Capitolo 12

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Le condizioni di Ron, erano preoccupanti, lei, ancora tra le braccia di Draco, fissò interrogativa i volti dei presenti, che improvvisamente sembravano vergognarsi di guardarla in faccia per non doverle mentire.La triste realtà le piombò addosso di peso, schiacciandola, allora strattonandosi dalla stretta di Draco, fuggì fuori correndo, ignorò chi la stava chiamando, finchè non le mancò il fiato e quando questo avvenne, si lasciò cadere sull'erba a come un sacco vuoto .Lasciò libero sfogo alle lacrime, era sposata, faceva sesso con il marito, ma questo non toglieva che un legame forte la univa ai suoi amici, non si cancella dal proprio cuore una persona perchè ad un altra non piace. In questi mesi si era adeguata ad essere la donna di Draco, e questo non stava a significare che aveva cancellato Ron dal suo cuore, se non nelle vesti di amante o fidanzato. Non pensava più a lui in quel modo, era come se l'incombente presenza di suo marito assorbisse ogni sua energia emotiva. Aveva accettato il suo ruolo, ma Ron rimaneva Ron, lo sciocco ed impacciato " rosso ", che per primo le aveva fatto battere il cuore, colui con il quale era cresciuta e, nonostante tutto, che rimaneva il suo migliore amico. Non si era rifugiata a cercare consolazione tra le braccia di Draco, perchè sapeva che non avrebbe capito, ma anzi avrebbe stimolato la sua gelosia, quindi aveva chiuso la sua mente non voleva sentisse quello che provava. Ron, il suo Ron, stava morendo.. Disperata, pensò che il penultimo di casa Weasley aveva solo diciassette anni, non era giusto che morisse in quel modo.

" Ron, non morire ti prego. Apri gli occhi, non cedere all'oblio."

Si rannicchiò sulla fredda ed umida terra, dove rimase a lungo mentre le lacrime correvano inarrestabili, poi, spossata dal lungo pianto, ancora con l'eco dei singhiozzi che le facevano sussultare il petto, si addormentò.

Preoccupati per non averla vista tornare, Draco ,che la chiamava senza ricevere risposta, andò con Potter e suo padre alla ricerca della giovane moglie.

" HERMIONE " gridava cercando di sentirla.

Ma la sua mente rimaneva muta, Hermione aveva alzato un "muro" che gli impediva di percepirla.

"Lascia che ti trovi mezzosangue e e non ti siederai per una settimana, ridurrò il tuo magnifico culetto pallido al colore rosso perpetuo, da tanti sculaccioni che ti darò." Pensava ondeggiando dalla preoccupazione alla rabbia. Era furioso non solo con lei, ma anche con chi lo aveva ostacolato, impedendogli di raggiungerla in tempo. I suoi familiari dovevano imparare a farsi un pacco di cazzi loro, non avrebbe tollerato altre ingerenze. In quello stato d'animo cominciò una accalorata discussione con sua madre, che aveva la pessima abitudine di elargire consigli non richiesti e che non aveva ancora capito, che il suo cucciolo ormai era adulto e vaccinato.

- Te l'avevo detto che dovevo seguirla - sibilò alla donna che lo aveva messo al mondo e che l'aveva fermato.

- Starà bene, vedrai. Ha bisogno di stare sola, falla rifiatare, le sei sempre addosso - riprese redarguendolo.

- Madre! - Esclamò stizzito.
- In questo momento non puoi aiutarla, ha bisogno dei suoi spazi, dalle tregua.-
Lui si rivoltò come la serpe che era e disse secco
– Non vi impicciate di faccende che non vi riguardano. Come gestisco il mio rapporto con MIA moglie sono affari che non devono riguardavi in alcun modo. Quindi tenete quel lungo naso fuori dalla mia vita e di quella di Hermione, se volte andare d'accordo con me. -
Gli occhi gli si erano addirittura scuriti dalla rabbia e Narcissa involontariamente fece un passo indietro. Non riconosceva più suo figlio, aveva sempre avuto una benefica influenza su di lui, si era sempre confidato con lei, che era stata sempre la prima dalla quale correva per ogni suo problema, piccolo o grande. Mentre lui si allontanava a passi decisi e rabbiosi , si rese conto che non era più la prima donna della vita di suo figlio, era cresciuto e lei non l'aveva saputo "vedere". Improvvisamente si sentì vecchia.
Harry, Lucius e Draco cercarono Hermione per tutta la notte, la trovarono all'alba addormentata vicino al fiume.
Era rimasta li sul greto a tirare le somme della sua giovane vita, di quello che aveva perso, e di quello che aveva guadagnato.

Aveva ripensato a Silente, la cui voce rassicurante avrebbe tanto voluto poter riascoltare, lui avrebbe saputo trovare le parole per consolarla, oppure avrebbe trovato la maniera di salvare Ron, nulla era impossibile per il vegliardo.

Ma Silente era morto e ora anche Ron " la stava per lasciare "...

Cercò di allontanare il pensiero e si ritrovò a pensare a Draco, a come l'aveva salvata dal cerchio e a tutto quello che ne era seguito, fino alla liberazione dei Malfoy. Draco occupò ad un certo punto gran parte dei suoi pensieri, non sapeva esattamente cosa provava per lui, il desiderio tra loro scorreva come fuoco liquido e si chiese se fosse tutto lì il loro rapporto alla fine, se non ci fosse altro.

Pura chimica scatenata dalla connessione, forse il leggendario rapporto tra veela e compagna si riduceva tutto a questo. Non lo sapeva, ma forse era in fuga anche da questo, aveva bisogno di prendere le distanze da tutto anche da lui, la sua mente doveva riordinare tutti gli eventi che l'avevano travolta a valanga. Aveva bisogno di capire davvero l'uomo che suo malgrado si ritrovava per marito, era confusa, emotivamente fragile in quel momento, ma anche spaventata in fondo. Tutto quello che aveva passato dalla sua cattura da parte dei mangiamorte in avanti le era piombato di colpo sulle spalle, Ron aveva agito da catalizzatore, e lei non sapeva come gestirlo.

Oltretutto aveva visto Draco, armeggiare nella sua borsa, era convinta che stesse macchinando qualcosa alle sue spalle. Con lui non poteva mai stare tranquilla, nonostante la connessione suo marito rimaneva ancora in gran parte un mistero per lei.

Fu svegliata con poca grazia da un marito preoccupato e dagli altri che l'avrebbero strangolata volentieri per averli indotti a quella assurda ricerca.

Assonata, intorpidita, infreddolita fu strattonata in piedi da Draco

– incosciente, stupida, senza cervello né coscienza, di una mocciosa! - Le urlò contro – Cosa, Merlino, ti è saltato in mente di fuggire così! Hai idea di come mi hai fatto stare in pena? Hai idea di come abbiamo passato la notte io e gli altri? - Senza nemmeno darle il tempo di ribattere esplose – A CERCARE TE!! QUELL'IDIOTA DI MIA MOGLIE CHE PENSA CHE NON ABBIAMO DI MEGLIO DA FARE, CHE VENIRLA A RECUPERARE DALL'ABISSALE BARATRO DELLA SUA STUPIDITA'!! GUARDATI! GUARDA COME SEI RIDOTTA!! TI VERRA' UN ACCIDENTE! E TI STARA' PURE BENE!! - Poi, continuando ad urlare improperi, si tolse la giacca e gliela mise sulle spalle, infine con tono sommesso, ma che non ammetteva repliche, aggiunse – Non azzardarti mai più a farmi una cosa simile o giuro che te ne darò talmente tante, che al San Mungo dovranno aprire un nuovo reparto solo per te. - Poi la strinse a se con forza, abbracciandola muto. Dopo Draco fu la volta di Harry, che stavolta era davvero arrabbiato, negli occhi aveva la paura

– E se i mangiamorte ti avessero trovata? Eh Herm?! Come te la saresti cavata? - Lei tentò di ribattere, ma Harry con un gesto secco della mano continuò – No Hermione, la verità è che non hai riflettuto nemmeno per un attimo sulle terribili conseguenze che il tuo gesto avventato poteva avere. Non hai scuse, la foresta per giunta è piena di animali selvatici potenzialmente pericolosi e tu sei anche scappata via senza la tua bacchetta. Azzardati di nuovo a fare una stupidata simile ed in quel reparto nuovo del San Mungo aiuto Draco a mandartici, almeno saremo certi che là non farai altre stupidaggini.- Tirando il fiato, fece poi per continuare la sua tirata, quando lei disse a occhi bassi – mi dispiace Harry, ti chiedo scusa, chiedo scusa a tutti.- Ma la paternale non era finita, poi fu la volta di Lucius che, caldo come un iceberg, intervenne

– Le scuse non servono, vedi solo di comportarti meglio in futuro, sei una Malfoy ora, certi colpi di testa non sono ammissibili e sono pericolosi. - Fortunatamente per lei, le parole gelide e taglienti dell'uomo furono interrotte dall'arrivo di un patronus che, svolazzando intorno a loro, finì con il fermarsi di fronte a Lucius che si bloccò come impietrito, riconoscendone l'origine, era quello di suo cognato Rod.

La voce di Rodolphus Lestrange catalizzò la loro attenzione.

- So che sei vivo e stai bene, forse è venuto il momento di presentare il conto a tua cognata. Voglio incontrarti, ho qualcosa da proporti. Domani notte alla radura degli dei folletti della cornovaglia- poi il patronus svanì.

- Non penserà sul serio di andarci?! - Disse Harry - E' sicuramente una trappola. -

- Potrebbe, come no - disse atono lui, che aveva la fronte corrucciata e l'aria pensierosa.

- Lestrange, è un uomo ferito nell'orgoglio, Bella non fa mistero delle sue preferenze tra le lenzuola, non ha freni né limiti, inoltre gli sbatte in faccia senza remore tutte le sue, ehm, avventure. -

- Scopate! - Intervenne Draco – chiamate le cose con il loro nome. Bella è una maniaca pervertita, che si scoperebbe pure il suo cane, se non lo ha già fatto, padre. -ed una smorfia di disgusto apparve sul volto diafano del ragazzo, illuminato dai raggi del sole nascente.

- Draco! Modera i termini. E' sempre la sorella di tua madre.- latrò Lucius, infastidito dalla crudezza dei termini.

- Sarà pure mia zia, ma dal momento che mi voleva, chiedo perdono, scopare! Credo di avere tutti i diritti di dire quello che ho detto. Qui la parentela non centra, mi dispiace solo che mia madre condivida il suo sangue con quella...Puttana.- Rispose duro Draco.

Era la prima volta che contrastava apertamente suo padre e Lucius si trovò ad ossevare per la prima volta davvero suo figlio. " E' cresciuto...E' un uomo..."

Harry fissò Malfoy senior, seriamente preoccupato, ignorando del tutto i commenti sulla Lestrange, chiese, chiaramente riferendosi all'appuntamento con il magiamorte

- Si ma..-

Lucius gli lanciò un'occhiata seria e rispose

- Vedremo, ci penserò. Conosco bene quella radura, è all'aperto non c'è modo di fare un agguato. Forse sarà necessario rischiare. -

- Padre, non dimenticare che è sempre un fedele del signore Oscuro. Non mi fido. -

- Ma è pur sempre un purosangue ferito nell'onore - riprese sicuro delle sue parole.

Mentre entravano nella tenda discutevano ancora, Narcissa intanto si affaccendava intorno al ferito.

Era entrata in modalità mamma chioccia.

- Hermione tesoro, mettiti vicino alla stufa e voi venite qui, ho fatto il te, bevetelo mentre è caldo. -

- Draco, sposta la sedia a tua moglie e portale la tazza. -
La velocità delle sue istruzioni non diede tempo a nessuno di dire una parola, ma fece corrugare la fronte a Lucius come a suo figlio, e ancora lei continuava.
- Mangia qualcosa cara. -

L'espressione stupita della nuora la fece ridacchiare e dire

- Sono una madre, non scordarlo, ed in fondo siete tutti miei parenti, anche se molto alla lontana. -

- Parenti? - chiese Harry sorpreso ed incuriosito.

- Vedi nel mondo magico, specie per certe famiglie, la purezza è tutta, gira che ti rigira, una faccenda che ci lega tutti e ci ritroviamo imparentati l'uno con l'altro. Almeno una volta -

Draco storse il naso, mentre portava alle labbra la tazza, e poi disse, indicando con il capo Ron

- Volete dire che sono imparentato con quello là? -

- Si, io e Molly siamo cugine alla lontana. Come lo ero con il padre di Harry. -

Il giovane Potter sgranò gli occhi, condividere e sopportare Draco per il quieto vivere poteva passare, ma il pensiero che fosse un suo lontano parente gli faceva accapponare la pelle.

Draco che, come suo padre, era anche un legilimens naturale, sentì i pensieri del moro e, ghignando, disse

- Non ci tengo nemmeno io ad annoverarti tra i miei parenti preferiti, non credere .-

- Smettetela voi due - disse secca Hermione, che stava mandando a pieno regime il suo cervello ed era disturbata dall'ostilità latente che avvertiva nell'aria.

- Perchè non usiamo Draco, per eliminare " l'uomo senza naso "? - Chiese Harry, lanciando un occhiata offesa all'amica. Dopo tutto avere un veela a disposizione e non sfruttarlo era da stupidi. Draco non gli piaceva molto, ma non sottovalutava affatto quello che era in grado di fare. Già lo immaginava a polverizzare Voldemort con una bella palla di fuoco. I suoi sogni di gloria furono interrotti bruscamente.

- Perchè è un veela giovane ed anche anomalo - disse con un gesto della mano Lucius, che aveva posato la tazza sul tavolo. Non voleva assolutamente che suo figlio venisse buttato allo sbaraglio solo perchè era un veela. Quello che Potter aveva in mente non gli piaceva per nulla. Doveva fargli capire chiaramente di darci un taglio, Draco avrebbe fatto la sua parte come tutti, ma non lo avrebbe sacrificato con la banale giustificazione dei suoi poteri superiori. Se lo poteva scordare.

- Forza ragazzi a letto - disse intanto con fare materno Narcissa.

- Madre! - esclamò seccato Draco - Vi pare il caso? Siamo adulti ed io, per di più, sposato, mi sembra che abbiamo passato da un pezzo l'età del coprifuoco. - Ridacchiando nervosamente, lei rispose

- Scusa, è che siete talmente giovani.. -

- Smettila, Cissy, di sfoderare la tua voglia di maternità, ormai potresti essere quasi nonna, lo sai. -

Arrossendo, Hermione scattò

- Non intendo mettere al mondo figli, non alla mia età, e tanto meno in questo momento, quando la vita è così precaria. Se e quando sarà, i miei figli avranno genitori presenti ed amorevoli, ed un mondo sicuro. -

Harry annuì, concordando e guadagnandosi sguardi assassini da parte dei due Malfoy.

- Cambiando discorso, ho sentito che parlavate di un incontro quando siete entrati, con chi? - Chiese Narcissa, con l'intento di distrarre tutti dall'argomento. Infatti sentiva suo marito bollire dalla voglia di chiudere la bocca a qualcuno, come Draco, che incupito fissava Harry e poi Hermione alternativamente.

Lucius, con il viso privo di qualsiasi espressione, disse

- Lestrange. -

- Rod?! E quandolo hai visto? - Chiese preoccupata la moglie.

- Non l'ho visto affatto, ha mandato il suo patronus. -

- Non fidarti Lucius, sai che farebbe di tutto per mettersi in buona luce con l'Oscuro. - Disse la moglie.

- Sto valutando, ora però andiamo tutti a letto. -

- Ma c'è la guardia da fare . disse Harry.

- No, ho messo due incantesimi difensivi - rispose Malfoy sr.

- Cioè magia oscura? - Chiese la nuora, che non faceva mistero del fatto che non ne amava l'utilizzo.

- Si ma per una buona causa - rispose il suocero, mentre andava verso quella che era la sua stanza, o meglio angolo, e lasciandosi cadere a peso morto sulla branda. Era stanco, non aveva più l'età per certi strapazzi, ma non lo avrebbe mai ammesso. La notte prima l'aveva passata a cercare quella sconsiderata di sua nuora, ora voleva riposare e ritemprare le forze. Quindi tagliò corto dicendo

- Ci penseremo domani - e mise un incantesimo silenziante ed occultante.

Con un sospiro preoccupato Hermione disse

- Pensi che tuo padre andrà all'incontro? - Draco fece spalucce, si sfilò il maglione che fece cadere in terra, come il resto dei vestiti.

La moglie lo guardò torva e, prima di dirigersi verso la branda di Ron, li raccolse lanciandoglieli poi contro.

- Non sono il tuo elfo. Quindi piegali. -

- Dove vai? - Chiese lui perplesso, mentre li prendeva al volo.

- A dare il cambio a tua madre, se non te ne fossi accorto, è stanca .-

" Quindi stasera.. "

- Quindi stasera dormi - disse secca, dandogli le spalle e andando verso sua suocera.

" Donna "" ringhiò offeso. Non vedeva l'ora di ritagliarsi con lei il loro piccolo angolo di paradiso e lei lo piantava in asso con una scusa bella e buona. Si sentiva rabbioso come un bambino cui è stato rifiutato un giocattolo.Se pensava che con il matrimonio avrebbe avuto una donna arrendevole tra le lenzuola, ogni volta che aveva un prurito, beh, aveva sbagliato a capire.

- Malfoy, so di che sesso sono, quindi rassegnati e fa la nanna, o giuro che ti schianto - rispose lei con tono sostenuto.

- Scusa? -Le chiese l'anziana, alzando un sopracciglio. Aveva sentito il tono alterato di Hermione e la fissava interrogativamente, lei vergognandosi rispose

- Parlavo con suo figlio, a volte è come una spina nel fianco, fastidiosa. -

Brontolando il biondino si infilò tra le coperte " anche da mezzo morto il rosso gli dava noia " pensò scocciato. Mentre rabbiosamente faceva le sue considerazioni, la voce di Hermione gli risuonò chiara e soprattutto dura nel cervello " Vergognati! "

Poi Hermione, ignorando il ringhio sommesso del marito, si sedette accanto a Ron, prendendogli la mano, mentre con delicatezza gli scostava una ciocca rossa dalla fronte madida del sudore dovuto alla febbre.

Quella notte nè Hermione, nè il suo amorevole marito chiusero occhio, una perchè preoccupata per quello che era solo una amico, e l'altro perchè roso dalla gelosia, che lo bruciava dall'interno come una fiamma, che lenta gli lambiva mente e anima, tanto che cominciò a porsi domande.

Era solo il senso di possesso che nasceva dalla sua natura veela o vi era molto di più tra loro? Considerazioni simili la stessa Hermione le aveva fatte nella sua nottata nella foresta, ora era il turno di Draco. In fondo neanche lui sapeva veramente cosa significasse essere un veela e quanto questo fatto influisse sulla sua parte umana.

Mentre rifletteva aveva chiuso la mente, creando una specie di barriera, non voleva che nè la giovane, nè i suoi genitori sentissero cosa lo tormentava.

Talmente preso dalle proprie riflessioni, non si rese conto che anche Hermione stava facendo altrettanto, tirando le somme della sua imprevedibile vita.

Si rendeva conto che aveva fatto presto a criticare quello che le stava accadendo, ma era inutile, doveva solo accettare il suo destino, cosa che in realtà, nonostante l'apparenza, non aveva ancora fatto. Aveva cercato di nascondere la sua ostinata resistenza a quanto le era successo nel profondo di se stessa, nemmeno Draco era a conoscenza delle sue remore, le aveva tenute ben nascoste. Ma ora nel silenzio della notte venne a patti con se stessa, Draco era il suo futuro.

Valutare ogni singolo errore del passato non l'avrebbe portata che a nascondere il suo malessere, certo non lo poteva negare, ma ci doveva convivere o la sua vita sarebbe stata un vero inferno.

Passò buona parte della nottata a fissare Ron, capendo che l'affetto che la legava a lui non sarebbe mai venuto meno e che in passato aveva confuso questo sentimento con qualcosa di più importante. Il suo rosso amico avrebbe fatto sempre parte della sua vita anche in futuro, qualunque cosa ne avesse detto Draco, ma prese coscienza che non l'amava, non l'aveva mai amato. Il sesso che avevano condiviso era da imputare agli ormoni in subbuglio e alla illusione di vivere l'amore, ma ora lei sapeva che non era così.

"Cos'è davvero l'amore allora?" Si chiese."Cosa mi lega a Draco? Solo la connessione o c'è di più?"

Draco a sua volta aveva i medesimi interrogativi, ma essendo di natura più pratica ed opportunistica, concluse che in fondo non aveva importanza. Hermione era sua, lui la voleva, niente altro contava, se poi si fosse aggiunto l'amore, lo avrebbe accolto volentieri. Alla fine soddisfatto delle sue conclusioni si addormentò, Hermione rimase sveglia più a lungo, era suo dovere vegliare Ron ed i suoi pensieri non le davano pace, ma poi la stanchezza la tradì e crollò.

Il mattino successivo, si svegliò nel suo letto, durante la notte si era addormentata, e Draco silenzioso l'aveva portata nel loro letto.

- Buongiorno Hermione - le sussurrò sulle labbra il ragazzo.

- Uhff..giorno - biascicò lei con la voce impastata.

- Oh mio Dio, mi sono addormentata! Come sta Ron? - Esclamò agitata.

- Sta bene - sibilò il marito, infastidito.

Intanto al tavolo intorno alla colazione che Narcissa aveva preparato stupendo tutti, Lucius ed Harry stavano valutando il messaggio di Rodolphus.

- Sicuro che non c'è modo di accompagnarti e guardarti le spalle? - Chiese il ragazzo preoccupato.

"Che strano mi sto preoccupando per Malfoy, devo essere impazzito.." Riflettè in un lampo.

- No, è all'aperto, e Rod se ne accorgerebbe se ci fosse qualcuno nascosto. - Rispose Lucius. "Che strano, pare che Potter si stia preoccupando per me. Grifondoro.. Tanto cuore e poco cervello." Osservò nel silenzio della sua mente, ma ne era commosso, anche se nulla trapelò di quella emozione. Solo Narcissa, che lo conosceva bene capì, e sorrise, incontrandone lo sguardo.

Lucius alla fine disse deciso che sarebbe andato da solo, ma Harry insistette nel seguirlo, dicendo in un tono che non ammetteva repliche

- Lei non ci pensi, starò lì a guardarle le spalle. So quello che faccio. -
Non lo avrebbe lasciato andare da solo, non lo avrebbe permesso.


Quel nuovo sodalizio era strano. Lo pensavano tutti, ma nessuno azzardò osservazioni di sorta.

Quella notte Lucius mandò il suo patronus e poi andò all'appuntamento insieme ad Harry che, arrivati, si celò sotto il suo mantello dell'invisibilità.

L'odore della terra umida, riempiva le narici del ragazzo sopravvissuto, che si era accovacciato in un angolo in attesa che Lestrange comparisse. Era preoccupato, Malfoy senjor sembrava tranquillo, ma lui temeva qualche inganno.

Poi il classico pop ed una figura avvolta in un mantello camminò verso Malfoy.

Non riusciva a sentire cosa si dicevano, ma vide il marito di Bellatrix porgere qualcosa a Lucius. che la nascose prontamente sotto il suo mantello

Harry era davvero curioso, ma non si fece distrarre e rimase guardingo con la bacchetta stretta in mano. Poi li vide parlottare e con cenno del capo salutarsi.

Aspettò un attimo e poi si sfilò la cappa, dirigendosi verso Malfoy sr, che disse

- Vieni andiamo, ci sono molte novità su cui discutere e credo che sia giusto, che anche gli altri sentano. -

Intanto al campo, una nervosa Hermione cercava di evitare gli abbracci, che suo marito sembrava volerle fare in continuazione, satura tirò fuori la bacchetta e, piantandogliela all'altezza del viso, disse



- Sfiorami ancora e giuro che, in men che non si dica, rimarrò vedova. -

Narcissa osserva divertita le schermaglie dei due giovani.

- Ehi cos'è, sei sotto ciclo? Ho voglia di coccole, ti sembra strano? - disse, guadagnandosi un occhiataccia dalla consorte, che rispose

- Mi sembrerà strano il giorno che non ti struscerai addosso a me almeno una volta. - Aveva l'espressione infastidita e nervosa, c'erano momenti e momenti, e a lei non piaceva dare spettacolo in pubblico. Darlo poi davanti alla suocera ancora di meno.

Lucius ed Harry fecero il loro ingresso nella tenda, ignari della tensione nell'aria.

Poi con leggerezza l'uomo gettò sul tavolo un medaglione, facendo sgranare gli occhi di tutti

- E' questo che cercavate? -

Hermione prese tra le dita l'oggetto e lo rigirò.

Sentiva un ondata si odio scaturire da esso, la catena di oro massiccio sembrava bruciarle tra le mani.

Draco sentì che qualcosa la infastidiva e disse

" Cosa c'è che non va?! "

Lei scosse il capo , non sapeva dare un nome alla sgradevole sensazione.

" Non lo so, è come se sentissi il " male, " disse lei ,facendola cadere bruscamente sul piano in legno.

- Padre che cos'è ? - Chiese perplesso Draco.

- Un manufatto oscuro, un contenitore. Distruggiamo questo ed indeboliremo il signore Oscuro, - poi, aggrottando la fronte, mentre fissava il figlio, disse

- Riesci a trasformarti e distruggerlo con una palla di fuoco? -

Non lo so, non riesco a controllare ancora i miei poteri. Fin'ora ci sono riuscito sotto la rabbia. -

- Beh, allora proviamo a far sortire il volatile che c'è in te - ghignò Harry che, avvicinandosi ad Hermione, tentò di baciarla di sorpresa. L'aveva attirata a se e, posto le mani sulle natiche,si avvicinava pericolosamente alle sue labbra, facendo strillare la ragazza.

- Harry, ma ti sei ammattito? -

In men che non si dica Draco si tramutò in un bellissimo e pericoloso veela. Aveva spiegato le ali e nei palmi delle sue mani erano comparse palle di fuoco, mentre un ringhio gutturale e spaventoso sortiva roco dal suo petto.

Come Draco in preda alla furia colpì, Harry infrappose, lanciandolo, il medaglione, che esplose emettendo come un urlo agghiacciante. Che gelò il sangue nelle vene a tutti loro.

Fu la voce di di Ron flebile a spezzare il silenzio, dicendo

- Miseriaccia cos'era? -

Subito Hermione si accostò a suo marito e cercò di calmarlo, mentre la gioia le travolgeva il cuore, Ron era salvo. Senza mostrare quei sentimenti, stavolta fu lei a strofinarsi addosso a Draco, come poco prima aveva fatto lui con lei, sapeva che era l'unico modo per riportarlo alla normalità.

Ron schifato disse

- Certo che, svegliarmi e vedere questa scena, mi fa venire voglia di svenire nuovamente. -

Harry, concentrato sul mucchietto di cenere, osservò

- Ok, un altro horcrux distrutto, sento che si sta indebolendo, anche se da Lestrange non mi aspettavo aiuto.-

Lucius disse - è ferito nel suo orgoglio e deluso da chi ha sempre idolatrato, ottimo mix per fare di lui un nostro alleato.-

Per la prima volta Harry si trovò a pensare che forse avevano una possibilità, forse...


spazio me:

ragazzi se volete andate a leggere anche l'altra storia che sto scrivendo "Tutt'altro mondo", baci aury.❤️❤️❤️


The secret of Malfoy |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora