*18.30*
Strano ma vero, oggi è passato più in fretta di quanto credevo c'è anche da dire che sono stata tutto il giorno a casa di amici. Spero che questa notte io riesca a chiudere occhio per un pò, anche perché domani mattina c'è il funerale quindi non vorrei che mi scambiassero per il morto. Sento la porta aprirsi, era mio padre seguito da suo fratello che a sua volta è seguito dalla moglie e dai due figli. Ma che cazz dove la mettiamo tutta sta gente, già mi stanno sul cazzo dal primo all'ultimo. Ovviamente mio padre appena mi vede dice:"lei è Alison, già la conoscete" che spiritoso mamma mia, accenno un sorriso falsissimo e mi alzo. Porgo la mano al fratello "piacere Alexander" gli sorrido e porgo la mano alla moglie:" piacere Anita" e poi mi presento ai due figli. Nel mentre mio padre mi disse di chiamare mia madre, la quale arriva e anche lei si presenta; noto nel volto di Anita un sorriso falsissimo sarà sicuramente perché non si aspettava la chiamassi mamma. Una volta finito le presentazioni mio padre si rivolge verso di me:" Ali falli vedere la loro stanza , io vado giù a prendere il letto gonfiabile" bene di certo non vedevo l'ora di farli vedere la loro stanza. Faccio segno con la mano per seguirmi e arrivati nella stanza dico:" ecco, tutta per voi", non feci in tempo ad uscire che Anita mi ferma e dice:" non vedevo l'ora di conoscerti" ma che cazzo vuole, ci manca solo che ora mi si metta a parlare di Najwa :"bene" rispondo fredda e me ne vado fuori casa a fare una passeggiata
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A cena stranamente hanno tutti bene o male parlato tranne io ovviamente, ora i due bambini guardano la tv , mia madre penso stia finendo una cosa per lavoro, mio padre parla con Alexander e io sono buttata sul letto mezza addormentata. Stavo quasi per dormire ma, Anita spunta nella mia camera:"disturbo?" ma si che disturbi santo dio non vedi che stavo per dormire, fammi stare calma:" ehm no dimmi?", mi sorride:" no nulla, volevo solo un pò parlare con te" oddio potevo restarmene dai miei amici no eh :" ehm va bene, di cosa vuoi parlare?" sono sicura che arriverà a parlare di Najwa.. Anita allorché si siede sul mio letto:" in generale, l'ultimo ricordo che ho di te è di quando avevi nemmeno un anno" bene eccola che comincia :"eh già, io di te non ricordo nulla haha" Anita:" è normale haha, dimmi un pò che scuola fai?" rispondo:" il liceo scientifico" [...] dopo mille domande super noiose mi chiede:" eri molto legata a tua nonna vero?" ma che cazzo di domande sono:" si, si può benissimo dire che mi ha fatto da madre" Anita non si aspettava una frecciatina così :"ah immagino.. mi dispiace molto, ora come stai?" altra domande di merda:" come vuoi che sto? una parte fondamentale di me se né appena andata" con quasi gli occhi lucidi mi risponde:" non sai quanto mi dispiace.. se vuoi sfogarti con qualcuno sono sempre disponibile" annuisco e se ne va. L'ho giudicata male, mi sembra una buona persona. Ormai il sonno mi è passato, decido quindi di aprire Netflix e mi metto a guardare un film. Appena finito il film guardo l'orologio *00:30* cazzo è tardissimo ed ho anche un pò di sonno meglio approfittare. Spengo il computer, prendo il pigiama e vado in bagno, che confina con la stanza di Alexander e Anita, sento che Anita stava parlando al telefono, non ci faccio molto caso fin quando non sento :" Mi ha detto che per lei era una madre e pensa un pò come si sente" ma sta esplicitamente parlando di me.. ci metto la mano sul fuoco che dall'altra parte della chiamata ci sia Najwa, questa mia supposizione viene confermata quando sento Anita dire:" Naj non ti devi sentire in colpa, la colpa non è solo tua se Martin (mio padre) si è preso la custodia di Alison". Dopo questa frase Anita chiude la chiamate e io mi vado a mettere il pigiama. Arrivata sotto le coperte, spengo il telefono e chiudo gli occhi ma, la mia mente riprende le parole di Anita, davvero Najwa si sentiva in colpa di tutto ciò, davvero le importava di me. A dir la verità la colpa non è sua o almeno non tutta, mio padre mi raccontò che quando sono nata, non riuscivo a stare nelle braccia di Najwa : piangevo e urlavo. Appena invece mio padre o mia nonna paterna mi prendeva in braccio mi calmavo, questa cosa dispiaceva tantissimo a Najwa e la infastidiva nello stesso momento. Infatti mio padre mi raccontò che una sera mi svegliai e Najwa mi prese in braccio, io prontamente scoppiai a piangere e urlare, di conseguenza Najwa perse la pazienza e mi urlo contro facendomi involontariamente cadere. Mio padre si incazzò e non poco, da lì iniziarono le litigate fra loro fin quando non si sono lasciati e mio padre ebbe il mio affidamento portandomi in Italia. Quindi se vogliamo dirla tutta la colpa è mia lol.
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Hard sometimes-- Najwa Nimri
FanfictionAlison è ragazza di 16 anni che vive in Italia con suo padre e quella che pensava essere sua madre. All'età di 8 anni scoprì che in realtà la sua vera madre viveva a Madrid ed era una cantante e attrice, non accora in Italia. Con il debutto di vis...