Capitolo 10

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Un raggio di sole, il cui fascio di luce è filtrato dalla tenda che copre la finestra accanto al mio letto, mi colpisce in pieno viso costringendomi ad aprire gli occhi. Mi porto immediatamente le dita all'altezza delle tempie, le massaggio delicatamente nella speranza che questo possa alleviare il forte mal di testa che mi travolge come un fulmine a ciel sereno. È come se delle schegge fossero conficcate nel mio cervello, ancora riesco a sentire i bassi della musica che rimbombano nella mia testa e avverto uno strano formicolio alle orecchie: si tratta di tutti i sintomi tipici di un post serata.

"Stupida me" biascico fra me e me mentre una serie di immagini, risalenti a ieri notte, iniziano a susseguirsi nella mia testa. Ricordo di aver perso di vista Anna e di aver conosciuto un ragazzo di nome Edoardo: era piuttosto carino, se non erro, e spero vivamente di incontrarlo di nuovo. Mi sembra di aver capito che frequenta la mia stessa università, ma non vorrei che, presa dall'ebbrezza, io abbia capito fischi per fiaschi. Riesco a riportare alla mia mente anche il momento in cui mi ha portata da Lorenzo e poi so che sono stata con lui in giardino, non ricordo più nulla oltre questo.

Che diamine potrò mai aver combinato?

Mi rigiro su me stessa e mi rendo conto di non essere da sola nel mio letto. Vado a sbattere contro qualcosa, o meglio, contro qualcuno che pare essere ancora assorto in un sonno piuttosto profondo.

Perché Lorenzo sta dormendo nel mio letto?

Abbasso immediatamente il mio sguardo sul mio corpo, mi rendo conto di star indossando solamente una maglietta piuttosto larga al di sopra del mio intimo. Mi auguro soltanto di non essermi cambiata di fronte a lui ieri notte, sarebbe davvero troppo imbarazzante. E poi come la prenderebbe Brando?

Un dubbio inizia a insinuarsi nella mia povera mente martoriata dal mal di testa: e se fosse successo qualcosa fra me e Lorenzo?
No, impossibile.

"Lorenzo" lo scuoto nel tentativo di svegliarlo, ho bisogno di fare immediatamente un po' di chiarezza sulla situazione.

Spero davvero di non aver tradito il mio fidanzato perché, nonostante fra noi le cose non vadano affatto bene, non voglio essere quel tipo di ragazza. Sono sempre stata una persona sincera e trasparente anche nelle più disparate situazioni, non vorrei aver combinato qualcosa di irrimediabile per via di tutto l'alcool che ho ingerito.

"Svegliati, dai Lorenzo" sbotto scuotendo ancora il ragazzo, ma questa volta con più forza di prima. Soltanto adesso mi rendo conto che non indossa nulla all'infuori dei suoi boxer neri: ho bisogno di una spiegazione.

"Ti hanno mai detto che sei piuttosto fastidiosa?" il ragazzo dai capelli biondo cenere apre finalmente i suoi occhi chiari, sembrano ancora più limpidi e cristallini del solito. Il colore delle sue iridi mi ricorda quelle distese ghiacciate che ho sempre visto in foto nei libri di geografia, qualche pagliuzza bluastra le rende ancora più vivide e particolari.

"Tante volte" ridacchio di fronte all'espressione infastidita che si fa spazio sul volto di lui. Le sue labbra sono leggermente gonfie mentre i suoi occhi azzurri sono assottigliati e quasi ridotti a due fessure, credo che sia turbato da tutta la luce che è entrata nella camera.

"Devo farti una domanda" sospiro mentre torturo nervosamente la pelle che circonda le mie unghie.

"Immagino che nessuno ti abbia spiegato che non si debba parlare alle persone che si sono appena svegliate, anzi dovrebbero fare una legge che lo vieti" se ne esce lui in risposta, si passa una mano fra i capelli e li sistema nel suo solito ciuffo perfettamente disordinato.

In altre circostanze potrei anche concordare con lui, ma adesso ho bisogno di avere delle risposte prima di subito.

"Dai" sbuffo mettendo il broncio.

"Fammi indovinare" risponde lui, segue una piccola pausa di silenzio che non fa altro che aumentare la mia ansia per la sua eventuale risposta ai miei quesiti.

"Cosa?" chiedo accigliandomi.

"Immagino che tu voglia sapere perché sono nel tuo letto visto che probabilmente non ti ricorderai nulla" riesce a centrare in pieno il punto, ma come ha fatto?

"Sì" ammetto annuendo.

"La mia non era una domanda, lo avevo capito da solo perché sono troppo forte" fa spallucce con noncuranza e con la solita aria di sufficienza.

"Ti ho accompagnata qui in camera tua e mi hai pregato affinché restassi a dormire con te" lui scoppia a ridere mentre solleva per un attimo il suo sguardo in direzione del soffitto. Ha delle ciglia così incurvate e lunghe da far invidia a qualsiasi ragazza su questo pianeta, qualcuno dovrebbe davvero far i complimenti ai suoi genitori.

Stupida me.

Che diamine di pensieri mi stanno frullando per la testa? Non è possibile che io sia ancora ubriaca, perciò dovrei smetterla di perdermi a contemplare la bellezza di un tipo che conosco a malapena.

"Che cosa?" sgrano gli occhi di fronte a questa sua affermazione.

"Volevi che io rimanessi qui altrimenti non ti saresti addormentata e mi hai anche detto che avresti continuato a infastidirmi per tutta la notte se mi fossi rifiutato di farlo" sogghigna lui evidentemente compiaciuto dalla mia reazione.

"Sarà sicuramente stato l'alcool a parlare, io non mi ricordo proprio nulla" scuoto la testa mentre cerco di giustificarmi, penso proprio di essere diventata paonazza per l'imbarazzo. Cerco di nascondere le mie gote arrossate con l'aiuto delle mani: avverto una sensazione di calore non appena appoggio le mie dita sulle guance.

Sto letteralmente andando a fuoco.

"Ti ricordi di avermi detto di essere gelosa mentre eravamo in giardino? È inutile che ti nascondi, lo vedo che hai assunto le sembianze di un pomodoro o di una fragola.. come preferisci definirti?" Lorenzo continua a stuzzicarmi senza sosta, ma, per sua sfortuna, ho dei vaghi ricordi di quell'istante.

"Io non ho detto proprio nulla, hai fatto tutto tu" incrocio le braccia al petto mentre il mio sguardo cade accidentalmente sul suo torace scoperto. Distolgo subito da lì i miei occhi, non voglio rigonfiare il suo ego.

"Comunque ho semplicemente caldo, non farti strane idee in quella tua mente contorta" cerco di giustificare le mie guance imporporate, non deve credere di essere riuscito a mettermi in imbarazzo con i suoi giochetti.

"Come dici tu bionda" borbotta lui mentre scosta il lenzuolo dal suo corpo, lascia scoperta la sua pelle chiara vestita soltanto dai suoi boxer scuri. Appoggia entrambe le sue mani sul materasso, fa leva sulle braccia e si solleva facendo guizzare la sua muscolatura.

"Vado a fare una doccia" dice soltanto mentre si appresta ad uscire dalla mia camera, io mi limito ad annuire in risposta.

Mi getto all'indietro spostandomi con il peso e atterro con la schiena sulle lenzuola che hanno conservato l'avvolgente profumo legnoso e muschiato di lui, è come se fosse rimasto impresso nel tessuto e che quest'ultimo si sia ostinato a trattenerlo. Chiudo gli occhi e cerco di ripensare alla serata che ho trascorso ieri: devo ammettere che, nonostante tutto ciò che ho combinato, era tanto che non trascorrevo una nottata in compagnia di un gruppo di amici senza le pressioni di Brando.

Oh, a proposito, dovrei chiamarlo.

Scusatemi l'assenza, ma ho passato dei giorni difficili per via di una delusione che mi ha lasciato un po' un vuoto. Sto meglio, andrà meglio e sono pronta a riprendere a aggiornare più spesso. Lasciatemi un commento che ci tengo molto a sapere le vostre opinioni e magari anche una stellina. Che cosa ve ne pare del nuovo capitolo?

Prima di luiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora