Prologo

446 21 20
                                    

"Allora?" borbotta Brando facendomi cenno di sbrigarmi a comunicargli l'esito dell'esame che ho sostenuto ormai mesi fa.

"Sto guardando, dammi tempo" borbotto stizzita mentre continuo a scorrere lungo la classifica in cerca del mio nome.
Sto per scoprire se l'università dei miei sogni mi abbia accettata o meno ed è evidente che sia un momento delicato per me, ma il mio ragazzo sembra proprio non rendersene conto.

"Sono arrivata alla 'R'.." giungo finalmente alla lettera iniziale del mio cognome, è arrivato il momento della verità.

"Quanta suspance Gaia" sbuffa Brando, non sta facendo altro che aumentare il senso d'ansia che continua a assalirmi da questa mattina quando ho saputo che proprio oggi sarebbero stati annunciati i risultati.

"Riccone Gaia, ma sono io. Non ci credo, oddio sono io" esulto non appena leggo il mio nome e cognome sulla lista d'accettazione, sono stata ufficialmente inclusa nel corso di studi della ECM. Si tratta di una delle università più rinomate di Roma che unisce gli studi economici a quelli incentrati sulla moda, fin da piccola entrarci è sempre stato il mio sogno.

"Oddio" esclamo, non posso crederci. Potrò finalmente staccarmi da Cerveteri e trasferirmi nella capitale, sembra un sogno.
Pizzico leggermente la pelle del mio braccio per accertarmi di non starmi immaginando il tutto.
È reale, sta succedendo davvero.

"Bene" annuisce Brando poco entusiasta, ma me la sarei dovuta aspettare una reazione simile da parte sua.
Non è mai stato d'accordo con il mio possibile trasferimento e men che meno con l'idea di dover intraprendere una relazione a distanza.
Che poi Roma non è neanche così lontana dalla mia città natale, Brando sta montando su un dramma per nulla.

"Mamma" urlo emozionata, spero che sia riuscita a sentirmi dal salone.
Decido di ignorare l'atteggiamento infantile del mio ragazzo, in questo momento ho voglia di condividere la notizia con i miei genitori.
Loro sì che saranno felici per me.

"Che c'è Gaia?" la testa bionda di mia madre fa capolino dalla soglia della porta, sposta velocemente il suo sguardo da Brando fino a soffermarsi su di me.

"Sono entrata, mi hanno presa" ripeto euforica, mi alzo di scatto dalla sedia della mia scrivania e inizio a dondolarmi sulle gambe.

"Brava Gaia, hai avvertito già tuo padre? È tutto il giorno che mi chiede novità, si è agitato più di te" chiede subito mia mamma mentre un sorriso compiaciuto si stampa sulle sue labbra, so che è fiera di me.

"Dopo gli mando un messaggio" annuisco, mio padre lavora in banca come direttore ad orario continuato e non riesce ad essere a casa molto spesso.

"Allora do la conferma alla signora che affitta l'appartamento di cui ti parlavo in zona Parioli, dovrebbe aver preso già altri tre ragazzi" mi informa mia madre scrollando le spalle.

"Perfetto, grazie" faccio su e giù con la testa, mi sembra quasi di star vivendo una situazione del tutto surreale.
La mia vita cambierà, riuscirò finalmente a sganciarmi da questa città che non ha fatto altro che schiacciarmi fin dall'inizio del mio periodo adolescenziale.
Mi lascerò tutto alle spalle, potrò finalmente soffocare tutte quelle stupide voci che non ne vogliono sapere di smettere di tormentarmi.

"Ragazzi?" si intromette Brando aggrottando la fronte, sta facendo finta di star cadendo dalle nuvole.

"Una ragazza e due ragazzi, ognuno ha una propria stanza Brando" sbuffo infastidita dal suo intervento del tutto fuori luogo, sa bene che è stata l'unica sistemazione che mia madre è riuscita a trovare per permettermi di vivere in una delle zone più esclusive di Roma.

"Io vado" mia madre capisce al volo che è il caso di lasciarci soli, sta per iniziare una delle solite sfiancanti discussioni prive di senso.

Perché sto ancora insieme a lui?
Lo faccio per rispetto dell'amore che abbiamo provato in questi ultimi tre anni, ma ormai non ho più delle certezze circa i miei sentimenti nei suoi confronti. Nell'ultimo periodo è cambiato completamente perché la sua gelosia si è trasformata in possessione e non fa altro che impedirmi di trascorrere del tempo con le mie amiche come vorrebbe fare qualsiasi altra ragazza. Cerca in ogni modo di tarparmi le ali, continua a far riaffiorare nella mia mente tutti quegli eventi che mi hanno ferita in passato.
Non è più il Brando che ho conosciuto quando frequentavo il terzo anno del liceo, di questo ne sono certa.

"Non potevi prenderti un appartamento singolo?" si lamenta il mio fidanzato.

"Te l'ho già detto, i miei genitori hanno trovato l'opzione più comoda in fatto di zona e di costi. Hai idea di quanto possa costare un appartamento tutto per me?" gli faccio notare accigliandomi, sta davvero esagerando e io sono a un passo dal perdere le staffe.

"Non mi piace il fatto che tu debba dividere il letto con dei ragazzi" rotea gli occhi verso il soffitto per poi tornare a concentrare su di me il suo sguardo vuoto. Fa sul serio?

"Abbiamo delle stanze separate" gli ricordo con una vena di stizza nel mio tono di voce.

"Posso non approvare?" sbotta.

"Dovresti essere felice per me Brando, sto per realizzare il mio sogno dopo tutti i sacrifici che ho fatto quest'estate per prepararmi al test di ingresso" gli ricordo mentre un accenno di sarcasmo penetra nel mio sguardo, a volte stento davvero a riconoscerlo. Come può, questo ragazzo che ora ho di fronte, essere la stessa persona che tre anni fa mi ha aiutata ad uscire da quel buco nero che appariva senza fondo nel quale ero finita?

"Lo sono" fa spallucce poco convinto.

"Quando sei stato promosso in prima squadra io sono stata contenta per te, non ti ho mai ostacolato in nessun modo. Non ti ho mai negato di andare a quegli stupidi festini dove voi calciatori fate chissà che cosa, siete sempre circondati da ragazze che non fanno altro che ballarvi addosso" gli sputo contro tutto il mio risentimento, come puoi farmi storie per un dannato appartamento che è sempre stato la mia unica opzione?

"Mi dispiace" sospira lui.

"Perché finiamo sempre a litigare? Non possiamo confrontarci come due persone normali?" alzo gli occhi al cielo e mi lascio cadere con la schiena sul letto, Brando si alza e viene a sedersi al mio fianco.

"Ho paura che tu possa trovare un altro Gaia, lo capisci? Sarai in mezzo a centinaia di ragazzi" sbuffa infastidito.

"Così mi metto alla pari con i tuoi festini" ridacchio cercando di sdrammatizzare l'aria tesa che è calata nella stanza.

Ho provato a postare il prologo di questa storia che ho in mente da già da un po' perché volevo provare a vedere se vi sarebbe piaciuto o meno, perciò fatemi sapere la vostra opinione che ci tengo molto. Gaia è la nostra nuova protagonista femminile, mentre il ragazzo lo scoprirete a breve. Non aggiornerò spesso come nelle altre storie perché voglio realizzare dei capitoli più lunghi e curati, mi auguro che l'idea vi piaccia😇

Prima di luiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora