Il ragazzo vestito da cameriera mi spinse dentro la stanza prima di chiudere la porta dopo essere uscito.So che la mia bocca è leggermente socchiusa, e sono sicuro di sembrare un pazzo che sta qui a fissarlo. Cazzo, è impossibile non fissarlo. È bellissimo, il suo corpo è perfetto, come una statua.
"Non essere timido", solamente la sua voce riesce a farmi passare un brivido lungo la schiena. È profonda, non riesco a smettere di pensare a come potrebbe suonare mentre geme il mio nome.
"Siediti" chiede, accarezzando la parte superiore della sedia con le mani.
I miei piedi sono come del cemento, incollate al pavimento di mattonelle nere. Non sono un tipo timido, e nemmeno uno nervoso, ma ovviamente in questo momento lo sono.
Iniziò ad irritarsi diventando impaziente, e avvolgendo la sua grande mano intorno al mio polso per tirarmi sulla sedia.
Il suo tocco sulla mia pelle mi fece venire la pelle d'oca, facendo accendere un fuoco nel mio stomaco. Non mi sono mai sentito così, non al primo incontro, però questa sensazione non mi dispiace. Non so nemmeno quale sia il suo nome, mi piacerebbe saperlo.
"Qual è il tuo nome, piccolo?" chiese lui, mettendo la sua testa sulla mia spalla.
"Louis", dissi brevemente, in modo da non far uscire niente di non necessario a causa della sua vicinanza.
"Hmm", cominciò a muoversi intorno a me fino a quando non si trovò dietro la sedia. Le mani si poggiarono sulle mie spalle, stringendole.
Sentii il suo respiro caldo e seducente vicino il mio orecchio, e sussurò con la sua profonda voce. "Mi piace, Louis".
"Qual è il tuo?" chiesi casualmente, realizzando quanto io sia disperato sullo scoprire di più su di lui.
"Ah, ah, ah", girò la sedia. Un grande ghigno si diffose attraverso il suo viso quando oscillò la gamba sopra le mie ginocchia, mettendosi a cavallo su di me.
"Questo è un segreto", sussurò, appoggiandosi in modo da leccare una il mio collo.
" Anche se, amerei sentire la tua voce sexy urlarlo", prese il mio lobo fra i denti. Oh merda.
Fin troppo presto si alzò e si allontanò da me. Il sorrisino malizioso che sembra sempre essere sul suo volto adesso aveva la mia completa attenzione.
"Quindi, Louis", disse mentre le sue dita si trascinarono lungo il suo busto esposto. "Cosa vorresti?"
Osservai come le sue dita tracciavano due passerotti, una farfalla, e due piume. Ridacchiò quando notò il broncio sulla mia faccia quando fece come per abbassare i suoi pantaloncini neri, solo per tornare indietro e rimetterli alla posizione originaria. Fottutissima presa per il culo.
"Scusami?", si approcciò di nuovo verso di me, il suo indice spinse il mio mento verso l'alto facendo in modo che lo guardassi in faccia. "Ti ho fatto una domanda".
"C-cosa?" balbettai, mentre lui riprese la sua posizione di strangolamento. Era così alto, talmente tanto che i suoi piedi toccavano il terreno da entrambi i lati.
"Ti ho chiesto-", le sue mani afferrarono la mia spalla, i suoi fianchi spinsero leggermente contro i miei, creando un piccolo attrito tra di noi che avevo voglia di aumentare. "-cosa vorresti?"
"Te", la mia bocca si mosse ancora prima che il mio cervello potesse comprendere cosa stessi dicendo. Mi diedi mentalmente uno schiaffo da solo per quanto disperato io sia potuto sembrare.
Ridacchiò leggermente, i suoi occhi si chiusero momentaneamente mentre scosse la testa da un lato all'altro. I suoi fianchi si strofinarono sempre più duramente contro i miei, facendomi uscire un gemito dalla bocca. Porca puttana, non riesco a controllare niente intorno a lui, vero?
Quando i suoi occhi si aprirono di nuovo, sembrarono più scuri di prima. Le sue pupille si erano dilatate, fissandomi profondamente.
"Che cos'era quello?" chiese, la sua voce sembrava quasi senza fiato.
"M-mi dispiace", cercai di scusarmi, entrando nel panico mentre lui si staccava da me mantenendo le distanze. Grandioso, l'ho spaventato.
"Il tuo tempo è finito" quasi ringhiò.
"Oh, uhm, okay", mi alzai di fretta dalla sedia, camminando verso la porta. La mia testa faceva male ed tenevo gli occhi puntati sul pavimento.
"Louis!" mi chiamò, correndo verso di me. Provai a non sembrare un pazzo mentre osservavo i suoi muscoli che si contraevano sensualmente.
Si tolse le orecchie da coniglio, annidandole accuratamente tra i miei capelli. Affondò i denti nel labbro inferiore quando fece un passo indietro per guardarmi.
"Non offenderti, Louis", i suoi occhi finalmente si bloccarono con i miei, dopo aver vagato per il mio corpo. "Solo che non voglio iniziare qualcosa che probabilmente non potrei finire".
Oh, bene. Questo mi lusingava, credo? In ogni caso, mi stava lo stesso sbattendo fuori. Ed io volevo restare qui con lui, ma se vuole che me ne vada, allora me ne andrò.
Gli feci un semplice cenno e uscii dalla porta dalla quale entrai.
-totta

STAI LEGGENDO
Playboy » L.S. (by wrenadler) [ITALIAN TRANSLATION]
Hayran KurguEro affascinato, ma lui era fin troppo bravo nella sua professione: Harry Styles, Playboy. © heartagust, All Rights Reserved. (Larry/Ziam) Scritta da: wrenadler Tradotta da: tottastylinson