Complicanze

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Fortunatamente mi sono addormentata presto questa notte, ed ho anche dormito quasi tutta la mattinata penso siano le 10.40. Mi alzo e in casa trovo solo Anita con i suoi figli che guardano la tv. "Buongiorno" mi dice sorridendo, "buongiorno, dove sono tutti?" chiedo mentre sbadiglio, "Sono andati a fare la spesa" divertentissimo.  Apro il frigo e mi prendo un pò di latte, e mi metto seduta e devo pure sopportare i cartoni; mentre mangio il telefono di Anita comincia a squillare e come se nulla fosse continuo a mangiare i cereali fin quando sento Anita dire tutta preoccupata "come in ospedale?" non so ma ho uno strano presentimento. Anita continua :"Si tranquillo, prenderemo il primo volo per Madrid e veniamo" e attacca, subito le chiedo:" cosa è successo?" lei impacciata mi guarda e mi risponde:" chiamo Alexander e ti spiego". Finita la chiamata mi dice:" Al telefono era praticamente Alejandro il compagno di Najwa" ecco qui sapevo che c'entrava lei e, non so perché ma al pensiero che le fosse successo qualcosa il mio cuore inizia a battere sempre più forte. Anita continua:" e mi ha detto che hanno dovuto portare Najwa in ospedale.." il mio cuore continua sempre di più a battere veloce, non so minimamente cosa dire, menomale che continua e riprende il discorso:" si è sentita tanto male, pensano sia per il molto stress ma non si sa, spero di trovare i biglietti per il primo volo per Madrid." Nemmeno il tempo di rispondere che Alexander entrò e chiese spiegazioni alla moglie di cosa fosse successo, Anita prima di raccontargli bene il tutto mi chiede:" Ali per favore potresti cercare il primo volo per Madrid e ordinare i biglietti?" annuisco e vado a prendere il MacBook. Mentre cercavo il biglietto meno costoso sentivo Anita spiegare tutto al marito e non lo so ma, mi salgono i sensi di colpa, ricordo che quella sera che parlai con Anita mi disse che quando Najwa tanti anni fa venne a sapere che stavo tanto male, voleva addirittura venire qui in Italia ma poi fu fermata dal fatto che dopo qualche giorno mi ripresi.. Forse dovevo andare anche io con loro o forse avrei peggiorato la situazione. I miei pensieri vengono interrotti da Anita:" quindi hai trovato i biglietti?" rispondo:"ehm si ecco questi sono quelli più convenienti, ne prendo due adulti e tre bambini (per i loro 3 figli)?" Anita annuisce e va a prendere la sua carta per pagare e Alexander sorridendo rivolgendosi ad Anita che nel frattempo è tornata :"ah ma non viene anche lei? -indicando me-" io mi giro di scatto stupefatta e faccio segno di no con la testa, invece Anita dandomi la carta per pagare dice:" sarebbe un sogno" sorridendomi. Mi ha ancor di più incasinato i pensieri non so se sto facendo una cazzata.. non ne ho nemmeno parlato con i miei, e senza pensarci di più compro un ulteriore biglietto per me.. 

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i miei non erano tanto d'accordo ma, mi bastava l'approvazione di Anita e Alexander.. ed eccomi qui su un volo per Madrid. Tra un'ora arriveremo ed più l'orario di arrivo si avvicina più l'ansia cresce a dismisura. Provo a chiudere gli occhi nella speranza di dormire e di non pensare più. Vengo svegliata da Alexander che mi dice:" siamo arrivati!" come è possibilee no non sono pronta l'ansia mi sta divorando.. Una volta scesi dall'aereo Anita dice a tutti :" andiamo a casa posiamo le cose e lasciamo i bambini con la vicina e andiamo in ospedale" commento sottovoce:"bene io rimango a casa" Anita sentendomi mi da una pacca sulla spalla :"no tu vieni con noi." Non so quale forza sovrumana mi abbia spinto qui davanti l'ospedale, non ho proprio idea, Anita mi mette una mano sulla schiena e mi invita ad entrare. Veniamo accolti da una sorta di infermiera:" buonasera, cosa vi serve?" Anita risponde:" siamo qui per mia sorella.. è stata portata qui questa mattina" l'infermiera si mette seduta al computer:" si come si chiama?" Anita:"Najwa Nimri" l'infermiera digitando qualcosa dice:" si, le stanno facendo dei controlli si presume che a farla svenire oltre al forte stress sia stata una colica renale" Anita risponde:"ah.. per vederla?" l'infermiera:" ci sono già i familiari dentro, voi sareste?" o merda non voglio vedere ne conoscere nessuno santo dio. Anita risponde all'infermiera :" sono sua sorella, lui è mio marito e lei è la figlia" che cazzo hanno appena sentito le orecchie, l'infermiera annuì e ci fece entrare indicandoci il corridoio. Seduti davanti ad una porta chiusa ci stanno delle persone, e nemmeno il tempo di capire chi sono che Anita saluta tutti e dice:" lei è Alison" come se non mi conoscessero.. Un uomo sul 80ina mi porge la mano :"piacere Karam" ricambio con una stretta di mano che viene seguita da un'altra questa volta da una signora:" piacere Ane" sorrido pure a lei. Anita mettendosi in mezzo dice:"loro sono i miei genitori -indicando i due signori che mi hanno appena dato la mano-, invece lui è Alejandro -indicando un altro tipo- il compagno di Najwa e lui è Teo suo figlio nonché tuo fratello" molto in imbarazzo sorrido e dico :"piacere di conoscervi" proprio un piacere enorme guarda. Karam mi sorrido e mi dice:"sei davvero tanto bella!" questo complimento mi ha fatto sorridere per davvero, continua dicendo:" mi fa davvero tanto piacere che sei qui, come penso a tutti lo faccia" non so cosa rispondere e mi lito ad annuire.. Anita spezza il silenzio dicendo:" ma quando si può entrare?" Alejandro risponde:" stanno finendo di fare dei controlli e poi penso si possa" mi sembra simpatico ed una brava persona, Anita continua dicendo:" ma cos'è successo con precisione?" questa volta a parlare è Teo:" non lo so, è un paio di giorni che torna a casa molto stanca e sotto stress. Ieri sera è stata fino alle 2 di notte a girare la casa di carta, e questa mattina si è svegliata che non si sentiva bene e dopo un pò è svenuta" anche lui mi sembra un ragazzo apposto, non so perché ma me lo aspettavo viziato e con la puzza sotto il naso, invece è tutt'altro. 

Sono passati ormai 30 minuti da quando siamo arrivati e nel mentre ho fatto 'amicizia' con tutti. Mentre che parliamo ci interrompe un dottore:" se volete potete entrare , come pensavamo si tratta di una colica, se la paziente se la sente può tornare a casa anche oggi" tutti compresa me tirano un respiro di sollievo. Ma ora il problema più grande è entrare in quella maledetta stanza. 

Hard sometimes-- Najwa NimriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora