capitolo due

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IL DORMITORIO

Dopo la cerimonia di smistamento e la cena tutte le case si diressero verso il proprio dormitorio.

Entrai nel dormitorio e trovai quell'egocentrico di Malfoy ovviamente accompagnato da una di quelle tante ragazze di cui poi il giorno dopo si vantava di aver scopato.

Si accorsero subito della mia presenza ma cercai di ignorarli prendendo la pronta direzione della mia stanza.

Ma un gruppetto di serpeverde mi blocco il passaggio e rimasi in quella stanza insieme a altre persone.

Mi misi da una parte e decisi di ignorarlo al più possibile, ma il mio piano fu interrotto quando un ragazzo del 4 anno ,con voce roca gridó "Forza ragazzi e donzelle, venite qua a giocare , obbligo e verità con la bottiglia"
Mi voltai dall'altra parte facendo finta di non aver sentito , ma ovviamente Draco con il suo egocentrismo

" Hai paura che qualcuno ti fotta o hai paura di essere rifiutata come sempre stupida troia?"

Sbuffai ma con molta calma dissi "Il viaggio è stato lungo voglio riposarmi Malfoy"

Ma a lui non bastava, voleva continuare a punzecchiarmi "Che c'è hai paura che scopriamo che ti sei scopata un mezzosangue?"

"Vaffanculo Malfoy" mi alzai per andarmene, ma qualcuno mi prese il polso stringendolo con violenza ,sentivo solo dell'acciaio freddo e mani calde su di me, mi girai e "Siediti puttana e gioca!" urló.

Come una stupida bambina obbedetti,perché sapevo quanto irrascibile fosse quel ragazzo dagli occhi grigi.

La bottiglia roteava e roteava,fin quando non raggiunse lei "Obbligo o Verità" chiesi a Pansy.

"verità"rispose in tono deciso
La odiavo per ogni singola cosa, mi tormentava insieme a Draco e continuava a vantarsi di quanto fosse bello scoparselo, non che mi importasse.

"è vero che sei puttana chiesi?" accennando un sorriso maligno.
Mi guardò scioccata, come se non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere da parte mia.

Con la coda dell'occhio vidi Draco sorridere maliziosamente ,ma era così bello quando sorrideva cazzo.
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SPAZIO AUTRICE
scusate se i primi capitoli saranno un po' corti, mi farò perdonare promesso.

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