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Nessun incubo.

"Mamma, posso dormire qui questa notte? Ci sono dei rami che battono sulla finestra della mia camera e...e sembra che il t-temporale voglia...p-prendermi" balbettò, arrampicandosi fino a raggiungere le braccia protettive di Talia.

"Derek, amore mio, abbiamo già discusso sul fatto che un lupacchiotto grande come te non debba avere paura di questo fenomeno atmosferico" la donna tolse le mani che il bambino si era portato al volto per nascondere le lacrime. "Perché è di questo che si tratta e se non vado errando, giusto qualche settimana fa, hai consegnato un compito in classe proprio su questo tema" Talia richiuse il romanzo che stava leggendo sul comodino, invitando il figlio a coricarsi al suo fianco.

"Lo so che si tratta semplicemente di acqua ma tutti quei suoni e rumori, sono terribili" si tappò le orecchie ma per sua sfortuna, avendo un udito sopraffino, nemmeno questo metodo sembrò funzionale per sfuggire a quella tortura.

"Avanti, mettiti comodo sotto le coperte. Per questa notte potrai restare qui con me e Cora" la piccola Hale dormiva pacifica, distesa sul petto della madre, sazia grazie alla recente poppata.

"Come fa a dormire così tranquillamente con tutto questo trambusto?" domandò a metà tra lo stupore e la meraviglia.

"Non credere che non lo percepisca, ha perfino iniziato a fare qualche smorfietta quando ha udito i tuoi passi farsi sempre più vicini alla camera" raccontò la donna, accarezzando contemporaneamente i capelli corvini di entrambi i figli.

"Un giorno diventerò così forte che sarò io a consolarla quando avrà paura" borbottò il piccolo Derek, tra uno sbadiglio e l'altro. "Oggi ho sollevato contemporaneamente due secchi mentre lo zio Peter a fatica ne trasportava uno. Sono sulla buona strada" mentre parlava, nemmeno si accorse di essersi distratto dalla fonte di timore.

"Non ne ho dubbi" lo incoraggiò Talia, rimboccandogli le coperte.

"Mamma?" la sua vocina sembrò così potente nel silenzio e quiete notturna.

"Dimmi".

"Se avrò degli incubi, tu sarai sempre qui, non è vero?" domandò, stringendo la mano paffuta della sorellina.

"Per sempre, te lo prometto amore mio. Ora dormi" mormorò Talia.

"Notte mamma" le stampò un bacio sulla guancia.

"Notte Cora" baciò delicatamente anche la sua fronte.

Nessun incubo.

Per la prima volta dopo anni, Derek Hale trascorse una notte senza incubi.

Certo, in passato aveva fatto ricorso ad alcune pillole e tranquillanti ma nessun medicinale (seppur naturale) poteva valere quanto una notte di sonno rigenerante.

La sera precedente si era addormentato un paio d'ore dopo Stiles: il ragazzino riposava premuto contro il calore del suo petto ed ogni qualvolta tentava di indietreggiare per godersi la morbidezza delle lenzuola, il castano lo inseguiva.

Derek si sentì legittimamente in dovere di vegliare sul sonno del compagno, assicurandosi che l'attacco di panico non tornasse ad impossessarsi di lui proprio quando l'altro aveva finalmente disteso. Fu una sensazione paradossale: Derek avrebbe scommesso la villa con piscina di suo zio sul fatto che si sarebbe sentito tremendamente a disagio a condividere il letto con Stiles, ciò però non accadde (come accompagnamento un ipotetico sommo dispiacere di Peter, amava molto quella piscina...non si poteva certo affermare lo stesso livello di gradimento nei nipoti, costretti a vederlo con costumi da bagno che lasciavano ben poco spazio all'immaginazione).

Peter in slip a parte a disturbare la serenità mentale di Derek, già di per sé altamente compromessa, il ragazzone si concesse del tempo per osservare Stiles, sicuro di non essere colto in fragrante.

CherofobiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora