Capitolo 14

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Erano in salvo.

Draco aveva portato tutti al sicuro.

Harry stringeva la coppa con talmente tanta forza che le nocche erano diventate bianche.

Si erano smaterializzati al bordo della radura, non lontano da dove avevano montato la tenda e dove Ron e Narcissa li attendevano frementi.

Si stavano incamminando quando ad un tratto un patronus etereo si portò davanti al bambino sopravvissuto.

Era una bellissima cerva, ed in quel momento il cuore del ragazzo si fermò, un groppo gli strinse la gola.

Gli sembrava familiare, eppure non l'aveva mai vista.

Draco e Lucius si lanciarono uno sguardo. Mentre Harry con un balbettio emozionato disse

- A chi appartiene? Non l'ho mai visto eppure mi pare familiare, mi da una strana sensazione come un sapore di casa.. - L'apparizione sembrava scrutare il ragazzo, poi si girò inoltrandosi nella foresta, stava calando la sera ed il freddo era pungente. Era quasi sembrato un invito, voleva che Harry la seguisse.

C'erano ancora qua e là mucchi di neve che ricoprivano arbusti e massi.

Harry non aspettò la risposta alla sua domanda o forse non volle sentirla. Sapeva solo che doveva seguire il patronus della cerva.

L'istinto gli diceva che era importante, che l'animale aveva una soluzione che lui non si attendeva. Con la bacchetta in mano non perse di vista la cerva d'argento. In alcuni punti corse anche, con la paura di rimanere indietro e perderla di vista.

" Perchè non parlava? " Si chiese, mentre attento osservava il patronus. "Cosa voleva da lui? Dove voleva condurlo?" Domande senza risposta e una marea di dubbi. "E se fosse stata una trappola?"

Poi la cerva si fermò,sembrò battere con lo zoccolo a terra, si girò a fissarlo, sembrò annuire ed infine svanì.

Di colpo calò il buio.

- Lumus -

Perchè l'aveva portato lì? Poi capì,quando, sotto una lastra di ghiaccio, vide l'elsa di una spada, ma non era una spada qualunque ma quella appartenuta al nobile, e coraggioso Godric.

Provò con vari incantesimi a richiamare la lama, ma non accade nulla, finchè una voce strascicata alle sue spalle disse



- Prova con il motto di Hogwarts, dicendo chi sei e perchè la vuoi - Harry si voltò, Lucius lo fissava serio e annuiva, non era certo di capire, ma fece come gli venne detto.

- Draco dormiens nunquam titillandus", (che in latino significa "non disturbare il drago che dorme), Io Harry James Potter, figlio della casa di Godric Grifondoro, reclamo la spada, per adempiere al compito affidatomi da Silente. Distruggere gli Horcrux e quindi Voldemort. - Il tono di Harry era stato quasi solenne mentre diceva quelle parole.

Come per incanto il ghiaccio si ruppe e la spada apparì nelle sue mani.

- Sai cosa devi fare. - Disse una voce incorporea. Potter fece cenno a d Hermione che depositò la coppa a terra, e poi disse

- Allontanatevi, credo sia più sicuro.-
Hermione accennò una protesta, ma mani forti, incuranti delle sue obiezioni, la tirarono al limitare del bosco.

- Non fare storie, mezzosangue, o giuro che ti lego.- La rimbrottò secco Draco.

- Ma Harry.. -

- Harry sa quello che fa e che solo lui può fare. Ora taci e lascialo lavorare.-
Lucius, invece, rimase accanto al ragazzo sopravvissuto

- Procedi Potter. Io sto qui.- Il tono dell'uomo non ammetteva repliche.
Harry, stringendo l'arma, annuì e con un colpo secco la divise in due. Dalle due metà del horcrux fuoriuscì un liquido simile a sangue, ma nero, nella sua testa un urlo agghiacciante lo gelò,mentre veniva pervaso da un dolore lancinante alle tempie. Si strinse la testa con le mani, mentre sentiva una voce che lo incitava


- Combattilo ragazzo, non farti sopraffare, - era facile a dirsi, lo sentiva esplodere nel cervello, gli dava delle visioni orribili: Ginny morta, il corpo scempiato.

Un ringhio rabbioso gli sortì dalle labbra, ma la voce lo rassicurò

- sono solo false proiezioni, non crederci. Tu sei più forte. - Poi, finalmente, come se fosse spinto da qualcosa di sovrannaturale, riemerse da quell'incubo.

Con una forza titanica lo respinse, ed alla fine, come se fosse esplosa una bombarda maxima, con un rumore sordo tutto finì, lasciandolo stremato ed ansimante in ginocchio a terra.

