Hard sometimes-- Najwa Nimri

Non voglio morire

Alison pov:

Mi risveglio in preda al panico, sono su una barella piena di sangue addosso. Non riesco a muovermi mi fa male tutto. Vedo i miei genitori accanto a me, mia madre mi tiene la mano. Appena vede che mi sono svegliata mi guarda e mi dice"amore, non muoverti. Tra un pò passerà tutto", "sto per morire?" dico con un filo di voce, "ma che cosa dici! no che non stai per morire" mi risponde mia madre leggermente incazzata. Sto combattendo contro un qualcosa di indescrivibile per rimanere sveglia, ho paura a chiudere gli occhi. Il dolore troppo forte mi porta ad urlare, è inevitabile però mi devo risparmiare le forze cazzo. Sento qualcosa di strano dentro di me, e istintivamente mi viene da rigurgitare. Non era semplice vomito ma era sangue, cosa cazzo mi sta succedendo.. La mia vista si sta cominciando ad annebbiare e i suoni stanno cominciando ad essere offuscati. Sento le urla di mia madre che inveisce contro un infermiere, e un medico che subito spinge la barella dicendo "ha un'emorragia in corso, come cazzo abbiamo fatto a non accorgercene." e poi più nulla, vuoto totale. 

Najwa pov:

"chiama il padre!!" urlo contro Anita, "si ecco, calma " mi risponde lei. Non sto calma, non posso permettermi di perderla. So che può essere che non è successo nulla ma ho un brutto presentimento.

*chiamata*

"pronto?"

"ehi, sono Anita, tutto bene?"

"si si, ora non posso parlare"

"cos'è successo ad Alison?"

"lascia perdere"

"dimmi cosa cazzo le è successo?"

"ha avuto un incidente in moto... l'hanno portata in sala operatoria proprio ora"

"come un incidente?"

"si non ti ci mettere pure te per favore"

Sbianco quando sento dire da Anita "come un incidente", mi siedo sennò rischio di cadere a terra. Scoppio a piangere "dobbiamo andare in Italia?" cerco di dire, "si vedo il primo orario disponibile". Mi sento morire dentro.. 

Fortunatamente siamo riuscite a prendere l'ultimo volo, con noi è venuto pure il marito di Anita. Passate le 3 ore più infernali della mia vita, eccomi qui davanti all'ospedale. Non troviamo nessuno all'alterata e girando l'angolo vedo Martin il padre di Alison. "Martin" dice Anita, lui con il resto delle persone sedute accanto a lui si girarono con sguardo sconvolto. "Che cosa ci fai qui?"chiede lui alzandosi, "Siamo anche noi la sua famiglia" risponde Anita. Martin annuisce un pò contrariato e si siede, mi avvicino e nemmeno mi degna di uno sguardo. Invece la mamma di Alison si alza e mi porge la mano "piacere Francesca" mi dice con mezzo sorriso, "piacere Najwa" ricambio la stretta di mano e il sorriso. Quasi mi viene di nuovo da piangere, è davvero una brava donna Francesca si vede dalla faccia. Non potrò mai competere con lei.. 

Dopo pochissimo esce un medico, "la ragazza è fuori pericolo, abbiamo avuto delle complicanze nel corso dell'intervento ma ora tutto apposto, si sta risvegliando. Ah potrebbe non ricordare alcune cose o alcuni di voi, quindi non stressatela troppo. In meno di due ore si ricorderà tutto"

Sono felicissima, posso di nuovo rivederla e stingerla tra le mie braccia, Entriamo nella stanza, ed eccola qui sdraiata su un lettino con un cerotto sulla fronte con gli occhi mezzi aperti. è bellissima anche così, starei per ore a guardarla. Se fossi stata da sola mi sarei fiondata nelle sue braccia, ma devo dare priorità a Martin e Francesca come giusto che sei. 

"Cos'è successo?" la sua vocina mi riporta alla realtà, si è svegliata. "Tranquilla, tutto bene?" le chiede Francesca prendendole le mani. "Ho un vuoto di memoria e mi sento rintronata e dolorante" dice Alison, "è normale hai avuto un incidente, ma adesso va tutto bene" l'assicura Martin, "David dov'è?" dice preoccupata Alison. "Eccomi tranquilla io sto bene" spunta da dietro il suo ragazzo rassicurandola anche lui. Finalmente porta il suo sguardo verso me Anita ed Alexander e subito le sorrido. Lei toglie subito lo sguardo e si rivolta verso Francesca dicendo "ma chi sono quei 3?"

Mi si è praticamente spezzato il  cuore, non si ricorda di me. Non sono allora così importante come credevo di esserlo. Mi sono di nuovo solo illusa...