5.Ne fidanzati, ne amanti, semplicemente colleghi

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"Finalmente sta per succedere" ero felice e contenta, in quel momento non eravamo ne fidanzati, ne amanti, solo colleghi, che provavano passione a vicenda...

«Me ne dovevo accorgere prima, era tutto fin troppo perfetto», «anche tu fino a dieci minuti fa mi sembravi "felicemente" fidanzata Amelia» sembrava che a lui però non importasse, rimase in silenzio per un po', anche io feci lo stesso, anche se le sue mani erano ancora intorno alla mia vita e le mie intorno al colletto del suo dolcevita blu, che gli stava divinamente.
Piano piano la sua mano si spostò sulla cerniera del mio abito nero, la fece scendere lentamente, e si portó le mie cosce al bacino, cominció a baciarmi il collo, e io cominciai a gemere.
Il mio tubino cadde a terra, così anche il reggiseno, chiuse la porta dandole  un calcio, e mi fece sedere sulla scrivania «sei più bella del solito quando ti lasci andare» mi sussurro all'orecchio.
Era freddo come il ghiaccio, mi levò anche le collant, e finì per penetrarmi, nella serie di gemiti che facevo mi scappo la domanda «e tua moglie?», «al diavolo mia moglie» era stentato e mi cominciò a baciare il collo.

I suoi lunghi capelli scuri le scendevano per la schiena, la domanda su mia moglie mi aveva eccitato ancora di più, la presi di nuovo in braccio e la sbattei al muro, i suoi gemiti, anche quelli mi facevano eccitare, da come mi toccava anche lei lo doveva essere. «Sei più bella del solito» era vero, avevo la voce roca, quando facevo sesso ce l'avevo sempre «forse perché sono nuda, Matthew» non era vero, forse un po' , risi, e la cominciai a baciare.

Eravamo quasi alla fine di quel momento, che non so quanto fosse durato, «Vieni, vieni per me, Amelia» era felice di quello che era successo.

In quel momento, quando urlai questa frase, sentivo che lei era mia, completamente, «che stronzo che sei» , «lo so» mi piaceva quando lo diceva.

Era così attraente, così stronzo, mi piaceva e mi eccitava, dopo essere venuta mi abbraccio, le sue mani fredde toccavano la mia schiena.
All'improvviso qualcuno bussò alla porta, «merda Matthew, merda, esiste un posto chiamato casa lo sai? E una cosa con cui ci si può andare, la macchina, sesso si può fare anche lì» mi stavo rivestendo , «colpa mia adesso? ti sei lasciata andare anche tu!» era scocciato «bastardo» egli rise e mi alzò la cerniera del mio abito.
Mi sedetti sulla mia sedia e accesi il computer per far sembrare che quel momento "a luci rosse" non fosse mai successo.
Matthew aprì la porta, dietro ci trovo Wiliam Wilson, il preside, e Addison Hill, la moglie di Matthew, quella che ha personalmente mandato al diavolo.
«Buonasera Matthew, anche a te Amelia» Wiliam era sorridente, ma lui lo era sempre «Salve» mi chiedevo cosa ci facesse Addison fuori dalla porta «Buonasera anche a te tesoro senti allora ho preso un appuntamento con Wiliam apposta per pregarlo di dare al mio occhi azzurri preferito una settimana di vacanza da passare con la sua fantastica moglie, che ne dici Matthew?» la proposta di Addison non era per niente invitante.
"Gli occhi sono verdi non azzurri", lui non disse nulla, le diede un bacio sulla guancia, lei sorrise, Wiliam anche e feci lo stesso per assecondare quella stupida scenetta, il sorriso più finto che abbia mai fatto.
«Adesso facciamolo finire di lavorare così sarà finalmente libero», e uscirono dalla stanza.
«Certo ovvio finalmente, non aspetta altro, di passare una settimana con quella» avevo pensato a voce alta, «cosa?» Matthew era stranito ma rideva comunque, «Sei veramente un bastardo! Potevi trovare una scusa, no, hai fatto sesso con me e adesso vai in vacanza con lei, che criterio é? spiegami» ero scocciata di quella troietta, mi prese il collo e mi bacio come se non avessi detto nulla.
Aprì la porta «Sei uno stronzo bastardo» speravo che la moglie mi avesse sentito  «lo so»uscì ridendo.

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