Capitolo 9

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Intanto al manor il signore Oscuro, stava sibilando ordini.

Si erano fatti sfuggire il ragazzo, ma soprattutto la sua compagna, che era la miglior arma di scambio per ottenere quello che volevano da lui.

Lo voleva, era un arma preziosa il giovane Malfoy, inoltre era irritato, Lucius lo aveva tenuto all'oscuro e questa volta avrebbe pagato duramente il suo tradimento.



- Portatemi qui i Malfoy, - disse assottigliando gli occhi.



Lestrange, facendo il saluto si inchinò a lui ed uscì. Bellatrix sogghignava, suo cognato avrebbe ricevuto una bella lezione e sperava che il Lord desse a lei l'ordine di eseguire la tortura, voleva vendicarsi per tutti i suoi rifiuti, ma anche per non aver potuto godere del nipote. Il solo pensiero del ragazzo accese in lei il desiderio tanto che languida guardò in direzione di Voldemort, che la lesse facilmente e infastidito disse



- Bella, a volte assomigli alle puttane di Nocturnalley, sei patetica. - Voldemort la fissava con sufficienza, spesso aveva usufruito dei servigi sessuali della donna, che a letto non aveva limiti, faceva e si faceva fare di tutto e, se pure la cosa non gli dispiacesse quando era in vena, la sua lussuria a volte era fuori luogo.
Lei stizzita scattò, ma l'uomo con un gesto della mano la mandò a sbattere contro il muro.
A terra umiliata, strinse gli occhi, era il suo signore, ma a volte avrebbe voluto graffiargli quella faccia serpentina, lasciargli solchi rossi, ferirlo come una gatta a cui avevano pestatola coda.
Intanto un drappello di uomini capitanati da Lestrange stava raggiungendo le stanze, dove era sicuro di trovare i suoi cognati.

Quando arrivò, trovò uno scenario diverso da quello che si aspettava, Severus aveva la bacchetta spiegata ed in un angolo giacevano svenuti i genitori del nipote.

La stanza era semi distrutta, Molte suppellettili giacevano in terra, i mobili erano semi bruciati.

- Che è successo? . chiese perplesso

- I ragazzi sono fuggiti, dopo aver schiantato Lucius e Narcissa, devono aver intrapreso un duello con loro, vista la devastazione della stanza. - rispose Piton freddo.

Rodolphus non era convinto. Conosceva l'attaccamento quasi morboso della cognata nei confronti del suo unico figlio. Con un gesto della bacchetta disse

- Innerva, alzatevi , il Signore Oscure vi vuole vedere -il volto privo di emozioni, come se non li conoscesse.

Narcissa lanciò uno sguardo preoccupato al marito, il piano architettato per evitare delle ripercussioni sembrava non aver funzionato. Senza emettere un fiato seguirono il cognato, che sembrava soddisfatto, a giudicare da come incedeva fiero ed altezzoso, seguito da un impassibile Piton.

Vennero sospinti giù per le scale, ogni tanto qualche bacchetta gli si conficcava nella schiena.

Tanto che Lucius ringhiò

- Attento a quel che fai Rod. Guardati le spalle, potrei fartela ingoiare quella bacchetta. -

Ghignando, il cognato rispose

- Sempre se rimarrai vivo.. -

Già, questo sarebbe stato l'unico vero problema , darla a bere a tutti, dovevano essere credibili.

Una volta giunti nel salone, Voldemort si raddrizzò sull'alto scranno. Fissandoli, stava scandagliando la loro mente, ma non ci vedeva nulla. Erano bravi a schermarsi, ma il fatto che lo facessero li rendeva ancora più sospetti.

- Bene, bene. Eccovi qui. E così mi avete taciuto che nel vostro sangue c'è Dna veela! E addirittura che si era rivelato nel vostro unico figlio! - La voce sibilante era sarcastica

- Mio Signore..- Cercò di parlare Lucius.

- Taci! Sei un traditore del tuo sangue, non solo hai taciuto al tuo Padrone, ma hai anche sporcato la linea di sangue. La compagna di tuo figlio è una lurida mezzosangue. - Disse duro, mentre la risata di Bellatrix riecheggiò nel salone, meritandosi un occhiata assassina da parte del Lord. Il riso le morì sulle labbra e, borbottando sommessamente, fece finta di dedicarsi alla pulizia delle unghie con la punta della bacchetta.

Lucius cercò di parlare

- Sapete meglio di me, che è la natura che sceglie la compagna ad un veela. La mezzosangue è nata per lui. -

- Sciocchezze! - Esclamò irato.

Rigidi, i due Malfoy, senza muovere un muscolo, come se fossero due statue di sale, aspettavano la punizione, sapevano che lui non li avrebbe graziati.

- Mio Signore - la voce stridula di Bella sembrò pregare - lasciate che sia io a punirli, in fondo hanno disonorato anche me. -

- No! - Esclamò secco - avranno ciò che meritano, ma mi servono vivi, se voglio che il figliol prodigo ritorni, magari non per suo padre...Ma per Narcissa, si! CRUCIO! -

La donna cadde in ginocchio contorcendosi, le membra le bruciavano dall'interno.

Lucius agì d'istinto, portandosi davanti alla moglie, interropendo così il contatto. Furioso il Lord Oscuro con gesti veloci del polso gli strappò di dosso giacca e camicia, lo sollevò in aria facendo si che rimanesse sospeso, una luce brillante lo avvolgeva, sembrava quasi una figura eterea, con gambe e braccia allargate somigliava all'uomo di vitruvio; il torace muscoloso e diafano si inarcò quando una scarica della bacchetta di Voldemort lo attraversò.

Ma dalle labbra dell'uomo non un lamento, non un fiato, il viso trasfigurato per il dolore che lo squassava.

- Allora dove sono i due piccioncini? - Chiese, mentre continuava a tenere sospeso in aria il padrone di casa.

Lucius a fatica scosse il capo, ed il Lord gridò

- Non mentirmi, non mentire a me! - La voce era carica di astio. Non un muscolo si muoveva nella sala.

Tutti fissavano attoniti la scena.

Narcissa, accasciata sul pavimento, cercò di strisciare verso la sorella, che le assestò un calcio in pieno volto, mandandola in mezzo ai mangiamorte presenti e spaccandole il setto nasale. Aveva sempre odiato Narcissa, così perfettina e bella, la cocca della famiglia. Lei così pura, ingenua e delicata, tanto sprovveduta, talmente tanto che le aveva portato via Lucius, l'uomo che voleva sposare e aveva dovuto ripiegare su Lestrange. Ora le avrebbe scontate tutte, quella volta che a cinque anni le aveva portato via la bambola preferita, quella in cui era stata sgridata dalla madre al posto suo, quella in cui a dodici anni le aveva portato via le attenzioni della sua migliore amica e poi l'affronto più grave ed imperdonabile, sposare Lucius Malfoy. Bellatrix bruciava dal desiderio di vendetta e presto avrebbe avuto il massimo gusto nel buttarle in faccia che si era sbattuta il suo adorato figlioletto. Che smacco le avrebbe dato.

Voldemort percepì i pensieri della Lestrange e ghignò, la sua mente perversa colse le infinite possibilità di quella idea, un cerchio con Bellatrix e Draco veela al centro e Lucius e Narcissa come spettatori. Oh, si sarebbe divertito molto con quella bestia rara, lo avrebbe costretto ad accoppiarsi con numerose purosangue e lui avrebbe assistito ad ogni copula. Avrebbe creato il suo piccolo esercito di veela e li avrebbe controllati attraverso i loro compagni di vita. Un ghigno gli alterò per un attimo quel viso affilato, subito soppiantato dalla rabbia per essere stato ingannato dai Malfoy.

Intanto Severus, che finora era rimasto in un angolo, osservando attentamente gli eventi, si fece avanti.

- Io credo mio signore, che loro non sappiano nulla, li ho trovati schiantati, quindi penso che Draco e la mezzosangue abbiano agito alle loro spalle. - Disse nel tentativo di salvare i suoi amici.

- DICI?! Urlò Voldemort, non convinto delle parole.

- Si mio Lord, io credo che Draco si sia reso conto da solo, che stava succedendo qualcosa. Non penso che Lucius ricordasse qualcosa della " maledizione. " -

Storcendo il naso, Bellatrix disse,

- In effetti mi è parso di sentire i due ragazzi che parlavano tra loro. - L'uomo serpentino si girò di scatto fissandola cupo e minaccioso chiese

- Tu Bella sapevi e non hai detto nulla?! CRUCIO!! - La donna si contorse , mentre il corpo di Lucius era crollato al suolo, soccorso dalla moglie che era scivolata, strisciando sanguinante, verso di lui.

Improvvisamente Voldemort si bloccò.

Bella si rese conto della gaffe fatta e, cercando di mettere una pezza, cominciò a balbettare a fatica

- Non sapevo..No, perchè ..-

Che diavolo stava succedendo? I suoi fidi uomini sembravano rivoltarsi, sembravano pensare al loro benessere prima che al suo. Era inconcepibile, lui era il Signore Oscuro, aveva la precedenza su tutto e tutti. I suoi uomini dovevano annullarsi per lui, che era il loro padrone indiscusso.

Irato, con un gesto fluido del polso gridò

- Avadakedavra! - Ed un lampo verde scaturì dalla bacchetta, colpendo in mezzo agli occhi uno dei nuovi adepti, di cui non conosceva neanche i nome e poi con voce solenne disse

- Sia d'esempio per tutti, da adesso in poi vige la legge marziale ed io sono il solo giudice, chi sbaglia paga. Lui si era grattato il naso una volta di troppo. -
Il silenzio di tomba nella stanza era pesante, i Malfoy avrebbero difeso con la vita figlio e nuora, ormai era evidente. Bellatrix intanto avrebbe pagato la sua leggerezza, la sua lussuria le aveva fatto commettere un errore, pensò e gliela avrebbe fatta presto scontare. Ora doveva solo valutare come sfruttare al meglio quello che aveva, per raggiungere il suo scopo.
Lucius, sorretto dalla moglie, intanto si alzava. Il suo viso impassibile non tradiva emozioni, ma temeva che Voldemort si servisse di loro per arrivare a Draco. Sul torace aveva il segno della maledizione scagliata da quel folle, che riprese

- Mettete in giro la voce che ho deciso di giustiziare i Malfoy, a causa del loro stolto figlio, e chiunque li aiuta nella fuga verrà punito..CON LA MORTE! - Narcissa stringeva l'avambraccio di suo marito e, a quelle parole, gli conficcò le unghie nella carne. Erano spacciati, pregava solo che insieme a loro non cadesse anche loro figlio.

"Draco, rimani lontano, non ti esporre inutilmente, non fare pazzie," pensò angosciata.

Lucius dal suo canto non cambiò espressione, chinò il capo sottomesso, ed attese di essere congedato. Non avrebbe dato la soddisfazione al suo nemico, perchè ora era tale, di vederlo spaventato. Ma aveva paura, più che per se stesso, per suo figlio, che quando avesse saputo avrebbe potuto fare una pazzia, e poi per sua moglie condannata con lui a quell'atroce destino.

Gettò un occhiata a Narcissa i cui occhi erano colmi di lacrime e, facendole pressione al fianco, le fece capire di non dire, ma sopratutto non pensare nulla. Non dovevano mettere in pericolo Draco.

Furono strattonati fuori, prigionieri nella loro stessa casa.

Per ora erano vivi, ma era solo questione di tempo, il Signore Oscuro presto avrebbe chiesto le loro teste.



La mattina dopo, nella radura lontano diverse miglia dal manor, la coppia ignara di essere stata sorpresa in un momento di intimità tanto privato dagli amici la notte prima, rientrò nella tenda dove trovò due sguardi assassini ad accoglierla.

Hermione capì subito che c'erano guai in vista, anni passati dietro ad Harry le avevano insegnato a cogliere i segnali di sventura, ma stavolta erano per lei.

Stringendo la mano di Draco, disse

- Buongiorno ragazzi, che facce che avete! Vi è morto il cane? - Poi allegra riprese - vi preparo la colazione? -

Rosso come un pomodoro maturo, Ron sbottò

- Cos'è lui? PERCHE' CI FACEVI SESSO? - La tazza che aveva nelle mani le cadde, andando a scontrarsi con il cavallo dei pantaloni di Draco, che scattò all'indietro urlando

Imbranata, mi hai scottato! - Esclamò il biondo, rivolto alla moglie in maniera sgarbata.
Weasley, ignorando l'accaduto, partì per la tangente, nonostante Harry cercasse di ammonirlo con lo sguardo.
- Tu lurida serpe, non ti permettere di maltrattare Herm, - poi girandosi verso di lei, si fece pericolosamente vicino, ma si era dimenticato della natura di lui.



- QUANDO PENSAVI DI DIRCI CHE LUI E' ..E' – Urlava, mentre Harry gli tirava la manica del maglione.

- Lui cos'è?! Avanti dillo. -

- E' UN MOSTRO, E TU SEI ..SEI ..- Cercando di liberarsi, della mano che lo artigliava, tentando di fermarlo.

- Cosa sono?! - chiese lei, piantandosi ad un palmo da suo viso.

- Ron..Forse è meglio che..- Disse Harry, che ammutolito non perdeva di vista Malfoy, che aveva assottigliato gli occhi e stringeva forte i pugni.

- Fammi finire Harry - disse seccato cercando di scacciarlo.

- Sei la sua compagna? Quella che gli scalda il letto? -

- E' MIO MARITO! STUPIDO ASINO, E SI, LUI E' UN VEELA ED IO SONO LA SUA PREDESTINATA! - Urlava, ormai conscia che il segreto non era più tale

.- MARITO?! MARITO?! TU LO HAI SPOSATO? E QUANDO DI GRAZIA? -

Presa dal discorso con Ronald, non sentiva le emozioni di Draco bruciare e crescere.

Non sentiva l'onda rabbiosa che stava invadendo Draco.

- Ron..Credo che - continuava imperterrito il moro, che ormai deglutiva a vuoto. Provocare un veela non era mai una brillante idea.

Mentre i due ormai dimentichi urlavano e inveivano, all'ennesimo richiamo di Potter entrambi si girarono di scatto e gridarono all'unisono, aggredendolo

- Che c'è Harry ?!- Lui non disse nulla, ma indicò dietro di loro . Ron spalancò la bocca e fece un balzo indietro,

-Miseriaccia..-

Draco si era trasformato nuovamente, Ron ed Harry indietreggiarono, mentre Hermione si fece sotto.

Lei aveva causato il danno, lei avrebbe messo riparo.

Con la mente lo chiamava, cercando di calmarlo.

" Draco stavamo solo discutendo, sto bene. Devi imparare a controllarti, non puoi scattare ogni volta che qualcuno alza un po' il tono."

Sentiva solo il ringhio, stava dispiegando le ali ed allargando i palmi sulle quali erano comparsi i globi infuocati.

" Ti prego, ascoltami. "

Le grandi piume argentee vibrarono, nella mente del marito solo una frase

" Nessuno si può permettere di toccarti o solo pensare male di te. "

Intanto i due amici arretrando erano finiti in un angolo, e fissavano la scena davanti a loro.

Lei lo chiamava dolcemente, come si fa con un bambino. Gli sussurrava parole rassicuranti. Con la punta delle dita gli sfiorava il viso, gli era arrivata lentamente vicino e a quel punto si strinse a lui, strofinandosi quasi fosse una gatta.

A Ron quella visione dava la nausea, Hermione non si sarebbe mai strusciata su un uomo come una puttanella, quella non era la sua Herm. Cosa le aveva fatto quel veela da trasformarla così? I gemiti, emessi dalla ragazza sera prima durante l'amplesso con lui, gli si riverberarono nella mente e gli fecero stringere le labbra rabbioso, mentre impotente aspettava di essere incenerito da quella creatura.

Eppure lui conosceva le leggi e le caratteristiche che regolamentavano le creature magiche, questo tipo di reazione c'è la si poteva aspettare da Harry, ma non da lui.

Invece Harry cercava di comprendere l'amica, alla fine era stato il destino che aveva scelto per lei, e grazie a quello era salva. Se non fosse stata la predestinata di Malfoy, sarebbe stata stuprata a morte, in fondo dovevano essergli grati. Certo, non era il marito che lui avrebbe voluto vedere al suo fianco, e tanto meno a diciassette anni, ma meglio lui che la morte,o peggio essere la schiava sessuale di qualche mangiamorte depravato.

A differenza di Weasley lui cercava di vedere il bicchiere mezzo pieno.

Gli occhi azzurri del rosso stavano facendo a braccio di ferro con quelli del marito di lei, neri come la pece.

- Draco, è solo una piccola discussione. Rilassati, non puoi scaldarti ogni volta per così poco, devi imparare a controllarti, o saremo nei guai - il tono calmo e materno di Hermione era come panacea per lui, sembrava quasi una dolce melodia, una sorta di ninna nanna creata appositamente per lui.

La fiumana che impetuosa si stava abbattendo nella tenda, improvvisamente si arrestò, gradatamente la rabbia si affievolì, e mentre lei gli carezzava la schiena, lui si chinò afissarla, ed una volta per tutte fece capire loro il ruolo che lui aveva, baciandola con passione.

Il respiro prima rapido, prese lentamente un ritmo normale, il cuore sembrò placarsi, il malessere che lei aveva percepito piano piano scomparve.

Prendendo un bel respiro, Hermione disse

- Devo chiedere scusa a tutti, sopratutto a Draco. Si, lui è mio marito, è un veela ed io sono la sua predestinata. E prima che diate nuovamente di matto, lui ha tenuto a fare le cose per bene, mi ha sposato, cosa che poteva anche non fare, visto e considerato che comunque gli " appartengo ".- Mentre parlava, la stretta in vita del biondo si faceva più possessiva, ci teneva a sottolineare, quali erano i confini, demarcandoli bene, in modo che non ci fossero malintesi futuri.

Lui sembrava che facesse le fusa, mentre riprendeva l'aspetto umano.

- Lo ami?- Chiese timidamente Harry, che non lo perdeva di vista

- Amore?! No..Non credo..Almeno..Boh, è qualcosa di chimico, è un legame, che si è consolidato nel momento che mi ha morsa - disse lei facendo una faccia buffa.

- Morsa? - Chiese stupito il moro.

- Si morsa. Harry, se tu fossi stato più attento alle lezioni sulla cura delle creature magiche, sapresti che è così che si sancisce e consolida l'unione tra un veela ed un umano. -

- Ma generalmente non sono femmine i veela? -

Sbuffando, ma comprendendo le perplessità degli amici, lei nuovamente annuì

- Si, e raramente la caratteristica si risveglia nel maschio,ma capita. Dovevamo capire i segnali a scuola, il colore dei capelli, l'attrazione che avevano le ragazze per lui, insomma ..- E sentì ghignare il biondo che sembrava soddisfatto, come un gatto che si era appena mangiato il canarino e cercava di pulirsi le piume dal muso.

- Che ti ghigni? - Disse lei, mettendo il broncio.

La tensione non era del tutto scemata, ma lei sapeva come toccare il " cuore " di Ron.

Con un gesto della bacchetta fece apparire dei zuccotti di zucca, the fumante e panini al miele a volontà.

Poi disse

- Buon appetito. -

Attirato dal profumo il rosso ci si fiondò sopra, il suo stomaco aveva reagito al richiamo del cibo, ma la discussione era solo rimandata. Se Hermione pensava che bastasse un piatto di pur ottimi zuccotti a metterlo a tacere si sbagliava di grosso.

- Quando ti.. Vrebbe osata..- Chiese mentre mangiava a quattro palmenti Ronald, senza alzare lo sguardo dal piatto.

- Non sono affari che ti riguardano,- rispose secco Draco.

- Quando la smetti di abbuffarti come un maiale, e smetti di parlare a bocca piena ?! - disse scuotendo il capo Her - riprendendo - domani son cinque giorni.-

Harry aveva ascoltato in silenzio, se non ci fossero state le mandibole di Ron che facevano rumore, si sarebbe potuto sentire il suo cervello che elaborava.

Non si fidava ancora di lui, che fosse, marito, compagno o Merlino in persona, rimaneva Malfoy, per ora lo avrebbe tenuto d'occhio.

Draco, invece, gongolava soddisfatto, finalmente era chiaro anche ai due grifoni che Hermione era sua. Passarono il giorno successivo ad esaminare varie possibilità per la ricerca degli horcrux, a sera Hermione accese la radio per sentire il notiziario magico e magari un po' di musica per rilassare l'atmosfera che quel giorno era stata molto tesa. Ron fissava cupo e diffidente Draco e non gli rivolgeva quasi la parola, Harry era più diplomatico ma il sospetto aleggiava nel suo sguardo. Hermione lo conosceva bene, sapeva cosa gli passava per la testa e soprattutto che gli serviva tempo per venire a patti con l'accaduto e soprattutto per fidarsi.

La voce gracchiante del giornalista diceva

– Il lord Oscuro ha condannato a morte i coniugi Malfoy, Lucius e Narcissa, per alto tradimento. Poco si sa delle motivazioni che hanno indotto il nostro signore a questa risoluzione, che ha colto tutti di sorpresa. E' noto che Lucius Malfoy è un esponente di spicco dell'entourage del lord. La condanna sarà eseguita pubblicamente a Magic Plaze alle ore 13,00 di dopodomani, morte per crucio. La crudeltà di questo tipo di morte è nota a tutti, il tradimento dei Malfoy deve essere stato ben grave...-

Il rumore di un bicchiere che si rompeva a terra fece sobbalzare i tre amici, Draco era pallidissimo, gli occhi scuri preannunciavano la trasformazione in atto, Hermione fu invasa dal dolore e dalla rabbia del veela, tanto che crollò a terra senza fiato, mentre un ringhio inumano riempiva l'aria..


spazio me: 

buon ultimo dell'anno da me auguri ❤️❤️❤️

The secret of Malfoy |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora