Capitolo 6

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Draco era furioso, sentiva la bestia crescere. Ma la cosa che lo stava angosciando era il dolore che lo pervadeva: Hermione stava soffrendo, le sue emozioni lo stavano bruciando, consumandolo dentro, alla stregua di un ciocco di legno. La sua compagna era sconvolta e lui non lo poteva permettere.

La risata maligna di sua zia gli trapanò le orecchie mentre si accingeva ad uscire, lui stava trasformandosi, nuovamente le ali argentee si spiegarono aprendosi. In quel momento, una figura ansimante e terrorizzata si stagliò sulla porta.
Esattamente come lui, Hermione aveva percepito il cambiamento, e infischiandosi delle conseguenze si precipitò da Draco, memore del fatto che era l'unica con il potere di calmarlo.


Era lei, la sua " metà della mela ", il suo cuore.


" Non farlo ti prego!"

" Vattene! " Le ringhiò nella mente.

" Draco.."

" Ubbidisci! " Il tono duro di lui la spaventò maggiormente.


Hermione era a bocca aperta, per quanto avesse già assistito al suo cambiamento, lo fissava impietrita.

Sembrava un angelo, non aveva proprio assunto l'aspetto di un veela, non per come li conosceva lei, infatti le ali non erano squamose ma con grandi piume argentee, proprio come nella prima trasformazione, sembravano seta e davano l'impressione che fossero morbide al tatto.

Lui con ogni probabilità era anomalo, una " creatura magica " per così dire mezzosangue, manteneva entrambe le caratteristiche del suo essere umano e veela allo stesso tempo, influenza della magia che scorreva potente nel sangue della sua famiglia probabilmente.

Pericoloso e potente, difficile da controllare se scatenato.
Draco stava immobile come un angelo vendicatore. Bellatrix, richiamata indietro dalla voce di Hermione, fissò corrucciata la scena che le si parava davanti. La maniera come Draco stava fissando la mezzosangue non le piaceva, troppo protettivo il suo sguardo, troppo possessivo, istintivamente schiantò la ragazza con un moto di fastidio, la vedeva come una rivale. Ma non appena il corpo di Hermione toccò terra, colpita in pieno dall'incantesimo della Lestrange, la rabbia del nipote esplose e potente si riversò dentro di lui, partendo dalle viscere, dilagando poi nel suo corpo che cominciò a tremare, le sue ali vibrarono i suoi occhi mandavano lampi assassini.

Bellatrix aveva fatto l'unica cosa che non doveva, toccare la sua compagna. Furioso osservava il corpo di Hermione, che giaceva in terra inerme. Poi rialzò il capo e gli occhi divennero ancora più neri con pagliuzze rosse. La strega aveva decretato la sua condanna.

Un grido profondo, come se fosse di una bestia ferita, lacerò l'aria. I palmi delle mani diafane di Draco si allargarono, comparvero sfere di fuoco ed il sorriso si smorzò sulle labbra della zia, che lo stava fissando spaventata, rendendosi conto dell'errore commesso.
"Sottovalutare un veela è un errore da non commettere mai, pena la vita. Possono perdere il controllo in un secondo, soprattutto se si tocca la loro compagna o la prole, la loro rabbia allora veicola le sfere di fuoco che diventano inarrestabili." Così recitava il prontuario sulle creature magiche studiato a suo tempo a Hogwarts, solo che Bellatrix, tutta presa dalla sua passione incestuosa per il figlio della sorella, l'aveva dimenticato.

La sua libido perversa l'aveva condotta su di un sentiero pericoloso. Il desiderio di giacere con il nipote le aveva fatto scordare la reale natura di lui. Ora con occhi quasi imploranti ed il labbro tremulo lo fissava, il cuore le batteva all'impazzata, era allibita, ma, per quanto impaurita, si sentiva affascinata ed eccitata, ora più che mai lo voleva.

Draco non si era trasformato completamente ed aveva assunto delle caratteristiche diverse dai comuni veela, che erano decisamente spaventosi. Lui era rimasto uguale nel fisico, gigantesco, con ali vibranti, i suoi occhi grigi erano diventati neri come la pece, sembrava che un alone argenteo lo avvolgesse. Quest'aura lo rendeva di una bellezza eterea, ma al contempo spaventoso. Incuteva timore il veela, un 'oscura paura s'impossessava chi lo guardava, Bellatrix per prima, ma la sua lucida follia prevaleva comunque, rendendola incurante dei rischi.

Entrambi avevano agito incuranti delle conseguenze, lei preda della libido, lui della rabbia.

Il suono lancinante emesso dalla creatura, aveva attirato gente, che accorsa sul posto rimase boccheggiante a fissare la scena.
Il giovane Malfoy era un Veela,o qualcosa di molto vicino.
Qualcuno velocemente andò a chiamare l'Oscuro Signore, che scivolando silenzioso comparve sulla scena, come un demone che sogghignante e maligno avrebbe approfittato della situazione.

Colse al volo la situazione e le magnifiche opportunità che gli offriva, un ghigno soddisfatto gli balenò in volto, Draco Malfoy gli avrebbe fatto vincere la guerra magica.

In fondo Lucius e suo figlio non erano poi così inutili.

Ne avrebbe tratto vantaggio per se stesso e per i suoi, la sua mente alacre gli prospettò diversi utilizzi interessanti del ragazzo.

Una smorfia simile ad un sorriso si allargò gradatamente sul viso dell'uomo dal profilo serpentino e con voce fredda, ma pericolosa, disse

- Bene, il giovane Malfoy è una vera scoperta preziosa. - Nella mente diabolica dell'uomo già vedeva un esercito di veela sotto il suo comando. Lo avrebbe usato come stallone da monta, violando la sua natura monogama, snaturando quello che era. Già stava valutando possibili purosangue da usare come giumente da riproduzione. Le giovani figlie di molti suoi mangiamorte sarebbero state perfette, ma poteva anche attingere alle vittime della guerra, per principio non faceva prigionieri, a meno che non avesse progetti per loro in mente, ma per le prigioniere era un altro discorso. Ne aveva utilizzate varie nel cerchio come "intermezzi " sessuali per se ed i suoi, ma poteva cambiare la loro destinazione d'uso, non più una monta di gruppo, ma una monta con un veela.

Draco, ignaro degli oscuri progetti del lord, era fuori controllo, stava per lanciare le sfere di fuoco, i rumori provenienti dalla sua gola non promettevano nulla di buono, ma una trentina di bacchette erano puntate su di lui.

Con una mano il Lord li fermò, esclamando

- Fermi! Se volete che si plachi, dovete prendere e minacciarlo attraverso la sua compagna, - mentre parlava, diede uno sguardo ad Hermione, che stordita cercava di sollevarsi da terra per raggiungere il biondo. Poi sicuro disse - e deduco che sia lei, la mezzosangue. - Ghignando e rivolgendosi ai suoi fidi sgherri disse

- PRENDETELA! -

A quel grido fu il panico, Draco si scatenò, con le ali provocò un vortice d'aria e palle di fuoco cominciarono a saettare nella stanza, mentre lui si poneva davanti ad Hermione.

The secret of Malfoy |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora