CAPITOLO 2: SECONDA CASA

445 20 0
                                    

La Tana sembrava prendere forma in lontananza: era fatta di legno e si sviluppava verticalmente, sembrando una torretta: attorno ad essa si estendeva un vasto giardino delimitato da un grazioso torrente.

Scesero dall'auto e fecero il loro ingresso in casa, ricevendo una calda accoglienza da parte della signora Weasley e da Ginny. Hermione saltò addosso all'amica e dopo aver rifiutato un pasto completo offertole dalla madre di quest'ultima si diresse in camera per sistemare i bagagli. Si addormentò praticamente subito per la stanchezza del viaggio.

La mattina seguente era tutto come si ricordava: adorava i Weasley, la considerava la famiglia perfetta, e con loro anche tutte le abitudini che li caratterizzavano. Le piaceva osservare il modo in cui si davano da fare (quasi tutti) per prepararsi la colazione a vicenda, le piaceva intraprendere discussioni essenziali con il signor Weasley, ascoltare le lamentele di Ron in merito alla scuola e le piaceva per sino assistere alla reazione di Percy agli scherzi dei gemelli.

Hermione si sentii a casa sin dai primi giorni, pareva essere praticamente tutto perfetto. Mancava solo Harry. Lui e la riccia sono sempre stati amici, litigavamo molto raramente ed è per questo che si era affezionata moltissimo a lui e l'idea che stesse vivendo con Sirius anziché con i suoi terribili zii le riempiva il cuore. In attesa di aspettarlo, passava le sue giornate con Ron e Ginny parlando del più e del meno, facendo qualche compito per le vacanze e "provando" a giocare a Quidditch, anche se si ritrovava sempre a fare l'arbitro.

Con i gemelli non parlava molto, certo si trovavano frequentemente in situazioni comuni alle sue, ma non aveva nessun rapporto stretto di amicizia con nessuno dei due: spesso non era d'accordo con il loro modo di pensare alla scuola o più generalmente alle scelte di vita, li riteneva troppo superficiali e a volte anche sbruffoni. In fin dei conti non ci dava molto peso.

Due settimane passarono in fretta, Hermione Ron, Ginny, Fred e George erano in cima alle scale che relazionavano i due piani della casa: stavano assistendo ad una litigata, ascoltando attraverso le orecchie oblunghe (creazioni dei gemelli), tra i genitori Weasley e Percy il quale era convinto che Harry rappresentasse solo una minaccia per la famiglia e che gli avrebbe fatto fare brutta figura al ministero (il luogo in cui lavorava).

"Mamma, Papà non capite, il Ministero della magia è completamente sicuro che Harry Potter abbia dei poteri più oscuri di voi-sapete-chi stesso, sennò come avrebbe fatto a sconfiggerlo 15 anni fa, è solo una minaccia ASCOLTATEMI!" disse Percy con tono irritato. "Ma ti stai sentendo? Il povero Harry è qui praticamente tutte le estati e tutti i periodi natalizi e non ha mai fatto del male ad una mosca, dovresti solo ringraziarlo per avere tolto di mezzo una vera minaccia!" ribatté la signora Weasley marcando la parola "vera". "Mi state facendo fare una brutta figura al Ministero, come se papà non lo facesse già abbastanza" ribatté il figlio

In quel momento Hermione dovette trattenere Ron che era sul punto di correre giù dalle scale e saltargli addosso e per poco non fece davvero.

"Percival Weasley non ti permettere di parlare così di tuo padre" singhiozzò Molly mentre il povero Arthur cercava di trattenerla. "Bene si da il caso che papà sia l'unico in grado di portare dei galeoni a casa mentre tu fai ancora il tirocinante" disse Molly in lacrime. "Non più, Ludo Bagman mi ha offerto un lavoro che io ho già accettato, così non dovrò sopportare questa stupida famiglia di ignoranti" attaccò il ragazzo. "Percy non sai neanche quello che dici, quel Ministro ti sta facendo il lavaggio del cervello" disse Arthur in tono più pacato rispetto agli altri due. "Vi saluto" concluse il tirocinante raggiungendo le scale, le salì guardando per pochi secondi i fratelli e Hermione immobilizzati con la faccia schifata. Li sorpassò e li rincontrò due minuti dopo, ma questa volta aveva un grosso baule un mano. "Vergognati Percy" disse Ron, il disprezzo li si leggeva negli occhi. Senza aggiungere parola il ragazzo uscì di casa sbattendosi la porta alle spalle.

Nessuno disse niente per alcuni minuti, si sentiva solo Molly, che inginocchiata per terra col marito vicino, piangeva, così come Ginny che si trovava nelle braccia di Fred.

Fino all'arrivo di Harry nessuno fece nulla di particolare, una cosa era certa, erano tutti al piano di sotto, una sorta di modo per dimostrare che si erano vicini a vicenda o magari era anche un discorso di solidarietà verso i genitori. Hermione e Ron scrivevano una lettera a Seamus Finnegan, che gli aveva precedentemente contattati per un chiarimento su dei compiti di pozioni, Ginny era distesa sul divano con gli occhi fissi al soffitto mentre Fred e George scrivevano su una pergamena usata, nessuno sapeva cosa stessero confabulando, ma allo stesso modo nessuno di pose il pose il problema di scoprirlo.

Al suono del campanello i ragazzi si precipitarono ad accogliere Harry ed a raccontargli dell'accaduto facendolo sentire vagamente in colpa. "Amico non è di certo colpa tua se nostro fratello è un cretino" lo tranquillizzò Fred. "Cretino e credulone, ogni cosa che dice il Ministero è oro per lui" aggiunse George. "Lasciate il povero Harry ragazzi sarà affamato, vuoi della zuppa calda caro? Noi abbiamo già mangiato" disse la signora Weasley con tono calmo e disponibile, anche era visibilmente scossa per via dei precedenti avvenimenti con il figlio. "Certo grazie mille" rispose Harry.

Andarono a dormire presto quella sera, Hermione si girava e rigirava nel letto pensando ai signori Weasley, a Ginny e ai fratelli di quest'ultima, non poteva immaginare il dispiacere che potevano provare, anche se nessuno dei figli aveva mai avuto un rapporto così solido con Percy. Infatti il tirocinante era solito a sminuire tutti , si credeva superiore solo perché lo avevano chiamato per svolgere delle mansioni di assistente all'interno del Ministero della magia, ma invece di ricevere lodi dai fratelli veniva rifiutato , non che gli desse importanza il loro giudizio. Gli unici che si relazionavano con Percy erano i gemelli che lo consideravano il bersaglio-perfettino più adatto ai loro scherzi.

I giorni seguenti furono migliori, i ragazzi passavano il tempo assieme, anche se spesso Fred e George si assestavano per "progetti segreti" . Hermione stava bene in quell'ambiente, forse anche meglio di Hogwarts e ce ne voleva.

Angolo autrice.

Ciao a tuttii, ecco a voi un altro capitolo, non voglio rompervi troppo quindi sarò breve.

In questa storia Voldemort è morto nel momento esatto in cui la maledizione gli è rimbalzata addosso, avendo però già ucciso i genitori di Harry. Quest'ultimo quindi vive con Sirius (non morirà poiché i mangiamorte sono in prigione, o nel caso di Lucius, hanno abbandonato il potere oscuro sostenendo semplicemente di essere stati sotto la maledizione Imperius.)

L'ho spiegato perché magari poteva risultare poco chiaro. Pubblicherò il resto a breve. Un saluto.

-Emma

Red gaze: FremioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora