Epilogo

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Hermione era seduta su una panchina dello splendido parco nel centro della Londra babbana.
L'aria primaverile ed il profumo delle piante in fiore riempiva le narici della donna, che godeva appieno di quella giornata tiepida.
Leggeva distrattamente, mentre con un occhio vigilava su una figurina, che stava giocando nella " sabbiera " insieme ad alcuni bambini babbani.
Stavano facendo formine di sabbia, dando istruzioni come una maestrina alle amichette e piegandole alla sua volontà.
Se in quel momento suo padre fosse stato lì, le avrebbe sicuramente cruciate insieme.
Sorrise mentre scuoteva il capo, aveva alzato lo guardo e la fissava,
" come assomigliava a suo padre", pensò.
Aveva lunghi codini biondi, fermati da nastri verdi, che scuoteva ogni qualvolta una delle altre bimbe si rifiutava di fare come pretendeva la piccola dittatrice.
Ora sotto il sole che si rifletteva sul capo della figlia, quel colore a lei le ricordava lo splendere della luna che, a sua volta, si rifletteva sul capo del marito nelle notti in cui si erano amati in quella radura.
Ricordi che non l'abbandonavano mai.
Se chiudeva gli occhi, poteva sentire ancora le parole del biondo veela che, nel loro vorticare in cielo durante l'amplesso, le sussurrava
" Ti amo Hermione con tutto me stesso. Sei tutto per me, morirei per te se fosse necessario. "
Ricordi chiusi nel cuore.
Quella bambina li faceva riemergere spesso. Anche solo con uno sguardo imbronciato.
Gli occhi di sua figlia erano di un grigio cangiante, ma che sapevano diventare argento liquido quando si arrabbiava, proprio come quelli di Draco.
Era una Malfoy al cento per cento, non vi erano dubbi e sarebbe stata una perfetta serpeverde, nessuno era più brava di lei a manipolare la gente, le sue vittime preferite erano i nonni, che pendevano dalle sue labbra.
Se la nipote desiderava, i nonni eseguivano, facendo così spesso scontrare la sua ligia madre con chi assecondava ogni suo più piccolo desiderio.
La piccola Maia, era prepotente ma furba al contempo stesso. Come da tradizione familiare portava il nome di una stella, nel suo caso che faceva parte della costellazione del Toro.
Hermione non se l'era sentita di infrangere quella regola vecchia di centinaia di anni. E Narcissa andava fiera di quella nuora nata babbana che si era adeguata con classe al loro mondo. La presentava alle amiche come se fosse un gioiello prezioso, unico nel suo genere.
Una figura, vestita con la divisa auror, la raggiunse e, ridacchiando mentre seguiva lo sguardo della donna, disse
- Non c'è niente da fare, è proprio figlia di suo padre, eccola lì che comanda tutti a bacchetta. -
- Già - rispose lei chiudendo il libro con un sospiro.
- Ricordi, il giorno che è nata? - chiese Harry con voce dolce.
- E come potrei dimenticare, avevo una paura fottuta. E tutti voi che mi alitavate addosso e mi davate consigli non richiesti, mentre io volevo solo..-
- Lo so..Eppure, come l'hai vista, tutte le tue paure sono scomparse. -
- Vero, Maia è speciale, come ha aperto gli occhi sul mondo ha affascinato tutti. -
- Si, lo è - poi riprese - Ron? -
- E' in missione da qualche giorno - rispose lei mentre si alzava, per andare a chiamare la piccola.
Ron ed Harry erano diventati auror, ed entrambi erano a capo di due squadre.
Sovente mancavano da casa per giorni, e quando tornavano erano stanchi e sporchi. Infatti spesso si buttavano in inseguimenti nei luoghi più strani, una volta lungo le fognature della città.
- Io sono rientrato qualche ora fa, e Ginny mi ha mandato a cercarti, ti vuole a cena, sempre che i tuoi suoceri ti lascino libera di venire. -
- Smettila, sai che ti adorano. -
- Ahahah, certo..Ma rimango sempre San Potter - la risata del moro la contagiò - allora il tuo è un si? - Proseguì
Lei annuì l'uomo, salutando madre e figlia con la mano, disse mentre si allontanava
- A dopo Maia, Albus vuole farti vedere la sua scopa giocattolo. - La piccola sgranò gli occhi e poi pigolando disse
- Hai visto mamma? Anche Al ha una scopa, la voglio anche io. Voglio essere brava come il mio papà, il nonno mi ha detto che era il capitano della squadra di quiddicht di serpeverde. Come posso diventare come lui se non ho una scopa? -
- Si.. Era il capitano, ma tu non avrai una scopa. - Disse seria e assolutamente convinta. Non avrebbe lasciato che la sua unica figlia sviluppasse la pericolosa propensione per il volo. Solo l'idea la terrorizzava. Hermione chiuse gli occhi e lasciò che i ricordi del passato la invadessero nuovamente, riempiendola.
Draco e le sue offese a scuola.
" Nessuno ha chiesto il tuo parere sporca mezzosangue ", oppure lo vide dire " ora tocca voi mezzosangue ". O quando passando le bisbigliava," ecco la rigida frigida ", parole che facevano male, ma che vennero messe a tacere dal Draco che aveva imparato ad amare in seguito.
Dolce e appassionato, premuroso e attento, amorevole e protettivo.
" Ti amo Hermione, e chi te lo sta dicendo non è la mia parte veela, ma quella umana e fragile. "
Quello era l'uomo che le aveva rubato il cuore, era l'unico che ne aveva avuto realmente accesso , ne possedeva la chiave, nessun altro avrebbe avuto ciò che lei gli aveva donato.
Tutta se stessa: Mente, cuore e anima.

Ricordi vividi, forti, dolorosi, ma che servivano come ciocchi in un camino,ad alimentare quello che lei portava nel suo animo, nel suo cuore, nella sua mente: l'amore per Draco.

- Mamma, andiamo? - Chiese una vocina impertinente riscuotendola da quel piccolo viaggio nei meandri dei ricordi.
Lei afferrò la mano della piccina, quando la sentì dire
- Mamma, guarda. -
In quel momento una alta figura, anch'essa con indosso una divisa auror, con passo lento ma deciso le raggiunse.
Era cambiato in questi cinque anni, il viso aveva assunto lineamenti maturi, il fisico si era irrobustito.
Era un uomo, il suo uomo, il suo compagno.
Un sorriso si allargò sul viso di Hermione, illuminandola.

Bello come il sole, il nuovo arrivato si chinò all'altezza della piccola e la tirò su

- Come stanno le mie donne preferite? - Chiese ridendo.
- Oh bene - rispose compita Maia.
- Hai fatto la brava con la mamma come mi avevi promesso quando sono partito? -
La bimba annuì.
- Non merito un bacio per essere tornato prima? - Maia ridacchiò e, mettendogli le braccine al collo, gli stampò con un grande schiocco un bacio sulle labbra.
- Bentornato - le disse stringendolo quasi a soffocarlo.



Cinque anni prima

The secret of Malfoy |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora