Capitolo 15

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Hermione era furiosa, se il giovane marito era un veela, che se scatenato era micidiale, lei era un mix tra una drago incazzato e banshee in fase premestruale.

Draco l'evitava su consiglio di Harry.

- Ti conviene girarle alla larga, lascia che metabolizzi. Hai fatto una vera cazzata furetto, questa è la verità, e ora ne paghi lo scotto. -
Invece c'era chi gongolava e sperava che lei lo facesse fuori una volta per tutte.
" Spero che ti spenni a dovere uccellaccio dei miei stivali " se la rideva Ron, che era talmente rancoroso da immaginare i più truci scenari, che finivano tutti nello stesso modo, con Draco in un lago di sangue. Fantasia innocua la sua, ma che gli serviva da valvola di sfogo.

Narcissa, accortasi della tensione tra i ragazzi, cercava a modo suo di tenere impegnata la nuora e far si che sbollisse.
Ogni tanto dispensava consigli, anche se non richiesti, di quelli che avrebbero irritato anche la persona più paziente, ed Hermione non era una di queste di sicuro. Gli ormoni cominciavano a circolare facendo si che il suo umore cambiasse repentinamente, peggio del tempo in mezzo all'oceano.
Passava dal sorriso al pianto con una tale facilità, che i suoi compagni a volte evitavano di parlarle.

Ma la bomba ad orologeria era innescata, era solo questione di tempo o meglio di argomento, seduti intorno al fuoco si stavano scambiando battute, quando Draco cercò di avvolgerla nel suo abbraccio. Era tanto che lei gli si negava e lui era giunto al limite.

- Sai, pensavo al nome da dare a nostro figlio o figlia - uno sguardo omicida e molti compassionevoli si girarono a fissarlo, mentre lui proseguiva imperterrito, ignaro di stare per scatenare la tempesta Granger all'ennesima potenza.

Harry pensò che aveva del coraggio, mentre il rosso pregava che l'amica lo " eliminasse " una volta per tutte dal mondo, rendendosi così vedova e facendo un favore a lui e all'umanità.

- Scorpius se è maschio ed Elthanin se è femmina? - Propose sorridente.

Acida Hermione, che si era irrigidita sempre di più ad ogni parola del marito, sbottò

- Che razza di nomi sono? Io quelli a mio figlio o figlia non li metto, scordatelo! - Il tono era acido ed infastidito.

Piccato per essere stato sminuito davanti agli altri, rispose

- E' una tradizione Malfoy- Black dare nomi di costellazioni. - Non le avrebbe permesso di mettere in discussione quello che nella sua famiglia era sacrosanto da secoli.

Sai dove tele puoi infilare le tue tradizioni?- Sibilò, lei che cominciava a bollire di rabbia.

- Si fa come dico io, tu sei mia moglie e mi devi obbedienza!-Due secondi dopo Draco si ritrovò schiantato con una potenza inaudita, mentre lei scappò via piangendo mentre malediceva lui, le sue tradizioni e la guerra.
Dolente e confuso, Draco cercava di alzarsi massaggiandosi il fondo schiena e aspro chiese

- Che ho detto di così strano? -

Ghignando Ron, che non perdeva occasione, gli disse

- Eeheh, quando imparerai con chi hai a che fare " pollo "? Credimi se vai avanti così presto di te non rimarrà nulla. - Ron grondava soddisfazione, sembrava un avvoltoio che volava in circolo attorno alla sua vittima.

Narcissa sospirò, alzandosi stava per andare a a cercare la nuora, ma Lucius le poggiò una mano sull'avambraccio e scosse il capo, poi rivolgendosi a suo figlio disse quasi imperioso

- Va e rassicurala. Rimedia. Deve essere serena e lucida, non ci servono malumori, non in questo momento. -

Brontolando su quanto tutti fossero ingiusti con lui dolorante e poco propenso, perchè si sentiva assolutamente nel giusto, andò alla ricerca della moglie.

" Dove sei donna? "

Ma lei non rispondeva, lo sentiva ma cercava di escluderlo, seduta su di un tronco lasciava che le lacrime le scorressero sul viso, da qualche giorno si sentiva più fragile, spesso esplodeva in pianti isterici e anche senza senso, per cose futili.

" Hermione rispondimi, non farmi incazzare, Dobbiamo parlare. " Draco era esasperato, non vedeva perchè lei stesse facendo tutte quelle storie. In fondo le donne erano fatte apposta per generare figli, non era la fine del mondo una gravidanza.

" Non voglio parlare con te. Ed incazzati quanto vuoi. "

Draco non si rendeva conto che stava involontariamente mettendo benzina al fuoco.

Quando la trovò era furioso e preoccupato. Ma vederla così prostrata, lo fece sentire un verme. Forse per la prima volta si rese conto di quanto quella gravidanza le facesse paura.

lentamente si avvicinò e con un sussurro chiese

- Posso sedermi? - Lei tirò sul con il naso poi con la voce ancora rotta dai singhiozzi

- Non ho l'esclusiva - lui le si sedette accanto, poi la circondò con un abbraccio cercando di consolarla, mentre le baciava la tempia disse

- Perdona i miei modi, a volte mi dimentico chi sei, non certo una sciocca oca e io forse ti ho trattato da tale. Ti ho ingannato e ti chiedo scusa, ma è la mia natura.. Lo so, non ho scuse, ma lei mi ruggisce ancora dentro ed a volte è lei che mi comanda. -
Hermione si asciugò le lacrime con il braccio, poi con un filo d voce disse

- Non ero, o meglio non mi sento pronta per essere madre. Abbiamo bruciato tutte le tappe, e poi che futuro possiamo dare a questo bambino, sempre se..Sempre se sopravviveremo? -

Il ragionamento di Hermione non faceva una piega. E lui sapeva che la moglie aveva ragione.
Con le dita le girò il viso e lo sollevò, prima di baciarla con passione sperando che lo perdonasse.
Alla fine mormorò

- Sarai una splendida madre, ne sono certo. E vedrai che tutto questo finirà. Partorirai al manor come tutte le Lady Malfoy e nostro figlio crescerà in un mondo migliore, sarà felice ..Vedrai, te lo prometto. -

Stupidamente, lei domandò

- Me lo giuri? -

- Te lo giuro. - Draco era quasi solenne, mentre le prometteva quello che non era in grado realmente di garantirle. Ma le sue parole avevano rassicurato Hermione, che gli si strinse contro, accendendo il desiderio del marito, già per troppo tempo imbrigliato.
Dimentichi di ogni cosa, si lasciarono trasportare dalla passione e si persero nel loro mondo privato. Si amarono, quasi con foga.
Le mani dell'uno cercavano spasmodicamente il corpo dell'altro, il freddo non sembrava infastidirli.
C'era il loro amore nascente a scaldarli.
Le labbra scivolavano percorrendo i corpi.
Nell'aria solo sospiri e gemiti.
Poi ormai presi dal vortice del desiderio, si unirono come danzando. Lui si levò in volo, l'avvolse nelle sue morbide ali, erano sospesi.
Un attimo prima di entrare in lei, per la prima volta disse

-Ti amo Hermione, sei la cosa più preziosa che ho. Sono l'uomo più fortunato della terra e spero che potrai perdonare tutti i miei errori.- i suoi occhi argentei bruciavano di quel sentimento tanto potente, mente lei gli avvolgeva le gambe intorno alla vita pronta ad accoglierlo.

Il cuore di Hermione perse un battito, credeva che non l'avrebbe mai sentita quella parola dalle labbra del marito e rispose

- Ti amo anche io, ma ora taci e portami alle porte del paradiso,fammi sentire donna, moglie e amante. Voglio fare parte di te. - Lui non se lo fece ripetere e con un gemito di piacere entrò in lei, fluido ma deciso.
Ogni spinta un sospiro, ogni ansito una spinta, fino a che insieme non giunsero al culmine e lui la riempì della sua essenza.
Nell'aria immota, solo un frullio di ali.
Nascosti dal buio della notte, celati dietro una fitta siepe, due occhi azzurri avevano assistito all'amplesso della coppia.
Il suo cuore era spezzato, distrutto dalle parole udite e da quello che aveva visto.
Silenzioso, ritornò sui suoi passi. L'aveva persa per sempre, non era più sua, doveva farsene una ragione.

Rientrò nella tenda cercando di stare attento ad evitare tutti, non aveva voglia nè di parlare, nè di dare spiegazioni. Voleva stare solo.

Vide Harry che parlava fitto con il padre dell'uccello, ormai quei due facevano comunella e lui si sentiva escluso.
" Se scompaio a chi vuoi che importi? " Si disse amareggiato, ma una voce alle sue spalle disse

- Importa a me, a noi. So che stai soffrendo, ma te ne devi fare una ragione. Hermione è la moglie di mio figlio. - Poi si ritrovò avvolto tra le braccia di Narcissa che, avvicinandosi al suo orecchio, disse

- Impara a controllare i pensieri, noi Malfoy siamo legilimens naturali ed Hermione, essendo collegata a Draco, sente tutte le emozioni. E tu non vuoi che soffra vero? - Imbarazzato scosse il capo, poi sottraendosi alla stretta biascicò

- vado a dormire.-L e parole della donna lo avevano colpito, anche se non si sentiva di certo meglio. Con la morte nel cuore si sdraiò dando le spalle all'ingresso della tenda non voleva vederli rientrare, mentre pensava " ho davvero toccato il fondo. Consolato dalla madre del pennuto.."

Il giorno successivo mentre facevano colazione, Lucius disse noncurante

- ieri ho mandato un patronus a Severus, volevo sapere cosa ne sa lui della leggenda del diadema di Priscilla Corvonero. -
Harry si fermò con il cucchiaio a mezz'aria, poi con voce seccata osservò

- Ma dico ti sei fuso i neuroni? E se qualcuno era presente quando gli è apparso davanti? - Anche Hermione guardava sconcertata il suocero, aveva fatto una cosa sciocca ed aprì la bocca per farglielo notare, quando la voce di Draco le arrivò limpida nella mente

" Non intrometterti, se l'ha fatto, vuol dire che poteva. Non è uno stolto. "
Lei si girò seccata e trovò il viso sorridente del giovane veela che la fissava quasi adorante

" Piantala di fare quella faccia da ebete, o giuro che ti schianto. " Disse imbarazzata.

" Mi lascio schiantare, se poi facciamo pace come stanotte. " Disse ammiccando.

" Porco! " Fece arrossendo.

" Però solo il tuo, non sai quanto mi ecciti, e poi non so se hai notato, ma il tuo petto è cresciuto di qualche misura..Uhmmm. " Osservò mentre la fissava voglioso, un po' per scherzo, un po' sul serio.

" Vado fuori o giuro che.. " Borbottò lei a metà tra l'imbarazzato e l'arrabbiato.

Si alzò rumorosamente ed a passo di marcia andò fuori, dove trovò Ron che fissava il fuoco.

- L'ho fatta arrabbiare - disse innocentemente il biondo, che se la rideva sotto i baffi, quando sua madre con un sopracciglio alzato lo fissò interrogativamente.

Mentre nella tenda si discuteva animatamente sul come e il perchè di quel gesto, Hermione si ritrovò sola a parlare con Ron.

- Ho notato come mi guardi, e so che mi odi- disse sospirando senza avere il coraggio di guardarlo in faccia.

- Non ti odio Hermione, è solo che per me è così difficile accettare tutto questo. Sai io mi vedevo sposato con te, insomma il bambino che porti doveva essere il mio - il tono faceva capire tutto il suo malessere.

Lei arrossì a disagio.

- Non è colpa mia, come non lo è di Draco, è la natura veela che ha scelto per noi. Io ero già destinata a lui sin dalla nascita. lo sai anche tu.. - Tentò di giustificarsi.

- Già - disse con tono amaro – ma non raccontarmi fandonie, tu lo ami, questa è la verità. In fondo non ti dispiace troppo questo scherzo del destino. E risparmiami pietose bugie, per cortesia, non sono uno stupido. - Lei distolse lo sguardo, sentendosi quasi in colpa, e mormorò

- si, lo amo. Sono umana e lui mi fa star bene. Certo non è il marito che sognavo, ma è quello che avrò per il resto della vita, quindi il passo è stato breve. -

- Hai dimenticato alla svelta.. - Osservò lui amaro, fissando le fronde innanzi a a lui. Le immagini del loro passato, le risate, la complicità, il sesso stampate nella mente.

- Non dire così, mi fai sentire come una put.. - Lo interruppe lei.

- Non l'ho mai pensato, è che trovo difficile adeguarmi. Ma me ne farò una ragione. Devo guardare avanti. Non posso continuare a struggermi per chi non mi ama.. Per quello che poteva essere e non è stato. Saremmo stati felici noi due insieme, se solo ne avessimo avuto la possibilità. Io ero più giusto per te di lui.. - disse senza guardarla. Poi fissandola dritto negli occhi disse
Ma ci sarò come amico. Ho solo bisogno di tempo. Quindi ti prego, per un po', compatibilmente con la situazione, non gironzolarmi troppo intorno. -

Lei lo abbracciò e sussurrò

- Grazie, sai quanto è importante per me. - Hermione non potè aggiungere altro.
Una voce dura e sprezzante alle loro spalle li fece sobbalzare, Draco aveva sentito tutto, ed era uscito a cercarla, non tollerava il rosso accanto alla moglie, lo vedeva comunque come un rivale

- Non faccio in tempo a girarmi, che ti ritrovo sempre a ronzare attorno a mia moglie. Se non hai notato è incinta e sono stato io. Quindi togli le tue mani da loro.-

- Draco! - esclamò Hermione.

- Draco un cazzo, lui deve starti alla larga - disse indicando Ron, che si era alzato e lo stava fronteggiando.

Stufa, lei riprese con tono alto

- Allora mio " Otello ", vedi di darci un taglio con le tue scenate o giuro che ti schianto, stavamo solo parlando. -

- A me non sembrava, lui ti stava abbracciando - il tono era gelido e accusatorio.

- Veramente sono stata io ad abbracciarlo e comunque, lui è e rimane un mio amico, fattene una ragione, sia ben chiaro!- Poi andando vicino al marito gli bisbigliò

- se è vero che mi ami, cerca di andare d'accordo con lui, per me è importante.. -
Poi li lasciò soli a guardarsi in cagnesco, nella speranza che si parlassero.

Quando entrò nella tenda aiutò la suocera a riassettare, ma non perdeva una sola parola di quello che Harry e Lucius si dicevano, cercando di non pensare a quei due testoni là fuori.

- E come faremo ad entrare? -

- Da uno dei passaggi. -

- Ma saranno controllati - disse lei.

- Possiamo usare il mantello - la voce di Harry s'intromise e poi riprese - ed una volta sul posto la mappa. -

- Che mappa? - chiese serio Lucius.

- Un eredità di mio padre. - Vedendo ce lui non parlava, Lucius fece cadere il discorso.

- Allora da dove entriamo? -

- Da Mielandia - rispose Malfoy senjor - una volta dentro Severus ci verrà incontro e ci dirà quello che sa.- Vedendo dubbioso il ragazzo moro, riprese - fidati, io gli affiderei la mia stessa vita. E' un grand'uomo e credimi, non ti disprezza, non come credi tu. Solo che tu gli ricordi qualcosa che vorrebbe scordare, ma che invece lo lacera. Ti stupiresti, ma non sta a me parlarne. -

Harry era perplesso, Piton e lui erano come il diavolo e l'acqua santa, incompatibili.
Anche contro ogni previsione dovette ammettere che in fondo lui non lo conosceva e forse l'aveva giudicato in base ai suoi comportamenti scostanti.

Hermione ruotava intorno al gruppo, sapeva che sarebbe stata fuori, e questo non lo poteva accettare.

- E' inutile che speri - le disse il marito.

- Ho sempre partecipato, non vedo perchè ora mi volete escludere. Io sono la mente del trio - proprio in quel momento, Ron fece il suo ingresso e, stupendo tutti, si rivolse a lei dicendo

- Certo tu sei e sarai la mente, nessuno lo nega. Ma prima non eri incinta -

- Vedi, te lo dice anche lui - riprese ironico Draco.

- Ecco, appunto, sono incinta non moribonda. Non ho la pancia che mi ingombra e posso ancora duellare se ce n'è bisogno. - Disse con testardaggine lei.

- Non pensarci nemmeno! - Tuonò il suocero - tu resterai al campo con Cissy. -

- Draco! - Chiamò lei, sperando nel suo appoggio.

- E' inutile, non ci sono nè se, nè ma, tu rimani qui. Sono anche generoso, ti lascio la donnola a guardia. E guai a te, se provi a seguirci, giuro che questa volta prima ti sculaccio e poi ti lego! - Il tono di Draco non ammetteva repliche, l'espressione era dura. Stava parlando sul serio.

Fissando il gruppo con astio, che pareva compatto, brontolando Hermione si allontanò.
Poi Draco rivolgendosi a Ron, disse serissimo

- Ti affido mia moglie, proteggila come farei io, confido in te. -

Forse una sorta di tregua tra i due era nata? Cosa si erano detti, da farli raggiungere questa complicità? Hermione seduta in un angolo della tenda li fissò cupa, forse era meglio quando si odiavano si trovò a pensare.

Ron annuì, poi si sedette ad ascoltare il piano.

- Allora ci muoviamo, non possiamo smaterializzarci ad Hogsmade, c'è un " allarme " messo a protezione. Ma possiamo farlo nella stamberga strillante. Tutti vi ricordate com'è vero? Non possiamo rischiare che qualcuno si spacchi perchè appare in un muro - al cenno di assenso - bene, direi che è meglio che vi riposiate. Tu Draco, intanto, parla con lei. E' intelligente e, se le spieghi tutto quello che provi, ti capirà. -

Intanto Hermione era stata raggiunta da Narcissa.
La ragazza era seduta sul letto e sfogliava distrattamente un libro.

- Non te la prendere, gli uomini Malfoy sono così, protettivi, forse un po' troppo, ma credimi ci amano. -

- E' la sua natura veela, lui mi ha detto che... Mi..Ama. Ma non so se credergli o no - la voce era un sussurro colmo di delusione.

- Conosco mio figlio, sarà anche un veela, ma vedo come ti guarda. Credimi se ti dico che è innamorato, ma lui è come suo padre, ha grandi difficoltà ad esternare. Io ho fatto fatica con Lucius e combatto tutt'ora. Ma sono certa che se tu t'impegni, rimarrai stupita dei risultati. -

- Sarà, ma anche suo marito mi vede come una sciocca ragazzina - Narcissa d'impeto abbracciò la nuora.

- Non è così, ti ammira e non sai quanto. Forse all'inizio era un po' " perplesso", me la concedi questa parola? Ma lui è fiero di te e, credimi, sono certa che, come me, non poteva sperare in una nuora migliore. E' orgoglioso e felice che tu sia incinta e, come Draco, ti vuole proteggere. Concedigli il modo di conoscerti meglio, non alzare barriere a causa della nostra passata stupidità. Tu per noi sei una Malfoy e tanto basta.- Poi carezzandole il viso, - Ora riposa, e non pensare che loro ti lascino a casa perchè sei una donna e per di più incinta. Tu sei preziosa per entrambi. -

Ancora una volta Narcissa aveva cercato di sciogliere i dubbi e tutte quelle perplessità che la invadevano.

Draco l'aveva raggiunta e, senza parlare, si era sdraiato vicino a lei.
Sentiva tutta l'angoscia che lo pervadeva, come i dubbi.

- Sono qui, e tranquillizzati hai bisogno di forze. Prometto che starò al campo. ma tu prometti che tornerai da noi. Io e la bimba ti aspettiamo. - Lui si girò e poggiando il capo sulla mano disse serio

- Come fai a sapere che è una bimba? C'è un antica magia che fa in modo che i Malfoy generino solo maschi, visto che generalmente hanno un solo figlio. -

Lei ridacchiando, mentre si accoccolava vicino a lui

- Non lo so, sento che è una bimba. Elthanin, l'occhio del Drago. Ora papà Draco che ne dici di coccolarmi un po', sono nervosa. -

- Lo so, lo sento. Vieni qui mamma drago, - e posò con delicatezza le labbra su quelle della moglie, che non si fece pregare e ricambiò il bacio.

Quando fu il momento di andare, ad Hermione pizzicarono gli occhi e lui tenendola stretta e baciandola con passione, disse

- Tranquilla, qualche ora e siamo indietro. - Poi chinandosi verso il ventre della moglie - hey piccola fai la brava, mi raccomando, ti affido la mamma. -

- Piccola? - la voce rude di Lucius fece girare tutti.

- Sembrerebbe che sia una femmina. Almeno così sente Hermione – rispose, alzando una spalla, fintamente indifferente, Draco

- Noi non generiamo femmine - disse secco Malfoy sr.

- Beh vuol dire che gli schemi sono cambiati, speriamo nel prossimo. - Osservò con una punta di ironia.

- Non ho ancora sfornato questo e già pensi ad un altro figlio? Ma dico che hai nel cervello? - Hermione si stava innervosendo, se lui credeva di usarla come incubatrice, si sbagliava di grosso.

- Beh io ho l'occhio lungo, guardo avanti. - Ribattè con un ghigno.

- Attento potrei cavarteli durante il parto, i tuoi occhietti da serpe, - riprese lei incrociando le braccia sul petto.
Tutti esplosero a ridere, ognuno immaginava la scena.

- Ora andate, Severus vi aspetta -li interruppe Narcissa. Mentre andavano le donne sentirono Lucius dire

- Una femmina eh? Quella ragazza è davvero potente, fantastico, l'adoro,come adoro già la mia nipotina...Una femmina. -

Hermione dovette ammettere che Narcissa aveva ragione, cominciava a piacerle sul serio quella sua strana famiglia.

Il gruppo si incamminò silenzioso, per poi smaterializzarsi ed apparire nella stamberga strillante.

Da lì proseguirono ed arrivati a Mielandia, si introfularono nel magazzino e percorsero il tunnel.
Dall'altra parte Severus li aspettava.

- Alla buon'ora, muoviamoci – disse asciutto come sempre, mentre lanciava un'occhiata di sufficienza ad Harry, che fece una smorfia, pensando che certe cose non cambiano mai.

- Ho parlato con il fantasma, che chiaramente stravede per Potter, quindi dirà solo a lui dove si trova il diadema. - Il tono lasciava chiaramente intendere cosa ne pensasse di quel fantasma e delle sue fisime.

Harry annuì, e si diresse con addosso il mantello verso la torre di corvo nero. Lì la dama grigia l'accolse e con una specie di indovinello lo lasciò a riflettere.
Ecco, ora si che ci voleva Hermione, accidenti a Malfoy e i suoi girini.

Tornò sui suoi passi, mentre pensava alle parole del fantasma

" E' nera, ma non è di pelle, rara e preziosa la sua custodia. La trovi dove tutto c'è e nulla si perde."
Come un mantra Harry ripeteva la frase, cercando di capire. Odiava gli indovinelli, non era mai stato tanto bravo a risolverli.
Arrivò al gruppetto che lo attendeva e quando enunciò l'indovinello la voce sferzante di Piton disse

- che ti aspettavi, che ti desse una mappa con le istruzioni? E' Helena corvonero, non sai che la parola d'ordine della casa è un indovinello? -

- No, non lo sapevo e poco importa ora, mi spiace di doverlo ammettere, ma qui ci serviva Hermione. - Disse lanciando un'occhiata di rimprovero ai Malfoy.

- Testone, ragiona , dove nascondi le cose che non vuoi che vengano trovate qui ad Hogwarts? - Osservò Draco.

- Malfoy stringi, se lo sai dillo? - Disse seccato da quel fare saccente.

Sbuffando, il giovane veela rispose

- C'è una stanza qui ad Hogwarts che diventa quello che tu desideri. Noi serpi la usavamo per i nostri incontri, si insomma, quando volevamo scop...-

- Risparmiaci le tue avventure, per di più sei anche sposato con la mia migliore amica. Allora è la stanza delle necessità.- Harry aveva un'espressione quasi disgustata. Sapeva per fama quello che combinavano le serpi, non che a grifondoro il sesso fosse bandito, ma erano molto più discreti e morigerati di loro.

- Bravo dieci punti a Potter - rispose sarcastico Draco – muoviamoci, - ma parlarono troppo presto, dietro di loro apparve un gruppo di mangiamorte.

Lucius ringhiò, estraendo la bacchetta

- Maledizione, Severus va con Potter, trovate questo stramaledetto diadema, e poi venite a darci una mano, credo che presto questi bastardi si moltiplicheranno. Ho visto uno di loro toccare il marchio. -

Mentre Harry e Piton raggiungevano veloci i corridoi del settimo piano, Draco e suo padre cominciarono a duellare, ma erano in netto svantaggio, ai cinque si erano aggiunti altri " amici."

- Draco trasformati - urlò in direzione del figlio.

- Non l'ho mai fatto dal " naturale ." - Rispose lui preoccupato.

- E come hai fatto a trasformarti alla Gringott - chiese lanciandogli un occhiataccia.

- Se ve lo dico, promettete di non ridere? -

- Draco! - L'urgenza nella sua voce era evidente.

- Ho pensato che Weasley si scopava mia moglie e lei rideva alle mie spalle. - Disse imbarazzato.

- Beh, sicuramente staranno ridendo, sei un coglione, io non avrei mai lasciato mia moglie insieme al suo ex, per di più le donne incinte sono più fragili, cambiano umore spesso e gli ormoni in circolo le rendono più come dire.. Beh mi capisci, vero figliolo? - Ghignava Lucius.

Quelle parole avevano risvegliato la gelosia, che si era sopita. Ora ruggiva, lo invadeva e come una visione il giovane si trasformò.
Lucius ghignando disse

- Benvenuto figliolo, ora distruggi quei coglioni, così c'è ne torniamo a casa a scaldarci con le nostre femmine. Ah a proposito, tua moglie non ti tradirebbe mai, ricordati è una grifona. Onore e coraggio, e credimi lei li ha entrambi. -

Draco aveva sentito le parole del padre, ma non avevano avuto un effetto calmante, e si levò a mezz'aria muoveva veloce le ali, poi cominciò a girare su stesso provocando un vortice e quando le palle di fuoco si fusero in un solo grande ed unico globo esplose la sua furia aprendo le braccia lanciò, colpendo in pieno i nemici.

Ne abbattè tre tutti insieme.
Intanto Lucius duellava con due suoi ex amici

- Schifoso traditore, porterò la tua testa al signore Oscuro - berciò l'uomo, girandogli intorno e scagliando incantesimi.

- Me la devi prima tagliare stronzo. Protego maxima! Avadakedavra! - Disse tranquillamente Malfoy sr, scartando di lato e muovendo il polso.
Il suo avversario si accasciò per terra come un sacco vuoto e lui, con la punta dello stivale, lo toccò dicendo

- Mai vendere la pelle dell'orso prima di averlo catturato. -

Intanto Harry era riuscito ad entrare nella stanza delle cose nascoste.
Stava cercando l'astuccio, la scatola o quello che conteneva il diadema, poi la vide, era in legno nero lavorato finemente, sicuramente era preziosa e sicuramente conteneva il diadema.

- Accio scatola nera - niente, era posizionata in alto e lui dovette arrampicarsi.
All'improvviso alle sue spalle comparve Mac Nair, che gli disse

- Dammi la scatola, da bravo. - Harry era in bilico, rischiava di crollare insieme alle cose accatastate, se solo metteva un piede in fallo.

- Non l'ho ancora presa, vuoi provarci tu? - Disse sfottente.

- Sei anche spiritoso moccioso, prendila e passamela – ruggì autoritariamente, puntandogli la bacchetta.

- Mi metti un'ansia - rispose ironico.

- Se non ti dai una mossa, vedrai cosa ti metto - ringhiò l'uomo, che agitava minacciosamente la bacchetta verso la sua schiena.

Improvvisamente uno schianto e l'uomo crollò, dietro di lui c'era Lestrange che disse

- Muoviti a prenderla, io sistemo questo. Ah ragazzo, il signore Oscuro tiene Nagini vicino a se, chiusa nelle sue stanze. Credo che sia consapevole che presto capirai che lei è un altro Horcrux. -
Harry annuì

- Grazie lo immaginavo ..- Veramente lui sentiva ed a volte vedeva quello che vedeva il signore oscuro, erano come flash back, solo che erano dolorosi.
Non riusciva tenerlo fuori, o forse era Voldemort che non riusciva a controllare le sue emozioni,fatto sta che aveva visioni sempre più frequenti, per quanto spaventato, si era reso conto che alcune erano preziose informazioni.

- Ora va, di a mio cognato che l'ingresso che deve usare e quello ovest sotto il suo studio. -

Harry afferrò la scatola e veloce uscì. Trovò Piton che lo aspettava e, mentre raggiungevano gli altri, raccontò quello che era successo all'interno della stanza e dell'incontro con Lestrange.

Piton si unì a loro, ormai la sua copertura era saltata. Infatti mentre Harry cercava il diadema, lui aveva combattuto con due temibili mangiamorte che gli erano sbucati alle spalle.

- Hai ancora la spada? -Chiese Severus.

- Si certo, è nella tenda.-

- Usala. - Disse secco e urgente. Harry temeva quel momento, ogni volta che distruggeva un Horcrux qualcosa si rompeva dentro di lui. Sembrava che lame roventi tagliuzzassero la sua carne, affondando e girando nelle ferite. Sentiva dolore, ma quello che lo faceva star veramente male era l'ondata di odio, che lo stringeva in una morsa quasi soffocandolo.

Hermione alla vista del gruppo corse verso il marito, stavolta se ne infischiò e gli saltò praticamente al collo, avvinghiando entrambe le gambe intorno alla vita del biondo, abbracciandolo come se non lo vedesse da un anno, disse

- bentornato, io e Nin siamo contente. - Poi lo baciò, facendo ridacchiare tutti.

Solo Harry sembrava distante, guardava la scatola che vedeva come la più grande delle nemiche, essa era dolore e sofferenza, ma doveva farlo.
Entrò nella tenda prese la spada e con un colpo secco distrusse l'Horcrux, che sembrò urlare.
Fumo e sangue nero ne scaturirono, immagini fasulle si proiettarono nella sua mente.
Facendolo crollare ansimante, la testa gli pulsava, ed il cuore batteva talmente veloce che sembrava uscirgli dal petto.
Ma Severus, che si era accorto dei movimenti di Potter, gli fu accanto in un lampo e lo sorresse, mormorando litanie per proteggerlo.

- Resisti ragazzo, combattilo, tu sei più forte. Tu conosci l'amore Harry, l'amore di tua madre, sentilo dentro di te, è forte l'amore della mia Lily. Questo è quello che ti ha protetto finora, il sacrificio di tua madre, la parola chiave per combattere l'Oscuro è l'amore. Coraggio Potter! - Il tono di Piton non era mai stato tanto caldo, in esso l'amore si poteva quasi percepire.

Sentire quelle parole, gli fece alzare gli occhi che erano colmi di lacrime, e non solo per dolore, poi chiese

- Professore, lei ha amato mia madre? - Era mia possibile che ci fosse stato qualcosa tra Piton e colei che lo aveva generato?

- Sai qual'è il patronus di tua madre? -

- Si era una cerva, perchè l'amore che la legava a mio padre era immenso e quando due si amano in quella maniera, beh, i loro patronus sono gli stessi. -

In quel momento con un movimento della mano Piton disse

- Expecto Patronum - ed una cerva argentea apparve.

- Mio Dio dopo tutti questi anni , lei la ama ancora. - Harry era incredulo. E comprese di non avere mai capito nulla del suo professore.

- Sempre - rispose con un sussurro Severus. poi proseguì, - hai gli stessi occhi di Lily, era bella sai. Mi sono innamorato di lei su quella collina, eravamo solo due bambini. -

- Perchè non gliela mai detto? -

- Sono un serpeverde, un codardo, i sentimenti mi spaventano. E poi lei era bella, una strega dotata. -

- Doveva dirglielo. -

- Potter è stato più veloce di me -

- Mi spiace. Forse se avesse parlato le cose sarebbero potute essere diverse.-

- Non di spiacerti per me, me la sono cercata. Ma non sprecare il dono che lei ti ha fatto. Ha dato la vita per salvare la tua. -

- Grazie - mormorò Harry.

- Non ringraziare me, io non ho fatto nulla, ringrazia Lily, la mia Liy, perchè nel mio cuore c'è stato posto per una sola donna, e questa e lei -

Hermione che, come gli altri, aveva sentito, si stringeva a Draco, mentre lacrime copiose scendevano rigandole il viso.
Sentiva la mano del marito massaggiarle la schiena, come per rassicurarla. Ma tutti, nessuno escluso, avevano un groppo in gola che li stringeva soffocandoli.

Lucius e Narcissa conoscevano il dolore di Severus, negli anni erano stati partecipi, e sapevano che la cerva argentata era un atto d'amore.
Un amore che non era morto con lei, era sopravvissuto crescendo di giorno in giorno, di anno in anno, aveva bruciato ogni singola cellula di quell'uomo, rendendolo per chi non lo conosceva brusco ed insensibile.

Spesso si giudicano le persone dall'aspetto o dai modi. Magari da un cognome, ma un uomo o una donna vanno conosciuti, analizzando tutto di loro, non bisogna mai fermarsi all'apparenza, quest'ultima spesso inganna.

Harry, Hermione e Ron, si erano fatti fuorviare dai suoi modi e anche dal suo passato, ed ora se ne vergognavano; avevano condannato senza appello una persona che sapeva amare, e di un amore puro, eterno, e lui l'aveva dimostrato, la cerva argentea che volteggiava intorno a loro ne era la prova.

Spazio me:

la storia è quasi finita manca ancora un capitolo e poi l'epilogo quindi vi lascio in suspense. andate a leggere anche "tutt'altro mondo" sul mio profilo. Baci aury.

The secret of Malfoy |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora