Dopo aver detto quella frase Najwa si alza dalla tavola e fa fuori nel giardino, penso che le ha fatto male ciò che ho detto ma cosa si aspetta. Io considero mia madre la donna che mi ha cresciuto e mi è stata accanto sempre, come credo sia giusto. Per me tutta questa gente è come in un certo sconosciuta, è la prima volta che li vedo in tutta la mia vita cosa si aspettano. " Dov'è andata?" chiede Carlos riferendosi a Najwa, "boh penso a fumare" risponde Anita nel mentre mi da di nuovo una pacca sulla coscia, ma cosa vuole. Mi giro verso di lei e le faccio segno con la testa come per dire "che vuoi", lei sottovoce mi dice "la smetti di precisare ogni cosa". è stata davvero una pessima idea venire qui per dio. "Sai che non mi piacciono questi argomenti" rispondo a mia volta a bassa voce, "ho capito, ma contieniti" mi dice sempre a bassa voce.
Vabbè non mi va di stare ancora qui a tavolo "vado in bagno" dico e mi alzo. Nel mentre mi dirigo verso il bagno vedo Najwa fuori nel giardino mentre fuma e guarda il telefono, faccio finta di nulla e vado in bagno. Mi siedo sul bordo della vasca e penso: forse ho sbagliato a venire qui ma anche se fosse non posso andarmene sono 1726 km da casa mia. Sono una stupida non dovevo essere così impulsiva quel giorno e dovevo pensarci bene. Ora sono qui e non so altamente come comportarmi o cosa fare. Meglio uscire dal bagno ci sono stata troppo, ripasso di nuovo davanti a quella porta finestra dove c'era najwa ed era ancora lì incredibile, aveva smesso di fumare e guardava il vuoto. Questa volta mentre passo lei si gira e i nostri sguardi si incontrano, subito distolgo lo sguardo e faccio per andare avanti quando sento la sua voce chiamarmi "aspetta", mi giro e lei continua dicendo "vieni qui". Il mio cuore comincia a battere all'impazzata, mi avvicino a lei penso che le devo delle scuse. "Scusa per prima non volevo.." dico un po' titubante, "no tranquilla, lo capisco" mi dice lei non guardando nemmeno in faccia. Ok non so minimamente come continuare la conversazione. "Per quanto tempo rimani?" interrompe il silenzio, "ehm non lo so penso fino al 2/3 gennaio" rispondo un pò a scatti per via del freddo. "vale vale, sai ho sempre immaginato questo momento: io e te nella stessa casa" dice lei accendendosi un'altra sigaretta, "però non avevo mai fatto i conti con la realtà cioè di certo non mi bastano 7 giorni per conoscerti, da quel che ho capito ci reputi degli sconosciuti." continua lei. In realtà non capisco dove voglia arrivare, non mi da nemmeno il tempo di rispondere che inizia a parlare. "E come darti torno, immagino che ritrovarti dopo 16 anni a festeggiare il natale con una famiglia totalmente diversa dalla tua è difficile.." continua lei, non capisco ancora dove voglia arrivare "eh già è molto strano tutto ciò.." rispondo. "Però almeno proviamoci a renderlo normale" dice lei facendo riferimento alla famiglia. Subito dopo che lei ha detto mi squilla il telefono ed è mia madre .
*chiamata*
"pronto"
"ehi"
"tutto bene?"
"si si voi?"
"tutto apposto anche noi"
"come ti trovi?"
"un pò strano ma tutto ok"
"va bene, ci sentiamo buonanotte ti voglio bene"
"anche io, buonanotte"
In tutta la chiamata avevo gli occhi di Najwa puntati su di me, vorrei tanto scappare dalla conversazione che stava facendo anche perché non so cosa dire. Fortunatamente esce Anita e dice"ma non vi state morendo di freddo venite dentro" non me lo faccio dire due volte che entro di fretta in casa scappando di nuovo dai miei problemi.
Mi metto seduta sul divano ma senza accorgermene che accanto avevo Teo. Prendo il telefono e apro tik tok dopo qualche secondo dopo vedo Teo guardare il mio telefono e ridere per il video.
Sono le 00.30 la sera nonostante l'impiccio della cena è stata tranquilla ho passato tutto il resto del tempo a ridere con Teo per i tik tok molto crige che la gente fa. E come sempre in tutto ciò avevamo gli occhi di Najwa puntanti contro. Penso proprio di dormire sono stanca morta, poso il telefono e nel mentre sento bussare alla porta. Ma proprio ora devono rompermi il cazzo, dopo nemmeno mezzo secondo la porta si apre e dall'altra parte c'era proprio Najwa. "posso?" mi chiede lei, in realtà stavo per dormire ma vabbè "si si vieni" rispondo molto falsa. "stavi per dormire?" mi chiede, ma la risposta è ovvia "in realtà si però dimmi" rispondo, "volevo solo dirti una cosa.. Prima mi hai chiesto scusa per avere detto quelle cose davanti a me, ma in realtà sono io che devo darti delle scuse e non poche.." mi dice lei con occhi molto tristi, ma quali scuse. "Ma di cosa?" chiedo non capendo, "scuse per tutto, per essere stata una madre di merda quando ancora eri mia.. per non essermi fatta viva prima, cioè in realtà sei stata tu in un certo modo ad avvicinarsi. Ho sempre avuto la costante paura e la ho tutt'ora che tu mi odi. Ma anche qui non ti darei torto anzi ti darei proprio ragione" mi dice quasi tutto d'un fiato asciugandosi una lacrima. Sono totalmente pietrificata dalle sue parole, non me l'aspettavo minimamente, l'ho sempre considerata una donna piana d'orgoglio forse mi sono fatta lasciare influenzare dei personaggi che interpreta. E come sempre non so cosa dire, visto il mio silenzio continua il suo discorso "poi non c'era da scusarti prima ovvio che chiami mamma la donna che ti ha cresciuto e ti è stata accanto. Ed è anche ovvio che non mi chimerai mamma e non so nemmeno se mai mi chiamerai così"
STAI LEGGENDO
Hard sometimes-- Najwa Nimri
FanfictionAlison è ragazza di 16 anni che vive in Italia con suo padre e quella che pensava essere sua madre. All'età di 8 anni scoprì che in realtà la sua vera madre viveva a Madrid ed era una cantante e attrice, non accora in Italia. Con il debutto di vis...