Il mattino seguente era estremamente stordita. Aprendo gli occhi riconobbe il suo dormitorio e dei respiri profondi provenire del letto accanto. Harry e Ginny sono stati assieme tutta la notte infrangendo uno dei regolamenti più conosciuti della scuola. Sicuramente uno dei gemelli aveva mostrato ad Harry come raggiungere il dormitorio femminile, dato che era ben protetto con potenti incantesimi anti-ragazzi. E subito tutti i ricordi della sera prima si ripresentarono chiari nella mente di Hermione. "Sapere che provi queste cose con qualcun altro e non con me mi fa stare solo che male" Bastava che aprisse gli occhi prima. Era una dichiarazione. Doveva finirla di cercare altri punti di vista, lui le ha esposto i suoi sentimenti e lei è stata zitta. Non era proprio da Hermione, di solito aveva sempre qualcosa da dire e non era mai impreparata su niente, ma la sera precedente aveva fatto scena muta per la prima volta in quindici anni. Era la cosa più facile del mondo e lei ha fallito. Odiava fallire.
Si stiracchiò guardando i suoi amici e le venne spontaneo un sorriso comprensivo nei loro confronti. Andò in bagno a prepararsi, si infilò la divisa e prima di uscire dalla stanza lasciò un bigliettino ai due con su scritto: Se lo scopre la McGranitt mi ammazza...prego.
Scese alla buon ora a fare colazione. Come sempre a quell'ora del mattino la Sala Grande era pressoché vuota, c'era solo qualche studente qua e la. Si sedette al tavolo dei Grifondoro sfogliando delle pagine di un libro letto a metà.
Nel corso della colazione la sala si fece sempre più affollata e gli amici della riccia la raggiunsero. Ginny era un morto vivente per la sbronza della sera prima e nessuno osò parlarle. Anche George e Fred presero posto nel tavolo dei Grifondoro, quest'ultimo non guardò in faccia neanche per un secondo la riccia che ormai era abituata a sentirselo addosso, il suo sguardo la confortava completamente.
Hermione si convinse che avrebbe fatto a meno di quello sguardo per quel momento e che ci sarebbero state molte altre occasioni per parlargli. Era esausta dai troppi tormenti interiori e avrebbe rimandato.
Il pasto proseguì tranquillo, gli unici a parlare erano Harry, Seamus, Dean e Neville poiché Ron troppo impegnato a mangiare e Fred e George troppo impegnati a farfugliare cose in separata sede.
Quella mattina le lezioni erano estremamente noiose, soprattutto per gli studenti di Grifondoro che avevano festeggiato la sera prima per la vittoria di Quidditch. Hermione, intenta a seguire la lezione della professoressa McGranitt, veniva perseguitata dai lineamenti di un ragazzo dai capelli rossi che non sembrava propenso a lasciare in pace la sua mente. Aveva bisogno di lui, anche solo guardarlo negli occhi un secondo sarebbe bastato. Il ragazzo era seduto per terra davanti a lei, illuminato solo dalla luce che emanava il fuoco del camino, risaltando l'azzurro dei suoi occhi e la marea di lentiggini sparse per il suo viso. "Cosa esistono a fare certi incantesimi se non possono manco essere insegnati? diceva lui. "Tengono a bada il tuo futuro da killer, magari salvaguardando anche la tua salute mentale, dovresti solo ringraziare" rispondeva la riccia sorridendo. "Beh non ci trovo il senso, non inventateli e fate prima no?". "Beh in effetti sarebbe tutto più facile". "Hai finito di sfogliare quella roba? Mi annoio" aggiunse il rosso dopo qualche secondo. "E cosa vorresti fare sentiamo" fece la ragazza. "Beh io un'idea ce l'avrei" le fece ammiccando. "Fred ancora, è la terza volta questa settimana" "Che ci posso fare ho un ritmo da rispettare" disse lui spavaldo beccandosi il libro in testa. "Herm, tre pregi e tre difetti" "Ci sto, allora: sei alla mano, divertente e comprensivo" fece lei sicura. "Mi lusinghi bellezza, vai con i difetti" "Estremamente modesto, spericolato ed ilare" fece lei. "A me questi sembrano altri pregi" disse il rosso. "Oh sta zitto, tocca a te" "Pregi: determinata, intelligente e ammirevole. Difetti: terribilmente studiosa, un po' troppo prudente anche se ultimamente, grazie a me, ti sei data una regolata e..." "Che c'è, non ti viene in mente un altro difetto dico bene?" chiese Hermione. "Non è che non mi viene, una cosa che ho imparato dalla mia esperienza con le ragazze è che non bisogna sottolineare troppo le loro lacune" fece Fred improvvisando fiero una scusa. "Dillo a qualcun altro Weasley" ridacchiò lei. "Hermione...Hermione" la chiamò lui dopo qualche secondo. "Hermione" la scena sfumò e l'ultimo richiamo era quello di Ginny, era sempre stato quello di Ginny in realtà. "Dimmi Gin" fece stordita. "Ti eri incantata, tutto bene?" Difficile a dirsi. No, non stava bene per niente se non seguiva una lezione, regola numero uno da sapere se si è amici di Hermione Granger. "C'è qualcosa che non va?" ritentò la rossa. "Non voglio parlarne ora, ti dico dopo". E con l'annuire dell'amica, la conversazione si concluse.
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Red gaze: Fremione
FanfictionNon era più lo sguardo che lei conosceva, quello che ha alloggiato per mesi nella sua mente, quello che l'ha fatta sentire viva, quello che rifletteva la persona migliore che avesse mai conosciuto... era spento, deluso, era l'ultimo. //Ambientata al...