Lucius si chinò e lo aiutò a rialzarsi, senza parlare, insieme raggiunsero Draco ed Hermione, che li stavano aspettando ai confini del bosco.

Nessuno fiatò, il viso di Harry era come un libro aperto. Aveva l'aria pallida e sfinita, ma soddisfatta, la fine di Voldemort ora era più vicina.

Draco con naturalezza avvolse un braccio sulle spalle della moglie traendola a se. Lei si lasciò stringere, sentendosi rassicurata dalle calde braccia del ragazzo.

Nella tenda furono accolti da sguardi interrogativi, Narcissa da chioccia, si dedicò a rifocillare e scaldare i ragazzi che accettarono di buon grado i suoi rimbrotti, mentre Lucius l'aggiornava rapidamente sulle novità.

Ora rimanevano altri tre Horcrux, se Voldemort aveva usato oggetti appartenenti ai fondatori, ne mancava uno solo, un diadema che apparteneva a Priscilla Corvonero.

Poi c'era Nagini, Harry l'aveva scoperto da poco. Infatti dopo che avevano distrutto i primi Horcrux, il signore Oscuro l'aveva rinchiusa in una bolla protettiva, ma non avevano idea quale fosse l'ultimo e forse il più importante Horcrux creato dal signore Oscuro. E per avere la speranza di sconfiggerlo, dovevano prima distruggerli tutti.

I giorni seguenti, Hermione, cercava indizi, sia sul diadema che sembrava fosse perduto, sia sull'ultimo " contenitore ".

Draco invece stava imparando a contenere i suoi poteri, grazie agli insegnamenti del padre.

Ora era in grado di controllarli. Si sentiva pronto alla battaglia, carico di energie, per la prima volta si sentiva realmente speranzoso nella vittoria. Fino ad ora non aveva mai creduto realmente che ce l'avrebbero potuta fare davvero.

Non perdeva mai di vista la moglie e cercava di tenerla lontana dal rosso, che continuava a stargli sempre di più sulle palle.

Si tolleravano a malapena. Infatti Ron non perdeva occasione di provocarlo, avvicinandosi ad Hermione, toccandole la mano quasi per caso, dandole a parlare, chiamandola "tesoro". Le gironzolava sempre intorno, come un cane attorno ad un osso, e Draco, per quanto avesse tentato con tutte le sue forze di mantenere il controllo, aveva accumulato rabbia su rabbia. Anche perchè Hermione non sembrava sottrarsi a tutte quelle attenzioni, anzi sembrava dargli corda e Draco "friggeva". Il punto di rottura si raggiunse proprio durante uno degli scontri verbali, che spesso li vedevano protagonisti, le battute al vetriolo si sprecavano, tanto che nella tenda alla fine successe il finimondo.

Draco aveva afferrato Ron per il collo, non si era trasformato, ma era molto forte e l'altro no riusciva a liberarsi, rosso in viso rischiò il soffocamento. Mentre Draco gli sibilava letale

- Sta-lontano-da-lei!!-

Hermione stufa, urlò

- No!! Fermati!! - Rimanendo inascoltata, ricorse alla bacchetta e con uno stupeficium ben assestato schiantò Draco, che venne sbalzato lontano..Mentre il povero Ron, ancora convalescente, venne preso in pieno da una fattura orcovolante. Non fece distinzioni di sorta, ne aveva abbastanza dell'uno e dell'altro, si sentiva come un osso che due cani si litigavano ed ora era furiosa, i nervi scoperti vibravano, la bacchetta nelle sue mani emetteva scintille minacciose.

Sembrava una teiera, fumava dalla rabbia.

Improvvisamente, però, un giramento di testa le fece perdere l'equilibrio e, se non fosse stato per Harry, si sarebbe trovata per per terra a raccogliere margherite.

- Ehi, Mione, che ti prende? - Chiese preoccupato l'amico.

- Non è nulla,solo un giramento di testa. -

- Sei troppo stressata, devi cercare di rilassarti.-

- Ah.. Tu dici? - Chiese con tono ironico, incrociando le braccia.

Potter sorrise, scuotendo la testa, l'amica era incorreggibile. Iperattiva, sempre in prima linea e testarda come un mulo. Anche Narcissa, che aveva osservato il lieve mancamento della nuora le si era fatta vicino preoccupata. Poi le mormorò, in modo che sentisse solo lei

- Io e te dobbiamo parlare. - Hermione la guardò confusa, ma per rispetto annuì. La suocera le era sembrata preoccupata e quindi non pose domande in quel momento.

Appena fu libera dai suoi soliti compiti giornalieri, una mano l'afferrò trascinandola dietro un cespuglio

- Hermione, sono preoccupata, sei pallida e hai poco appetito, ho visto che quando cucino, cerchi di trovare qualcosa da fare fuori dalla tenda, come se gli odori ti infastidissero, da quando non vedi il tuo ciclo?- Il tono ansioso di Narcissa la stupì, aprì la bocca per controbattere, ma poi la richiuse aggrottando la fronte

" Da quando non vedeva il ciclo? " Eppure prendeva la pillola, oddio con tutto quel casino non aveva più approfondito il discorso con Draco, le parole che le uscirono dalle labbra furono un sibilo minaccioso.

- Io lo ammazzo a mani nude, rendo me stessa vedova! Dov'è quel bastardo, che lo castro? - Piantò la suocera, che aveva avuto le sue risposte e che la vide come un panzer andare alla ricerca del figlio, che ora era davvero nei guai.

Hermione era sul piede di guerra. Narcissa, tuttavia, non era preoccupata, sorrideva beata, stava per diventare nonna. Solo quel pensiero giganteggiava nella sua mente. Voldemort, la guerra, tutto dimenticato.

Hermione intanto aveva trovato suo marito, seduto su un masso, stava ammazzando il tempo, con un coltellino intagliava un ramo.

- Tu..tu..tu.. -

- Guarda che non sono occupato - ghignò lui, ignaro dello tzunami che stava per investirlo.

Ma lei era come una fiera a cui avevano appena sottratto la preda, molto incazzata , stava brandendo la bacchetta che da sola sembrava produrre scintille.

- Fa poco lo spiritoso Malfoy, mi hai messo incinta di proposito. Io ti uccido, io ti disintegro! -

Intanto intorno a loro si era fatto capannello. Non sapevano perchè i due litigassero, ma almeno uno di loro gongolava.

Ron sornione disse

- Cinque galeoni, che a Malfoy verranno staccati i gioielli di famiglia!

- Harry gli diede il cinque e disse - ci sto.-



Lo scontro verbale fu un monologo degno di uno scaricatore di porto.

- Come hai osato? Verme!!-

- Tesoro,calmati, io...-

- Non osare chiamarmi tesoro. Sei una cacca di troll, un immondo subdolo serpente strisciante, viscido, schifoso...-
Hermione snocciolò tali e tanti insulti che Draco non aveva mai avuto il bene di sentire o immaginare, cercava di giustificarsi, ma non riusciva nemmeno ad infilare una parola in mezzo al monologo di Hermione.
Lucius attratto dalle urla, allibito, arrivò appena in tempo per vedere suo figlio appeso ad un albero a testa in giù.

Hermione pallida e furente si voltò verso il gruppo e disse


- Il primo che apre bocca va a fargli compagnia, e non mi interessa chi esso sia - e a passo di marcia maledicendo il marito ed i suoi avi se ne andò nella tenda.
Lucius scandalizzato dallo spettacolo dato dalla nuora chiese

- Ma si può sapere cosa Merlino è successo?-
Fu Narcissa a rispondergli, che nonostante la situazione sorrideva beata

- Hermione è incinta. Diventeremo nonni!-
Lucius per la prima volta sorrise a tutta bocca,

- Bravo, figliolo!- Disse con aria soddisfatta.
Mentre Draco veniva tirato giù dall'albero, Harry scuotendo la testa, si congratulava suo malgrado

- Sei matto Malfoy, un figlio ora... Questa Hermione non te la perdonerà facilmente. Credimi te la farà scontare.-
Nessuno notò Ronald Weaslay che con le labbra strette si allontanava a pugni stretti, con il cuore a pezzi. L'aveva persa per sempre.

- Congratularmi con il furetto? Mai! Piuttosto mi faccio frate babbano!- Mormorò rabbioso.

Quella notte nessuno dormì molto, chi perchè troppo eccitato, chi perchè rabbioso, chi perchè spaventato. Draco passò la notte fuori dalla tenda, Hermione quando lui si era presentato per dormire, furiosa, senza dire una parola, gli aveva lanciato cuscino e coperte, e fatto capire chiaramente che non intendeva condividere il letto con lui.
Mogio li raccolse e, girandosi dopo averle lanciato un'occhiata mortificata, uscì.
Si sentiva colpevole, ma era felice.
Finalmente si sentiva in pace, il suo lato veela taceva appagato, sarebbe divenuto padre. Sorrise alla luna e mormorò

- Padre... sarò padre -

The secret of Malfoy |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora