circondata.

Non ebbe il tempo di difendersi, non era stata vigile come raccomandava il professon Moody.

Vide un ghigno su di un volto, che riconobbe appartenere a Lucius Malfoy, poi il nulla.

Si risvegliò dolorante, probabilmente era sta gettata in quel fetido buco con poca grazia.

Ricordò il viso di Malfoy e lo schiantesimo in pieno petto, ma non sapeva dov'era e, sopratutto, cosa volevano da lei, anche se qualche idea cominciava a ronzarle in testa.

La sua mente, per quanto ancora confusa, lavorava a pieno ritmo.

Si rannicchiò su se stessa, portandosi le gambe al petto. Doveva pensare, riflettere a come fuggire, le avevano tolto la bacchetta, ma lei credeva che sicuramente non avrebbe potuto fare altro che difendersi con quest'ultima, sicuramente quel posto era protetto da incantesimi di ogni tipo.

Il suo pensiero andò ai due amici fraterni e sperò che, non vedendola, non abbandonassero le ricerche per venire a salvarla. C'era troppo in gioco, in fondo lei era una pedina sulla scacchiera della vita, necessaria ma sacrificabile.

The secret of Malfoy |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora