Grow with you- Extra 3

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Derek Hale sospettava di essere dotato di una serie di talenti innati: la scrittura regnava sovrana tra le sue doti, si dilettava in cucina, per non parlare della sua proverbiale pazienza. Derek aveva avuto la pazienza di concedere del tempo alla sua persona, evolvendosi in un uomo più sereno; aveva avuto la pazienza di domandare a Stiles di sposarlo; aveva avuto la pazienza di temporeggiare mentre attendeva il verdetto da parte di una qualche casa editrice.

Derek Hale aveva una pazienza che solo un marito ed un padre possono conoscere.

Una gran fortuna, penserete voi, fatta eccezione per quei rari momenti in cui la calma abbandonava il corpo massiccio di quel ragazzone dal cuore d'oro. Accadeva di rado e quella sera, la fortunata ad aggiudicarsi uno degli abiti biglietti per assistere all'esasperazione del padre, fu proprio la piccola Sarah.

Il moro stava infatti avendo un'animata discussione con le bretelle di cui era dotato il seggiolino d'auto della piccola, faticando ad intuire in quale assurdo modo dovessero essere allacciate, al fine di assicurargli una guida sicura. Si sentiva alla pari di un inesperto Indiana Jones: armeggiava con le cinture come fossero dei boa, stando bene all'erta a sollevare di troppo il peso del seggiolino, innescando un mortale meccanismo che lo avrebbe intrappolato nell'auto.

Di mortali c'erano solamente le risate della bimba che osservava con sguardo divertito il padre, domandandosi grazie a quale intervento divino sarebbero riusciti ad arrivare in tempo alla recita di natale.

"Non ti preoccupare piccola, suppongo di aver capito dove infilare questa stringa. Non domandarmi a cosa serve questo pezzo di stoffa perché non saprei risponderti, ma almeno ho capito la funzione di questo orlo nell'imbottitura" tentò di tranquillizzarla, come se quella in preda al panico fosse proprio lei.

La bimbetta cercò di farsi largo sui sedili anteriori, fortunatamente le suole delle sue scarpe erano linde o la tappezzeria sarebbe stata più maculata di un cucciolo di dalmata, raggiungendo lo sportello in dotazione del cofano, in corrispondeva del sedile del passeggiero. Le dita tozze e piccole si strinsero attorno alla maniglia, esercitando quanta più forza potessero le sue braccia (fuori garanzia da quattro anni) ribaltando il contenuto.

Afferrò una sorta di mappa del tesoro, munita di un'infinità di disegni esplicativi, recapitandola al padre. "Papà, qui è tutto spiegato. Papi ha usato le istruzioni la prima volta che ha montato il seggiolino" spiegò con quell'aria saccente che pareva essere un'imitazione (fin troppo riuscita) del tipico tono di voce di Stiles, il tutto sottolineato da un fine sopracciglio inarcato.

"Le istruzioni!" esclamò gioioso, stampandole in fronte un bacio. Se Derek si era perfettamente calato nella parte dell'esploratore, decifrando quelle antiche scritture (altrimenti dette: foglietto illustrativo), Sarah aveva non poche difficoltà a gestire lo spazio a causa del suo costume.

Aveva dovuto affrontare un'ardua selezione prima di essere estratta per il ruolo della pecorella. Non si lasciò abbattere dal fatto di non essere stata nemmeno presa in considerazione per i ruoli maggiori, non le importava attirare le luci della ribalta e poi era abbastanza sicura che gli abiti scelti dalle maestre non fossero adatti ad una rievocazione pertinente.

Come poteva saperlo? Semplice: un genitore era una sorta di detective privo di giorni feriali, l'altro era uno scrittore incallito che divorava qualsiasi superficie fosse cosparsa di lettere: inclusi gli indicatori nutrizionali trascritti sul retro del pacchetto del latte in polvere...dilettevole lettura quando hai tra le braccia un fagotto urlante.

Dunque in casa Stilinski-Hale era più che abitudinale che lo zapping pomeridiano portasse Sarah ad emozionarsi per una puntata ancora non vista di un documentario, piuttosto che immedesimarsi nel mondo fatato di qualche unicorno parlante.

CherofobiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora