CAPITOLO 3: LO SGUARDO

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L'atmosfera sembrava placata, tutti erano più sereni, persino Molly che, a distanza di un mese, continuava a sperare in una risposta del figlio alle sue lettere.

A breve sarebbero arrivati gli elenchi dei libri di testo ed Hermione sembrava non aspettare altro. Ma per non darlo a vedere si limitava a seguire i suoi amici, contrariamente disinvolti, nelle loro attività per passare il tempo tra cui il Quidditch: lei e Ginny facevano le cacciatrici, Fred e George i battitori, Ron il portiere e Harry il cercatore.

"Hermione tieni le mani più avanti o finirai per perdere l'equilibrio" le disse George. "Inarca la schiena se non vuoi scaraventarti da sola" la incitò Ginny. Non faceva proprio per lei. "Ma che ci faccio ancora su questa scopa" pensava la riccia tra se e se. Guardò gli altri con un sorriso di rinuncia: "Vado a bere qualcosa continuate pure" e si avvio verso l'ingresso. Con le spalle alla porta si versò un bicchiere di succo di zucca, non accorgendosi che dal giardino qualcuno era entrato dopo di lei. Si girò di scatto con il bicchiere mezzo pieno in mano poiché aveva sentito una presenza che avanzava verso di lei.

"Guarda dove vai Granger" disse uno dei gemelli completamente inzuppato di succo. " Oh scusa...Weasley" Hermione non li riconosceva, quindi si limitò a dire il cognome. "Se non vuoi riempirmi di altro succo vado in bagno." concluse lui guardandola e successivamente allontanandosi. Hermione era frustrata per via dell'atteggiamento arrogante del ragazzo, ma allo stesso tempo cercò di visualizzare nuovamente la scena accaduta. "E quello sguardo?" pensò. Nessuno l'aveva mai guardata così e si sentì strana. Dopo pochi secondi fece un movimento bizzarro per scrollare i pensieri avuti e andò nel secondo bagno della casa a farsi una doccia.

Molly preparò le costolette di pollo quella sera, ma l'unico la rese davvero orgogliosa in quel momento fu Ron che se ne mise nel piatto una decina. Hermione si continuava a chiedere come fosse possibile che l'amico non ingrassasse nonostante mangiasse così tanto. Durante il pasto la riccia, in modo del tutto impacciato, alternava occhiate ai gemelli cercando di capire di chi fosse lo sguardo che l'aveva colpita. Risultato=facce stranite con la fronte aggrottata da parte dei due.

Finita la cena i ragazzi si separarono a coppie: Fred e George andarono in camera loro così come Harry e Ron, mentre Hermione e Ginny rimasero a chiacchierare sedute sul divano vicino al camino, ambiente che ricordava molto la sala comune Grifondoro.

"Ginny quando lo ammetterai? Lo sta capendo persino Ron e ce ne vuole!" disse Hermione alla rossa. "Ti sbagli Herm, io ed Harry siamo solo amici" rispose l'amica. Ci fu un piccolo silenzio mentre Hermione cercava di farla confessare con lo sguardo fino a quando Ginny cedette con un sorriso da colpevole: "Si vede così tanto?" chiese. "Diciamo che se non gli parli può benissimo accorgersene da solo" disse Hermione. "Non lo so ci penserò ho paura di rovinare le cose, ma si, hai ragione prima o poi devo farmi avanti....quanto a te?" chiese la rossa con un piccolo ghigno. "A me?" "Si insomma ti piace qualcuno dei miei fratelli" "No cosa ti salta in mente?" ribatté Hermione. "Di solito le mie amiche si prendono le cotte per loro per esempio Lavanda e Parvati sono in fissa con i gemelli oppure Padama, di Corvonero, che va dietro a Ron nonostante quello che è successo al ballo del Ceppo" disse Ginny. "Non ne avevo idea, tranquilla comunque non c'è pericolo, ho altre priorità" rispose la riccia. "Giusto" ammise l'amica guardando il libro babbano che Hermione teneva in mano. "A proposito di scuola, pensi che diventerai prefetto quest'anno?" le domandò. "Non saprei, la McGranitt ha accennato qualcosa a inizio giugno ma preferirei non farmi illusioni" rispose Hermione. "Capisco" disse Ginny durante uno sbadiglio. "Andiamo a letto?" chiese. Hermione annuì sperando che il giorno dopo arrivassero le lettere dalla scuola, infatti fu così.

Cinque gufi, con annesse pergamene planarono sul davanzale della finestra, ma quelle di Ron e Hermione avevano in aggiunta un pacchetto con dentro una spilla a forma di "P" argentata, simbolo del prefetto.

"Avremo un altro prefetto-perfetto in famiglia" dichiarò Fred. "Ehi Ron, vedi di non metterci i bastoni fra le ruote quest'anno" aggiunse George.

Ron non voleva esserlo, Hermione invece era orgogliosa di se stessa, di essere diventata un esempio per i giovani Grifondoro, questo era dovuto all'impegno che ha metteva nello studio e nel rispetto delle regole e i professori lo avevano notato.

Era notte ma la riccia non aveva sonno quindi rimase al piano di sotto con una tazza di te e un buon libro.

"Orgoglio e pregiudizio eh, che cos'è un giallo?" disse una voce alle sue spalle. Hermione si girò di scatto e vide uno dei gemelli che si versava del te e si accomodava sul divano. "Mi hai fatto prendere un colpo, stavo per rovesciarmi tutto addosso" gli disse la riccia indicandoli il bicchiere pieno vicino a lei. "Beh allora sei tu il problema, ti è successo anche oggi dopo la partita" disse il ragazzo. Hermione ricollegò subito il cervello. Era lui che aveva incontrato a pomeriggio e a cui aveva ricoperto la faccia e i vestiti di succo di zucca, quindi lo sguardo apparteneva a lui. In effetti eccoli lì i due occhi azzurri che l'avevano guardata prima. "Granger..?" disse lui. "S-Si Weasley, per la cronaca è un romanzo rosa" disse Hermione con il suo solito tono da saputella. "Quindi i romanzi hanno anche colori?" chiese il ragazzo divertito che cambiò discorso non appena la ragazza aprì bocca per controbattere. "Allora...perché sveglia?" chiese il gemello. "Non riuscivo a dormire" rispose lei "Idem".

Hermione non aveva mai instaurato conversazioni con uno dei due gemelli se non in compagnia degli altri amici e per pochi secondi quindi era convinta che ci sarebbe stato dell'imbarazzo invece non fu così: stavano parlando del più e del meno e per quanto la ragazza fosse infastidita per il ghignetto perenne di lui non le dispiaceva instaurarci conversazioni.

"Noo serio?" chiese Hermione perplessa. "Ma non hai paura che poi ci rimangano male le ragazze?" aggiunse. "A volte succede ma io faccio ben attenzione ad avvertirle in partenza che non voglio assolutamente nulla di serio e loro accettano perché non resistono al mio fascino" disse il ragazzo marcando il suo ghigno. "Troppo modesto Weasley" rise la ragazza. In fondo non era d'accordo con suo modo si fare ma la incuriosiva. "Tu invece come sei messa in amore" chiese lui. Hermione arrossì, non si aspettava che si arrivasse a parlare di lei. "E-Ehm, beh l'anno scorso ho avuto una mezza storia con Victor Krum, ma è finita dopo poco, nulla di serio." rispose lei imbarazzata. "Già mi ricordo di Krum, è un montato quello ascolta me. Non è una persona seria." disse il ragazzo. "Proprio tu parli di serietà" ribatté lei ridendo. "Ehi io sono io, e io posso" concluse lui senza rilassare mai la bocca un secondo. "Secondo me ha il ghigno incorporato" pensò la ragazza tra se e se. "E comunque, perché non ho ancora capito chi sia dei due gemelli, è imbarazzante non poterlo chiamare per nome" si domandò.

"Che ore sono?" chiese il gemello. "Le quattro" disse lei. "Vuoi dire che stiamo parlando da tre ore!?" "Già" anche Hermione era sorpresa, era stata bene. "Beh devo dire che mi ha fatto piacere..." A quelle parole Hermione sentì una strana sensazione alla pancia. "...ci vediamo" la congedò il ragazzo. E quando sembrò che se ne fosse andato Hermione sentii ancora una voce alle sue spalle: "E comunque sono Fred" le disse il ragazzo facendole l'occhiolino per poi scomparire nel buio delle scale. Sembrava che avesse capito che Hermione era in difficoltà ma così l'ha vagamente messa in imbarazzo. Sorrideva. "Macosa sorridi Hermione concentrati sul libro" le disse una voce nella sua testa. "Perché stai pensando ancora a Fred Weasley?" "Hermione smettila mi stai spaventando" La sua mente non le era d'aiuto forse era meglio andare a dormire , almeno nel sonno non ci doveva pensare. Senza fare rumore salì per le scale e raggiunse Ginny, si infilò nelle coperte e si lasciò cullare da quel profumato lenzuolo.

Red gaze: FremioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora