capitolo dodici

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LETTERA INASPETTATA

[IN UN PUNTO DELLA STORIA VERRÀ CHIESTO DI ATTIVARE LA CANZONE QUESTO SARÀ IL SIMBOLO PER ATTIVARLA: 🗝]
Erano le 9:40 della mattina seguente quando mi svegliai accanto a Draco, me lo ricordo perché era una giornata particolarmente afosa, la neve ormai era solo un ricordo obliato, il sole fuori era già alto e splendente.
Mi alzai senza far rumore e mi diressi in bagno, mi feci una doccia calda veloce e uscì con un accappatoio addosso.

Vidi Draco sveglio, sull'apice del letto che si dondolava avanti e indietro, era ancora assonnato, ma di contro senso abbastanza desto per chiedermi
"perché non mi hai aspettato?" Disse facendo il finto broncio.
"stavi dormendo beatamente" risi
"approposito buon natale piccola" disse dirigendosi verso di me e lasciandomi un tenue e delicato bacio sulla fronte.
"buon natale Draco" lo abbracciai.
Era fantastica la sensazione quando mi abbracciava, chiusa fra le braccia di una persona, ti sentì protetta, amata, non sei più vulnerabile, sei chiusa in un guscio come una tartaruga, quel guscio che ti fa da casa, ecco ciò che intendo, con Draco mi sento a casa.

Scendemmo a fare colazione e per la prima volta ci sedemmo accanto, molti serpeverde ci guardavano sconcertati, spesso stropicciandosi gli occhi per lo scenario che appariva e a queste reazioni io e Draco ridevamo.
Ultimamente vedevo Hogwarts in modo diverso, il cibo, le lezioni, le persone non erano più insulsi, era come se una luce mi avesse aperto gli occhi, tutto aveva più gusto.

Draco litigò con la sua famiglia per l'ennesima volta, dunque rifiutò di passare il natale con loro.
Ci dedicammo a Noi, poi nel pomeriggio mi sovvenne un idea
"Draco voglio mostrarti Una cosa, prendi il Necessario per Una giornata e mettilo Nello zaino, andiamo a Londra"
Sgranò Gli occhi
Iniziai un accumolare il Necessario, spostandomi per la stanza mentre Draco seguiva ogni mio passo.

Mi cinse la vita, circoscrivendo dei baci sul collo, mentre mi abbracciava da dietro, sentivo i suoi desideri salire ad ogni perimetro che trascriveva con lo spuntone della lingua sulla mia gola.

Pirolettai tra le sue braccia fino a trovarmi ad ammirare i suoi occhi grigi "non ora Draco" sussurrai con lussuria; so che stava cercando di divagare la mia idea di raggiungere il mondo dei babbani, ma alla fine dopo scongiuri e suppliche lo convinsi.

Una volta arrivati ​​a King's Cross ci dirigemmo verso una pista da skater, mi inginocchiai e
"oh amore, siamo venuti per farlo qua?" "oh ma dai Draco, pensi sempre solo al sesso, stavo cercando questo" ed estraetti dallo zainetto uno skateboard.
"che cos'è questo oggetto babbano?"
"si chiama skateboard Draco, devi salirci sopra e spingere con il piede per muoverti"
alla parola salirci sopra accentuò un ghigno procace, ed io sbottai in una risata argentina (rumorosa) dandogli una spintarella sul torace, provocando un misero boato.

I mostrai rapidamente come fare e dopo lo feci salire tenendolo stretto per mano.
Ondeggiava in procinto di cadere, ma io non lo lasciavo.
Penso di non averlo mai visto così in angoscia, risi al pensiero, stava con il cuore in gola per la paura di cadere; riusciva a malapena a reggersi in modo rettilineo.

"Principessa adesso la lascio, mi raccomando stia attenta" lo punzecchiai.
"scordatelo" mi bisbigliò.
mi prese il viso a coppa, poi abbassò le mani sui fianchi tenendo il legame con i miei occhi, poi sprofondammo in un bacio, mi buttai tra le sue braccia, dimenticandomi ogni singolo dettaglio che ci circondava, solo io e Draco con uno splendido tramonto che faceva da sfondo a questa fiaba.

 mi prese il viso a coppa, poi abbassò le mani sui fianchi tenendo il legame con i miei occhi, poi sprofondammo in un bacio, mi buttai tra le sue braccia, dimenticandomi ogni singolo dettaglio che ci circondava, solo io e Draco con uno splendido t...

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