Love Yourself

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"'Aura! 'Aura!" una bimba munita di pannolino, per meglio dire considerate le minuscole dimensioni della pargoletta, un pannolino munito di bambina, stava sgambettando nella direzione della sorella maggiore.

Cora reggeva nella manina paffuta una malcapitata margherita, oramai appassita, il cui sottile gambo sventolava a destra e sinistra, assecondando l'andatura instabile della piccola.

La progenie degli Hale stava comodamente oziando al di sotto della fronda di un'immensa quercia, ormai il loro luogo di ritrovo per malefatte e pomeriggi di gioco.

La capostipite di quel fortino naturale era stata proprio Laura, che aveva scoperto l'esistenza di quel maestoso albero secolare durante una scampagnata in compagnia dello zio Peter.

Ne aveva ricavano una minuscola tana, oramai accessibile solamente a Cora, spolverando il tronco cavo dalla resina e dai ramoscelli secchi, ricavandone una sorta di antro accogliente.

La ragazza era comodamente poggiata con la schiena al tronco della quercia, sulle sue gambe distese sonnecchiava un certo Derek.

" 'Aura guarda che bella" fiera più che mai, la più piccola del gruppo, porse alla sorella il fiorellino da campo che aveva colto con non pochi sforzi: il fratello era stato improvvisamente colto dall'istinto di soccorrerla ma Laura aveva sminuito sostenendo che qualche caduta avrebbe giovato alla stabilità dei piedini.

"E' davvero bella: ora la unisco a questa coroncina che sto realizzando" informò la bambina, che batté le mani dalla contentezza, pregustando già la gioia che avrebbe provato nel portarla sul capo.

I suoi occhietti vispi furono totalmente rapiti dalle mani abiti della maggiore, che intrecciava sapientemente i gambi delle prime margherite della stagione.

"Derek nanna" fece notare Cora, accovacciandosi sulle ginocchia all'altezza del volto del fratello di mezzo. Uno sbilanciamento improvviso e la piccola sarebbe finita a terra con un tonfo, se solo il moro non fosse stato così pronto da accompagnare con una mano la rapida scesa del pannolino verso il prato.

"Allora non stavi dormendo" commentò Laura: la massa di capelli corvini che animavano il capo di Derek, gli impediva di avere una chiara visione degli occhi di quest'ultimo.

"Sto solo riposando" aveva mormorato l'unico maschietto che aveva dato alla luce Talia, accoccolandosi meglio sulle gambe (oramai informicolate) della maggiore.

Cora, ignorando completamente qualsiasi norma di buona educazione imposta del galateo, prese a toccacciare il volto di Derek.

"Derek 'upo" disse con convinzione, indicando con le dita le folte sopracciglia. Quando il ditino della bimba percorse le rosee labbra del fratello, questo le dischiuse leggermente, mordicchiandolo e facendo scoppiare in una infantile (e forse per questo ancora più bella) risata la sorellina.

"Ecco qui: una corona degna della principessa di casa" Laura poggiò sul capo della bambina la corona floreale, questa regalò ai fratelli dei sorrisi così larghi da mostrare ampiamente la dentatura praticamente completamente assente.

"Regina Cora, quali sono i suoi ordini?" domandò Laura, accarezzando le ciocche di Derek.

"Nomino Derek come mio ciavaliere".

"Cavaliere" la corresse Laura, accorgendosi solo allora che il ciuccio della piccola fosse accidentalmente scivolato fuori dalla sua tasca.

"Derek è il caso che dici a mamma di portarti da un parrucchiere, hai accumulato così tanti capelli che non mi stupirei affatto se in questa folta matassa, spuntassero due orecchie da lupo. Per lo meno Cora sarebbe soddisfatta di aver scelto per te un soprannome azzeccato" mentre parlava, si prese la libertà di intrecciare quelle ciocche in piccole treccine, molto in stile nativo americano.

CherofobiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora