Capitolo 13

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"Non hai detto una parola per tutto il viaggio di ritorno, si può sapere che ti prende Gaia?" mi fa notare Anna non appena montiamo giù dal veicolo scuro di Lorenzo. Di solito sono una persona piuttosto scherzosa e a tratti mi oserei definire anche chiassosa, non deve essere poi così complicato riuscire a notare quando c'è qualcosa che mi turba.

"Niente, va tutto bene" scuoto la testa cercando di sembrare convincente.

Vengo colta da una folata di vento improvvisa, mi appresto a tirare su la cerniera della mia felpa per ripararmi dall'aria gelida della sera. Ho notato che qui a Roma le temperature cambiano radicalmente dal giorno alla notte, c'è un'escursione termica non indifferente.

"Sembri spenta" constata lei.

"Sono solo un po' stanca" aggiungo a sostegno della mia palese bugia. Odio dovermi sentire costretta a mentire a qualcuno, ma proprio non me la sento di affibbiare i miei problemi alla gente che conosco da così poco tempo. Forse mi farebbe anche bene sfogarmi un po' ogni tanto, ma non l'ho mai fatto con nessuno se non con Brando. Nonostante dall'esterno possa sembrare che io sia la persona più solare su questo pianeta, in realtà mi spaventa a morte dovermi aprire con delle persone nuove.

"Anche io" sbuffa lei. In effetti abbiamo camminato per le vie affollate della capitale per parecchie ore consecutive: riesco ad avvertire una strana sensazione alle gambe, quasi come se si fossero fatte pesanti tutte d'un tratto.

"Vi potete dare una mossa? Vorrei proprio sapere di che cosa state spettegolando voi due, ma forse è meglio di no" Giovanni interrompe la conversazione fra me e Anna, ci fa segno di sbrigarci e di raggiungere lui e Lorenzo che sono qualche metro più avanti.

"Sei proprio un brontolone" la ragazza dai capelli rossi si prende gioco di lui che, a sua volta, ridacchia in risposta. Non posso fare a meno di pensare che formerebbero davvero una bella coppia, ma Giovanni sembra proprio non far caso ai sentimenti che Anna prova nei suoi confronti.

"Quello non è il tuo tipo?" Lorenzo si volta di scatto nella mia direzione, mi fa segno di rivolgere il mio sguardo verso il portone della palazzina in cui abitiamo. Faccio come dice e resto sbigottita quando scorgo la figura di Brando appoggiata con la schiena al tronco di un albero: che diamine ci fa qui a quest'ora?

"Sì" rispondo secca, non riesco davvero a capire perché Brando sia qui. Ha ignorato ogni mia chiamata e ora si presenta sotto casa mia?

"Noi saliamo, per qualsiasi cosa fammi un colpo di telefono" mi dice Anna a bassa voce prima di trascinare letteralmente entrambi i ragazzi in direzione dell'ingresso del palazzo.

"Ma che modi" sento Giovanni lamentarsi, ma il mio sguardo ormai è puntato su quello che credo che sia ancora definibile come il mio fidanzato.

"Ma che ci fa qui questo tipo?" riesco a udire anche la voce di Lorenzo, poi avverto il tonfo del portone che credo si sarà appena richiuso alle loro spalle.

"Ciao" saluto Brando in maniera piuttosto distaccata, il mio tono di voce si incrina appena per via della tensione.

"Ciao" replica lui atono.

"Come mai sei qui?" domando lecitamente, non riesco davvero a capire cosa potrebbe averlo condotto fin qui a quest'ora.

"Volevo soltanto vederti, non posso?" si limita a dire lui, ma questa volta non ho intenzione di lasciarmi ammaliare dai suoi convincenti modi di fare.

"Sei serio? Hai ignorato tutte le mie chiamate, non ti sei mai degnato di farti sentire Brando è non oso immaginare cosa tu abbia fatto nel frattempo" gli sbatto in faccia la realtà dei fatti.

"Sono stato impegnato, lo sai, gli allenamenti mi portano via un sacco di tempo" lui tenta di giustificarsi e di salvarsi in calcio d'angolo.

"Ti cominci a allenare da quando ti alzi dal letto finché non vai a dormire? Non credo proprio, anche perché ho visto che trovi tutto il tempo del mondo quando si tratta di andare a quegli stupidi festini. Ci vuole così tanto per trovare un minuto per inviarmi anche un solo messaggio nell'arco delle tue giornate così indaffarate?" inarco un sopracciglio.

"Non sono venuto qui per litigare con te, possiamo confrontarci in modo civile per una volta?" sospira corrucciando la fronte.

"E allora perché sei qui? Non riesco a capire quale sia il punto di questa tua improvvisa visita" chiedo in modo freddo e distaccato.

"So di non essere stato presente e di non essermi comportato nel migliore dei modi nei tuoi confronti ultimamente, ma in questo periodo che non ci siamo visti mi sono reso conto di aver sentito la tua mancanza molto più di quanto mi sarei aspettato" mi confessa, ma qualcosa mi spinge a non voler credere fino in fondo alle sue parole.

"Perché non mi hai mai cercata? Tutto questo non ha senso, sei in contraddizione con le tue stesse parole" gli faccio notare.

"Come posso crederti?" aggiungo.

"Volevo capire fino a che punto sarei arrivato e adesso eccomi qui, mi sei mancata davvero Gaia. Qualcosa mi ha spinto a venire fino a qua per parlarti" l'ennesimo sospiro lascia le sue labbra leggermente sbiancate e screpolate per via della brezza fredda che soffia questa sera, le inumidisce passandoci sopra la lingua.

"Non so che dirti Brando, non so se provo per te ancora gli stessi sentimenti di prima. Voglio essere sincera con te, qualcosa dentro di me è cambiato e non voglio assolutamente darti la colpa di tutto, ma la nostra relazione non va da tempo e dovresti saperlo anche tu" decido di dar finalmente voce ai pensieri che hanno affollato la mia mente negli ultimi giorni.

"Lo so Gaia, ma sono qui per cercare di salvare ciò che è rimasto della nostra relazione" prova a insistere.

"Ti faccio una domanda semplice e voglio una risposta concisa, quindi sappi che non vale girarci intorno come fai sempre, tu sei ancora innamorato di me?" gli pongo una domanda secca. Lui non dice nulla, rimane in silenzio per svariati minuti che sembrano essere lunghi un'eternità.

"Di cosa stiamo parlando? Io non sono sicura di ciò che provo per te e tu non non provi nulla per me" assottiglio gli occhi riducendoli a due fessure.

"Non è che non provo nulla, è soltanto che non ne sono sicuro. Però so che mi sei mancata ed è già qualcosa, no?" prova ancora a salvare alla situazione, ma si sta soltanto arrampicando sugli specchi.

"Non voglio buttare via i tre anni della mia vita che ho passato con te, però allo stesso tempo non possiamo prenderci in giro. Prendiamoci una pausa, ognuno vive la sua vita e cerca di guardarsi dentro" tento di proporre.

"Non sentiamoci per un po' e vediamo se continuerai a sentire la mia mancanza oppure se smetterai di pensarmi. Poi decideremo un giorno in cui vederci e ci diremo se è cambiato qualcosa o meno, mi sembra l'unica soluzione possibile. Però Brando, devi capire se ti manco davvero o se ti mancano tutti i ricordi che abbiamo creato insieme" aggiungo.

"Va bene" annuisce soltanto.

"Ora devo salire, ci sentiremo più avanti" lo saluto con un semplice cenno del mento.

"A presto Gaia" ricambia lui, mi segue con lo sguardo finché non sparisco dietro il portone della mia palazzina. Salgo di fretta le scale, ho soltanto voglia di entrare a casa e di buttarmi sul letto. Spalanco la porta e me ne vado in camera mia senza dire nulla, penso che gli altri abbiano capito che si tratti di un momento abbastanza delicato per me.

Come non detto, dopo soltanto qualche minuto, Lorenzo fa capolino nella mia stanza con un'aria piuttosto turbata dipinta in volto.

"Ti va di parlare?" domanda soltanto e, senza neanche attendere una mia risposta, viene a sedersi sul bordo del mio letto dopo essersi curato di richiudere la porta alle sue spalle.

Ecco il nuovo capitolo! Lasciate una stellina e un commento di supporto se vi va, vorrei sapere quale è la vostra opinione sulla storia e se c'è qualche personaggio in particolare che ha catturato la vostra attenzione

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