Incidente

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*3 mesi dopo*

In questi mesi il mio rapporto con Najwa è decisamente migliorato. Mi scrive o mi chiama ogni volta che ha un momento libero. I miei genitori non esprimono ancora il loro pensiero, ma sinceramente non mi interessa. Finalmente dopo anni mi sento completa, era proprio lei che causava quel vuoto dentro di me. 

Non posso definire il nostro rapporto come un rapporto madre-figlia, anche se lei si comporta da tale. Io devo dire che sono ancora un pò distaccata. A volte è molto pesante, specialmente quando mi chiama in momenti meno adatti, e mi tocca liquidarla in fretta. Mi dispiace trattarla così, ma non sono mai stata una di quelle adolescenti attaccati troppo al telefono. Preferisco costruire le relazione dal vivo, dietro ad uno schermo mi risulta molto difficile. Però in questa situazione devo adattarmi. 

Come sempre sono in ritardo, il mio ragazzo mi ha appena mandato un messaggio dicendomi che è appena arrivato. E io devo ancora piastrarmi i capelli e mettere le scarpe. Fortunatamente il mio ragazzo è abituato ai miei ritardi. Saluto mia madre e scendo. David mi bacia e mi passa il casco, salgo sulla sua moto e partiamo. 

"Cazzo è tardi, devo tornare a casa" dico a David che stava seduto accanto a me sulla sabbia. Adoriamo andare al mare, e sdraiarci sulla sabbia lontano da tutti. Ma ovviamente il tempo vola e visto anche che per colpa del covid bisogna tornare prima delle 22 meglio andare. "cazzo, si è tardi andiamo" mi risponde lui, alzandosi e prendendo gli asciugami che si era portato. 

Saliamo in moto e andiamo, siamo come sempre sul solito rettilineo dove la gente corre come matti. Non posso negare che anche David sta correndo e non poco. All'improvviso vedo una luce bianca sparaflesciata negli occhi, un boato e poi tutto nero. Che cazzo sta succedendo? mi ritrovo a terra, non sento più la parte destra del mio corpo. Ad un paio di metri da me vedo correre il mio ragazzo verso di me urlando "Alison.. cazzo Alison rispondi ti prego". "C-che cazzo è successo?" molto debole dico, "tranquilla, ho chiamato l'ambulanza. Cosa ti senti?" mi dice prendendomi la mano. "Non mi sento la parte destra del mio corpo e sento il sangue scorrere sulla mia faccia" dico con un filo di voce. "aspetta un attimo" mi lascia la mano e va dal tipo che ci ha travolto che era appena sceso dalla mia. Sento le mie forze che mi stanno lasciando, sento un qualcosa che mi comprime il petto. Non voglio morire..

Con le mie ultime forze rimanenti, estraggo il telefono dalla tasca. Con il casco e il sangue che mi scorre sul viso vedo affuocato. Apro la prima chat ed è proprio quella di Najwa "pase lo que pase te quiero" scrivo. E da lì buio totale, sento le urla offuscate del mio ragazzo che mi chiama e le sirene delle ambulanze e poi più nulla. 

Najwa pov

Ho finalmente finito le riprese della casa di carta, almeno per oggi. Sono stanchissima, ma devo ancora andare da Josh per finire di incidere una canzone. Salgo in macchina e come prima cosa scrivo ad Alison "¿todo bien? ¿Qué estás haciendo?"

Da quando abbiamo riallacciato i rapporti il mio umore è migliorato. E grazie a lei che ho completato l'enorme vuoto che avevo da ormai 16 anni. So che non è il massimo cercare di fare la madre via telefono pero paciencia. 

è praticamente notte e sono appena uscita dallo studio di Josh. Arrivata a casa prendo le chiavi e le infilo nel portone, quando sento il telefono suonare. Penso sia Alison, non mi risponde da molto.. Apro whatsapp e quasi mi cade il telefono dalle mani "qualsiasi cosa succede ti amo" che cosa vuol dire che quel messaggio, non mi sembra che prometta bene. La provo subito a chiamare ma dopo un pò parte la maledetta segreteria. Chiamo subito Anita, forse lei l'ha sentita.

*chiamata*

"ehi, hai sentito Alison per caso?"

"ehi ciao, no perché"

"mi ha appena scritto "qualsiasi cosa succede ti amo"

"ma cosa le è successo?"

"non lo so chiedevo a te"

"stai a casa?"

"si sono appena tornata, hai il numero del padre?"

"si, tranquilla ora arrivo"

Hard sometimes-- Najwa NimriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora