Derek non si poteva certamente definire un grande appassionato d'arte, certo qualche mostra l'aveva visitata anche lui ma non era rimasto folgorato da nessun quadro particolare. In un certo senso ammirava quelle coppie di anziani che, usufruendo delle panchine offerte dai musei, sostavano ore difronte alle tele.
Si domandava che cosa fosse un grado di catalizzare la loro attenzione: la fama dell'artista che aveva tracciato quelle pennellate? Il soggetto ritratto? Più semplicemente la possibilità di svagare aprire la mente?.
Parte del suo carente amore per le opere d'arte era alimentato dallo zio: che gli Hale fossero una famiglia agiata era innegabile, se non fosse chiaro vivevano in una villa con piscina di tutto rispetto, se non fosse che Peter tenesse a cuore molto più il suo aspetto esteriore che il suo effettivo conto in banca.
Aveva commissionato vari ritratti, uno più osceno dell'altro a parer di Derek, senza contare che spesso lo zio trovava occasioni per sfilare...per salvaguardare la vostra sanità mentale, non vi racconterò di quella volta in cui Peter posò nudo, incitando il povero artista squattrinato di turno (solo un disperato avrebbe accettato quell'incarico) di 'dipingerlo come uno dei suoi ragazzi francesi'.
Probabilmente Laura teneva realmente sott'occhio il fratello dalla sua comoda balconata sopraelevata, altrimenti non si spiega come un cesto di frutta fosse stato posto a coprire le grazie di Peter, nell'esatto momento in cui il nipote fece accidentalmente irruzione nel suo studio (non che ci fosse molto da celare: sarebbe bastata una piccola mela).
Cora lo soprannominò amorevolmente 'Peter il breve' un passo avanti considerato il suo precedente soprannome.
Trovava il surrealismo orribile, il puntinismo inutile e la pop art dozzinale ma certamente avrebbe pagato fior fior di quattrini per reclutare un artista che fosse in grado di riprodurre l'esatta tonalità ambrata degli occhi di Stiles.
Che gli occhi castani fossero meno apprezzabili di quelli dalle colorazioni azzurre o verdi, era un inutile luogo comune. Derek attirata, contro il suo volere, molti sguardi al suo passaggio ma nessuno di loro aveva il potere magnetizzante di Stiles.
I suoi occhi trasmettevano calore, conforto ed amore: come in una visione pittoresca, il suo sguardo sarebbe stato paragonabile e della legna che ardeva e scoppiettava, illuminando di conseguenza le tipiche venature e nodi.
Si rammaricava così il ragazzone, a veder tanta meraviglia sprecata: Stiles aveva tenuto il capo chino durante il pranzo in compagnia della confraternita. Evidentemente la tematica di discussione della giornata, roteava attorno a Scott ed ad un presunto appuntamento con Allison, cosa che non importava sicuramente a Derek.
Come fosse un lupo in cerca di attenzioni, il moro piegò il capo per incontrare lo sguardo dell'altro. Lo mosse in un tacito gesto, volendogli domandare cosa oscurasse i suoi pensieri ma Stiles fece un cenno negativo, come a voler lasciar correre.
Derek amò quel momento: la loro intesa era tale che certe volte le parole risultavano perfino superflue.
"Non vuoi dirmi cosa succede?" domandò dolcemente il maggiore, dando all'altro un calcetto giocoso sotto al tavolo.
Stiles restò muto, così a Derek non rimase che ricorrere a un secondo stratagemma: dallo zaino estrasse un blocco appunti e lo fornì alla matricola. "Avanti, leggerò solamente io" lo incoraggio, traendo un sospiro di sollevo quando il ragazzino glielo tolse di mano.
Il responso non si fece attendere oltre: 'Questa sera sarei dovuto andare a vedere una partita di Lacrosse con Scott ma all'ultimo mi ha tirato un bidone' lesse rapidamente, constatando quanto fosse ordinata la scrittura di Stiles.
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Cherofobia
Romance[Sterek (accenni alla scisaac) school au. Tutti umani] Il giovane studente di letteratura, Derek Hale è affetto da cherofobia: avversione e paura della felicità. Nella sua vita però piomba un ragazzino tutti nei e sarcasmo, che lo farà ricredere sul...