CAPITOLO 6: TYLER

358 20 0
                                    

La notte passò troppo velocemente per i gusti di Hermione che si svegliò con l'angoscia mentre Ginny ancora ronfava. Scese dal baldacchino dell'amica andò in bagno a lavarsi e a vestirsi per poi sedere per la colazione.

La Sala Grande era praticamente deserta per via dell'orario, c'erano due Tassorosso, cinque Corvonero e tre Serpeverde, mentre nel Tavolo dei Grifondoro c'erano due bambine del primo anno. Hermione si sedette aprendo la gazzetta del profeta e addentando dei pancake. Dovette rileggere la stessa riga minimo nove volte perché non riusciva a concentrarsi, la sua testa era completamente altrove. Autoconvincendosi che doveva pensare ad altro, la riccia andò nell'unico luogo in cui poteva stare tranquilla immersa tra gli oggetti che la facevano estraniare dal mondo: i libri. Tenendo d'occhio l'orario sprofondò nella lettura del libro di testo mille erbe e funghi magici, ma poco dopo si addormentò con la testa china su un piccolo banco della biblioteca.

"Ragazza, ehi sveglia su" le sussurrò una donna. "Madame Prince, mi scusi mi sono addormentata" disse Hermione strofinando gli occhi. "Lo vedo, le lezioni sono iniziate da un ora, ma ti conviene andare in infermeria perché ti serve un po' di riposo, di a Madame Pomfrey che ti mando io " le disse la bibliotecaria con una strizzatina d'occhio. Hermione non aveva mai perso una lezione ma non stava chiaramente bene e aveva bisogno di riposare. "Grazie mille" disse alla donna sorridendo grata. Arrivata venne accolta dall' infermiera del catello. "Hai qualcosa che non va cara?" chiese alla ragazza. "Buongiorno Madame Pomfrey, mi manda la signora Prince, mi chiedevo se avesse un antidoto per il sonno e magari un letto disponibile" chiese Hermione. La donna la prese per mano con faccia comprensiva e la fece accomodare vicino ad un ragazzo di Corvonero del sesto anno che aveva il braccio sinistro ingessato e reggeva un libro con l'altro. "Ecco un antidoto leggero, ma sappi che non potrai andare ad Hogsmeade domani, dormirai per ore e non farai in tempo." disse l'infermiera. "Va benissimo, avevo progettato di rimanere al castello." sorrise Hermione mentre mandava giù una nauseante pozione per il sonno con un retrogusto di formaggio rancido. Preferì non fare facce schifate e si limitò dire un semplice "Grazie" sistemandosi sotto le coperte.

"La coscienza di Zeno, non è un libro facile" disse la riccia osservando gli scritti che reggeva il ragazzo affianco a lei, che si girò di scatto sorridendo. "Anche tu di origini babbane?" le disse lui. "Già, mi porto sempre dietro dei libri da casa." rispose la riccia. "Comunque piacere Tyler " disse lui porgendole il braccio sano. "Piacere..." iniziò lei. "Hermione Granger" concluse lui al suo posto lasciando la ragazza vagamente sorpresa. " Si insomma chi non conosce la ragazza più brillante della sua età!" disse lui. Hermione sorrise imbarazzata. "I miei compagni di Corvonero si chiedono spesso perché tu non sia stata smistata nella nostra casa" continuò lui. "Beh non saprei dire" disse lei sempre più rossa in faccia. "Scusami credo che l'antidoto che ho appena preso stia facendo effetto e non vorrei addormentarmi mentre ti parlo" disse Hermione. "Oh si certo continuiamo dopo, dormi bene" le sorrise lui. "Grazie" disse la riccia girandosi su un fianco dandogli le spalle. Constatò nella sua testa di non aver pensato a Fred per un attimo e che quel ragazzo le aveva fatto dei complimenti che le avevano sollevato il morale.

"Ehi buongiorno" disse Tyler. "Giorno? quando ho dormito?" domandò Hermione. " Beh è sabato mattina, hai dormito circa ventidue ore, altroché leggera quella pozione" ridacchiò lui. Hermione si alzò stordita e gli disse: "Stai andando via?" "Si mi dimettono oggi, dovrò restare per qualche settimana con il gesso" disse lui. "Oh mi dispiace" fece lei. "Tranquilla... beh hai fame, se vuoi possiamo mangiare qualcosa, in sala grande non ci sarà nessuno, è troppo presto" propose il ragazzo. "Ehm si certo" rispose la riccia. Perché tormentarsi con Fred se nemmeno la considerava.....Fred!? Hermione si ricordò improvvisamente dei suoi incontri notturni con il rosso e che non si fosse presentata la sera prima. "Ora penserà che sono una cacasotto e che non ho il coraggio di affrontarlo dopo quello che è successo al campo da Quidditch" pensò tra se e se. In ogni caso non poteva perdere l'occasione di passare del tempo con Tyler che si prospettava essere il ragazzo perfetto per via dell'amore per i libri e le buone maniere.

I due fecero colazione assieme al tavolo dei Grifondoro e sembravano entrambi in sintonia, infatti rimasero a parlare anche dopo il pasto, ma lei insistette perché andassero altrove per paura di dover incrociare Fred. Tyler ed Hermione si salutarono per le undici di mattina promettendosi una "seconda uscita". Nel frattempo la riccia si avviò verso il ritratto della signora grassa e pronunciò la parola d'ordine senza farsi sentire, guardò all'interno della sala per controllare che non ci fossero i gemelli e salì nel dormitorio femminile in tutta velocità.

"Dove sei stata Herm vuoi forse farmi prendere un colpo?" disse Ginny infuriata. "Ehi Gin, si hai ragione." rispose Hermione. "Non ti presenti alle lezioni- cosa davvero strana- non ti fai vedere per tutto il giorno e non torni nemmeno per dormire" disse la rossa ancora più arrabbiata. "Ascoltami sono stata in infermeria" disse la riccia in sua difesa raccontando tutto l'accaduto da quando si era svegliata la mattina prima fino a qualche minuto prima.

"Ho capito...allora questo Tyler com'è carino?" disse Ginny curiosa. "Ehm si e soprattutto è molto intelligente" rispose Hermione. "Mi sono dimenticata di dirti una cosa" iniziò rossa incerta se continuare o meno la discussione. "Dimmi che è successo" rispose lei. "Beh vedi Fred oggi ti cercava, sembrava piuttosto preoccupato, non voleva dire a nessuno il perché ma insomma ha insistito per sapere dove fossi e se ora mi dici che hai passato la notte in infermeria probabilmente si è comportato così perché non ti sei presentata ieri notte" disse Ginny. "Non pensavo si sarebbe presentato comunque dopo il bacio che gli ho dato, NON FARE QUELLA FACCIA GIN" disse Hermione. "Si scusa ma mi è strano pensare tu e Fred" iniziò Ginny. "Io e Fred niente, è stato solo uno stupido errore" fece la riccia. "Va bene Herm come vuoi, vado di sotto perché mi aspetta Padama per un lavoro di pozioni, ah a proposito il test lo recuperi martedì" disse l'amica allontanandosi.

Fred l'aveva cercata e lei era punto a capo perché stava di nuovo pensando a lui. Magari Tyler l'avrebbe aiutata a dimenticarlo, probabilmente doveva solo aspettare. Una cosa era certa, doveva dire a Fred che aveva sbagliato a baciarlo.

Non scese ne a pranzo ne a cena, perché entrambe le volte si fece portare qualcosa da Ginny per paura di poter incontrare Fred. Nell'attesa che si facesse abbastanza tardi Hermione scrisse delle lettere ai genitori per avere loro notizie e per farsi spedire dei nuovi libri.

Passò la serata con Ginny obbligandola a sferruzzare qualche berretto per la C.R.E.P.A. ossia un'associazione per salvaguardare gli elfi domestici e liberarli dalla schiavitù del castello.

Si fece mezzanotte, e appena se ne accorse sentì un nodo all'intestino. Si era dimenticata di fare la ronda notturna e quindi pensò di domandare a Fred di accompagnarla. "E se non si presenta?" domandò la riccia. "Fidati ci sarà era preoccupato per te e sarebbe strano non provare a capire cos'avessi" rispose la rossa sicura. "Ora vai buona fortuna" riprese. "Grazie Gin" disse la riccia allontanandosi.

Mentre scendeva le scale una serie di dubbi le fluttuavano dentro la mente: "Ma se non si presenta? Se mi disprezza categoricamente? Cosa pensa di me? Fred!" L'ultima cosa non l'aveva solo pensata, lui era li in una poltroncina della sala comune davanti al fuoco e muoveva nervosamente la gamba.

Red gaze: FremioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora