Mi avvio in direzione dell'imponente portone di ingresso della palazzina bianca che ho già adocchiato da qualche minuto, Brando sta camminando molto lentamente e fa in modo di restare di un paio di passi dietro a me.
"Devo cercare il nome della proprietaria" sbuffo concentrata in cerca del cognome della signora a cui so che è intestato l'appartamento, non so se sia presente o meno per mostrarmi la casa. Non ho la minima idea di come sia fatta, mia madre l'ha incontrata e me l'ha vagamente descritta qualche tempo fa.
A proposito, dovrei avvertire mia mamma con un messaggio del mio arrivo qui a Roma.
"Eccolo" esulto non appena lo trovo, premo il tasto circolare situato accanto alla targhetta che reca il nominativo della donna.
"Chi è?" una voce femminile e metallica fuoriesce dal piccolo altoparlante posizionato in cima ai citofoni.
"Gaia, la nuova coinquilina" mi affretto a rispondere con decisione, dopodiché avverto un suono e un successivo scatto della porta che è stata aperta da remoto.
"Sali, terzo piano" mi avvisa la voce.
Entro all'interno dell'androne del palazzo mentre Brando al mio seguito trascina la valigia che forse ho riempito un po' troppo e sembra star sul punto di scoppiare.
Decidiamo di prendere l'ascensore che impiega un po' più di minuti del dovuto per raggiungere il terzo piano, mi hanno sempre messo angoscia questi stupidi aggeggi.Conto circa quattro portoni identici sul pianerottolo, quale sarà quello giusto? Una delle quattro porte si apre lasciandomi intravedere una ragazza dai capelli liscissimi di un rosso tendente al carota.
"Ciao, io sono Gaia" le porgo la mia mano che la ragazza stringe a sua volta con decisione.
"Io sono Anna" sorride lei, mi soffermo ad osservare la distesa di lentiggini che ricopre la sua pelle pallida. I suoi occhi verdi sono in perfetta armonia con i suoi lineamenti decisi e armonici allo stesso tempo, indossa una semplice tuta nera che lascia intravedere il suo fisico piuttosto longilineo.
Il mio ragazzo, che è ancora alle mie spalle, si schiarisce la voce per ricordarmi della sua presenza.
"Oh, lui è Brando, il mio ragazzo" mi affretto a presentarlo alla ragazza, lui accenna un sorriso e si sporge per stringerle la mano.
"Piacere" Anna pressa fra loro le sue labbra riducendole a una linea sottile.
"Dai entra, la proprietaria non è presente, ma ci ha detto che passerà nei prossimi giorni per dare il benvenuto anche a te. Abita in uno dei palazzi qui vicino, ma non viene spesso a controllare quindi i festini sono assicurati" mi fa l'occhiolino la ragazza dai capelli rossi, sento Brando sbuffare alle mie spalle.
"Va bene" annuisco sorridente, la ragazza mi fa strada all'interno del salotto.
Il mio sguardo ricade subito su un ragazzo seduto in maniera molto poco composta sul divano, si alza non appena incrocia i miei occhi.
"Tu sei?" domanda incuriosito.
"Gaia" gli dico il mio nome e poi mi avvicino per stringere la mano anche a lui.
"Piacere, Giovanni" risponde lui ricambiando subito la stretta.
I miei occhi si soffermano sui suoi che sono di un verde acqua che tende al nocciola freddo, dei capelli ricci e castani incorniciano il suo volto illuminato da una pelle piuttosto abbronzata."Abbiamo un nuovo coinquilino? Dove ce lo mettiamo? Le camere sono quattro" Giovanni si sofferma ad osservare Brando che non fa altro che squadrarlo dall'alto verso il basso.
Perché deve porsi così?
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Prima di lui
RomanceGaia, una ragazza italiana di diciotto anni, si trasferisce a Roma per frequentare l'università dei suoi sogni e per sganciarsi finalmente da tutti quei pregiudizi che l'hanno condizionata fin dagli inizi della sua adolescenza. Il suo ragazzo da or...