La doccia è durata più del dovuto, devo sbrigarmi a vestirmi tra 15 minuti abbiamo il tavolo prenotato. Opto per un top anche se so che me pentirò per il freddo, con sopra un giacchetta dei jeans e tacchi. Ho finalmente finito e sono in ritardo ops, entriamo nel ristorante ed è già pieno, menomale che siamo a uno dei primi tavoli e di Najwa nessuna traccia.
Finito di mangiare hanno deciso di accompagnarmi fuori, anche se non so se Najwa abbia finito di cenare ma vabbè. Ci mettiamo seduti su una sorta di panchina e Elena mi passa una sigaretta, "sei in ansia?" mi chiede David, "ma solo haha, più che altro spero prende bene ciò che le dirò" rispondo, "vabbè penso di si, al massimo ti urla in faccia HAHA" ironizza Elena. "Sicuro ma il problema non ho più un anno che non posso reagire, penso non le convenga" ironizzo a mia volta io. Cazzo eccola, menomale che è uscita dall'altra porta e quindi è lontana da noi. "Eccola tutta per te" dice David, "sicuro fammi finire la sigaretta e di certo non vado io" dico, "le principesse si fanno aspettare ve?" dice Elena. Inevitabilmente l'ansia comincia a crescere *tin tin*
*chat*
"quando vuoi sono qui"
"va bene"
Non so se buttare la sigaretta, ma non mi conviene non è nemmeno a metà. "Vabbè auguratemi buona fortuna vado" dico, "non fare cazzate" mi risponde Elena. Annuisco e mi alzo..
Cazzo non l'avevo mai vista così da vicino, vedo che parla con un uomo al suo fianco, il quale si alza e se ne va. Mamma mia che ansia, appena arrivo si alza e come in quel fottuto sogno mi abbraccia.m Mi sale un groppo alla gola che mi fa per un attimo smettere di respirare. Non posso piangere per un cazzo di abbraccio , dato tra l'altro da una persona del genere. Ci stacchiamo dopo un po' forse anche un po' troppo dopo e noto che si porta una mano vicino l'occhio e con un dito si asciuga una lacrima. Merda non voglio vederla piangere e merda mi si è spenta la sigaretta, ci mettiamo sedute "Non sai da quanto tempo aspettavo questo abbraccio" sorridendo mi dice, "immagino" rispondo fredda. "Tuo padre sa che fumi?" indicando la sigaretta, "ehm secondo te haha" rispondo un po' infastidita. "secondo me no, non dovresti fumare ma penso che sono la persona meno adatta per dirtelo haha" mi dice prendendo il tabacco con l'intento di rollarsi un drummino. "Mi daresti l'accendino non vorrei buttarla" provo a dire, "basta che questa sia l'ultima" porgendomi l'accendino, sicuramente sarà l'ultima. "Dai raccontami qualcosa di te" mi dice buttando fuori il fumo dalla bocca, "non so cosa vuoi sapere poi penso che la maggior parte te le abbia dette Anita no hah?" dico, "a dir la verità si però mi piacerebbe sentirle da te". [...] Mentre le raccontavo qualcosa su di me, non mi ha interrotto mai e mi guardava con compassione, "Quante cose che mi sono persa... so che Anita te lo avrà detto tantissime volte però sarebbe bello che venissi qualche giorno a Madrid" mi dice con aria di speranza. Farà male a tutte e due ma meglio fermala subito "Senti io non voglio deludere nessuno, ma non me la sento" dico ma mi interrompe "macché delude, non ora quando te la senti" "no no non per il venire a Madrid, cioè si pure per quello. Ma più che altro non me la sento di creare nessun tipo di rapporto con te" mi fermo un attimo, vedo dai suoi occhi come se si fosse rotto qualcosa dentro di lei, sono fissi su di me e hanno perso l'entusiasmo che avevano prima. "So che è brutto da dire così ma non me la sento di creare qualcosa, affezionarmi e sperarci per poi stare male" finisco di dire, la vedo sospirare e dice "te l'ha messe in testa tuo padre queste cose?" ovviamente doveva dare la colpa a mio padre come sempre. "No è una cosa che volevo dirti io senza girarci troppo intorno, non ha senso stare male se possiamo evitarlo" rispondo, non riesco a decifrare la sua faccia, ma capisco quanto le faccia male come a me d'altronde. "E perché con Anita si e con me no..?" dice con voce rotta, "è diverso, non mi piace nemmeno il rapporto con lei ma non posso dirle di smettermi di chiamare" rispondo. Vedo che si sta trattenendo dal piangere, sospira e si alza " se questa è la tua decisione va bene.. io domani parto, se cambi idea puoi comunque scrivermi. Buonanotte" annuisco e la vedo allontanarsi. Sapevo che non dovevo scriverci, sono una stupida se credevo che sarebbe andato tutto liscio, se credevo che non mi sarei affezionata, mi è bastato un solo fottuto abbraccio per farmi crollare. Forse mio padre aveva ragione.
Najwa pov
Arrivo in camera chiudo la porta e mi ci appoggio con la schiena contro, mi accascio su me stessa e scoppio a piangere. Devo smettere di credere che un giorno la potrò conoscere e la potrò vivere, mi illudo solamente. Quella ragazza è influenzata dal padre che è riuscito a portarmela via giurandomi di non farmela più vedere ed è pure riuscito a distanza ad influenzarla e convincerla che conoscermi è uno sbaglio. Vedo Antonio uscire dal bagno e vedendomi a terra si fionda su di me "cos'è successo? è andata male?" mi dice preoccupato, "peggio, mi ha praticamente detto che con me non vuole avere niente a che fare.." dico piangendo. "Mi dispiace tanto, ti avevo detto di non fidarti troppo. Come ti senti?" mi dice abbracciandomi, "come vuoi che mi sento, ancora più vuota di prima, il vuoto che si è creato quando me l'hanno portata via si è amplificato e mi sta distruggendo" dico tutt'un fiato. "Posso immaginare.. lei invece come stava?" mi dice, "non lo so, non sono riuscita bene a decifrare il suo sguardo. Anita aveva ragione quella ragazza sa nascondere bene le emozioni, so solo che quando era stretta a me sentivo il suo cuore aumentare il ritmo e solo in quel momento mi sono sentita finalmente completa" rispondo, "spero davvero che cambierà idea, tu alzati dai e andiamo a dormire" mi dice facendo segno di alzarmi. "Non penso riuscirò a dormire -prendo la sua mano per alzarmi- io vado in bagno che devo pure chiamare Anita" dico, "va bene, se hai bisogno chiamami" annuisco e mi chiudo in bagno.
*chiamata*
"ehi, raccontami tutto"
"non c'è nulla da raccontare.."
"cos'è successo?"
"stai piangendo? cos'è successo mi stai facendo preoccupare"
"Najwa?"
"si.. che ti devo dire il padre è sempre presente dietro le sue spalle per influenzarla e mandarla contro di me"
"cosa ti ha detto?"
"mi ha detto che non vuole creare nessun tipo di rapporto con me"
"ma.. se non voleva crearlo perché ti ha scritto?"
"appunto dico che è stata condizionata dal padre, ora vado buonanotte"
"riprenditi che mi fa male sentirti così, buonanotte"
Alison pov
"Non posso ricaderci di nuovo, non posso" mi ripeto mentre salgo le scale, arrivata in camera trovo tutti ad aspettarmi. "Quindi??" dice impaziente Elena, mi limito a scuotere la testa e mi metto seduta sul letto, subito sento che il mio ragazzo ed Elena mi abbracciano e inevitabilmte scoppio a piangere.
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Hard sometimes-- Najwa Nimri
FanfictionAlison è ragazza di 16 anni che vive in Italia con suo padre e quella che pensava essere sua madre. All'età di 8 anni scoprì che in realtà la sua vera madre viveva a Madrid ed era una cantante e attrice, non accora in Italia. Con il debutto di vis...